Aquila è un genere di uccelli rapaci appartenenti alla famiglia degli Accipitridi. Le aquile sono caratterizzate da una notevole robustezza e da una particolare prestanza fisica. Fra le altre caratteristiche degne di menzione ricordiamo l’acutezza della vista (sei volte più acuta di quella umana; il suo campo visivo è di 300 gradi) e il volo potente e maestoso. Nel nostro Paese nidificano tre tipi di aquila:
- aquila del Bonelli
- aquila di mare a coda bianca
- aquila reale.
Aquila del Bonelli
L’aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus) è un rapace di notevoli dimensioni; ha ali lunghe e alquanto larghe. La coda è di forma rettangolare. Deve il suo nome all’ornitologo che per primo la descrisse, Franco Andrea Bonelli. Si conoscono due sottospecie dell’Aquila del Bonelli: Hieraaetus fasciatus fasciatus e Hieraaetus fasciatus renschi.
Quando è in volo l’aquila del Bonelli è facilmente distinguibile da altri rapaci simili per la grande macchia di colore bianco che ha sul dorso, macchia che spicca notevolmente sul resto delle parti dorsali che sono di colore marrone. Il ventre è di colore chiaro e presenta striature longitudinali alquanto scure e sottili.
L’aquila del Bonelli è caratterizzata da un certo dimorfismo sessuale; mentre l’esemplare di sesso femminile è mediamente alta 70 cm, possiede un’apertura alare di circa 180 cm e pesa quasi due kg, il maschio ha una taglia che si aggira sui 65 cm e pesa circa mezzo kg in meno rispetto alla femmina.
L’aquila del Bonelli è un rapace particolarmente aggressivo; notevole è il suo senso di territorio che la spinge ad opporsi aggressivamente alla vicinanza di altri rapaci. Ha un volo estremamente bello da vedere e ne fa mostra anche durante le sue parate nuziali, alquanto scenografiche.
L’aquila del Bonelli è una specie sedentaria, è diffusa soprattutto nell’Europa meridionale, in Africa e anche in alcune zone del medio e dell’estremo Oriente. Nel nostro Paese nidifica in Calabria e in Sicilia.
Il suo habitat naturale è rappresentato da ambienti abbastanza aridi presenti in zone collinari e nella bassa montagna.
Si ritiene che l’aquila del Bonelli abbia un comportamento monogamo e che la coppia rimanga unita fino al momento in cui non sopraggiunge la morte di uno dei due esemplari.
Il suo sistema di caccia si basa sulla sorpresa; spesso la caccia viene condotta in collaborazione fra i membri della coppia; le prede vengono generalmente catturate quando si trovano a terra, ma l’aquila del Bonelli può catturare anche uccelli in volo.
Questa specie di aquila depone le uova a partire dalla fine del mese di gennaio fino a circa metà aprile.
ompie una covata all’anno. Il nido è costituito da un insieme di rami secchi intrecciati che viene tappezzato con foglie o altro materiale. La cova dura un periodo variabile fra i 37 e i 40 giorni; generalmente vengono deposte due uova. L’incubazione viene generalmente effettuata dall’esemplare femmina. Gli aquilotti vengono allevati dalla madre; diventano capaci di volare dopo circa due mesi, ma tendono a rimanere con i propri genitori per qualche altra settimana.
L’alimentazione dell’aquila del Bonelli è rappresentata da mammiferi di piccole dimensioni (conigli, lepri ecc.), da rettili e uccelli.
È una specie di aquila che ha notevoli problemi di conservazione; è infatti ritenuta in pericolo ed è particolarmente protetta.
Il verso dell’aquila del Bonelli

Aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus)
Aquila di mare a coda bianca
L’aquila di mare a coda bianca (Haliaeetus albicilla) è un uccello rapace di notevoli dimensioni. La lunghezza varia infatti dai 70 ai 90 cm; l’apertura alare va dai due ai due metri e mezzo circa. Le ali sono enormi, di forma rettangolare e frangiate. La testa è massiccia e ben sporgente, chiara negli adulti e bruna negli esemplari più giovani. La coda è corta e di colore bianco. Il becco è giallo negli adulti e bruno-nero nei giovani. A grande distanza può essere confusa con l’aquila anatraia.
L’aquila di mare a coda bianca adulta è generalmente residente, mentre i soggetti più giovani e immaturi tendono a disperdersi per aree alquanto vaste. Il suo habitat naturale è rappresentato da coste di mare, rive di lago, di fiume, isole e zone umide con ampia disponibilità di pesce.
La cova delle uova dura mediamente 38 giorni, vengono deposte da una a tre uova. I nuovi nati diventano indipendenti dopo circa quattro mesi.
L’aquila di mare a coda bianca è una specie rara in tendente diminuzione e per questo motivo è rigorosamente protetta. La popolazione mediterranea è quasi totalmente estinta; la maggior parte degli esemplari si trovano in terra norvegese.
Questa specie di aquila si ciba generalmente di pesce, di carogne di vari animali e anche di mammiferi di piccole e medie dimensioni. Per la cattura del pesce vola bassa sulle acque e in alcuni casi compie dei tuffi parziali. Lotta per il cibo con altri rapaci e anche con i gabbiani.

Aquila di mare a coda bianca (Haliaeetus albicilla)
Il verso dell’aquila di mare a coda bianca
Aquila reale
L’aquila reale (Aquila chrysaetos) è un uccello rapace di notevoli dimensioni; la sua lunghezza varia infatti dai 74 agli 88 cm e la sua apertura alare va dai 200 ai 240 cm circa. Ha una coda molto lunga (da 26 a 33 cm circa). La variabilità del peso è notevole (dai 3 ai 6,5 kg circa). È la specie di aquila più comune, tant’è che per molti è l’aquila per antonomasia.
Gli esemplari di sesso femminile sono circa il 20% più grandi degli esemplari maschi. Ne esistono diverse sottospecie:
- Aquila chrysaetos chrysaetos (presente in quasi tutta Europa, fatta eccezione per la Penisola iberica e la Siberia)
- Aquila chrysaetos canadensis (presente in Nord America, ma talvolta si sposta anche verso il Messico)
- Aquila chrysaetos homeryi (presente nella Penisola Iberica, in Africa e nel Medio Oriente)
- Aquila chrysaetos japonica (presente in Corea e Giappone)
- Aquila chrysaetos daphanea (presente dall’Asia centrale ex so
- ietica a est fino alla Manciuria e a sud fino all’Himalaya indiana)
- Aquila chrysaetos kamtschatica (presente dai Monti Altai alla Kamčatka).
Nel nostro Paese la si può trovare sulla dorsale appenninica e sull’arco alpino e in rilievi della Sardegna e della Sicilia.
È caratterizzata da un volo imponente e maestoso.
Le parti superiori dell’aquila reale sono di colore bruno-castano, le parti inferiori sono di colore castano scuro. La testa è di colore castano dorato (da qui il termine chrysaetos che significa aquila dorata).
Il colore varia dell’aquila dorata varia in base all’età e diventa stabile dopo il quinto anno di vita.
Il suo habitat naturale sono le aree montagnose aride e selvagge, le foreste in pianura e, più raramente, le scogliere marine.
L’aquila reale è un uccello monogamo, fedele per la vita. Una volta che il maschio e la femmina hanno formato la coppia, diventano stanziali per diversi anni e costruiscono una decina di nidi posizionandoli sugli alberi più alti (più raramente) e sulle pareti a picco dei dirupi. Il controllo del territorio, notevolmente esteso (si va dai 40 ai 180 km quadrati circa) è suddiviso in modo equo fra l’aquila maschio e l’aquila femmina.
L’accoppiamento di questo rapace avviene nel mese di marzo; dopo l’accoppiamento avviene la deposizione delle uova; nei territori più caldi avviene nel mese di gennaio, mentre nelle zone più fredde si verifica a maggio. Generalmente le uova deposte sono due. La schiusa delle uova si verifica dopo circa 43-45 giorni di cova. Solitamente sopravvive un solo piccolo di aquila.
Trascorsi circa due mesi i pulcini si trasformano in aquilotti e iniziano le loro prove di volo sui bordi del nido. Il primo volo avviene dopo circa un mese e mezzo. L’indipendenza arriva dopo poco meno di tre mesi.
L’aquila reale ha un comportamento tranquillo per quasi tutto il giorno fatta eccezione per la parte centrale della giornata. Le modalità di caccia sono due: l’agguato o l’attacco in volo. Tende generalmente a sfruttare il fattore sorpresa. La caccia è generalmente una questione di coppia, una delle due aquile spaventa le prede e l’altra le attacca e cerca di catturarle.
L’alimentazione è costituita generalmente da mammiferi (roditori, lepri, conigli selvatici, scoiattoli ecc.) e uccelli (generalmente di Galliformi), ma in certi territori si nutre anche di rettili (ramarri, sauri, serpenti e tartarughe). Nei mesi invernali si nutre anche di carogne.
L’aquila reale è una specie protetta in diverse zone e grazie a ciò è stata registrata una lieve tendenza all’aumento. Al contrario risulta in diminuzione in quelle aree dove non è considerata una specie protetta.

Aquila reale (Aquila chrysaetos)