L’astore (Accipiter gentilis) è un uccello rapace appartenente alla famiglia degli Accipitridi, la stessa delle aquile. Nel nostro Paese le specie nidificanti sono due, l’astore propriamente detto (Accipiter gentilis gentilis, la sottospecie tipo) e l’astore sardo (Accipiter gentilis arrigonii). In fondo all’articolo trovare l’elenco delle specie più più conosciute.
Astore
L’astore (Accipiter gentilis gentilis) è un uccello di dimensioni medie; la lunghezza varia dai 46 ai 63 cm, mentre l’apertura alare va dai 90 ai 122 cm. Il dimorfismo sessuale è molto accentuato; il peso dei maschi più piccoli è di circa 500 g, mentre le femmine più grandi arrivano a pesare poco più di 2 kg. Ha ali ampie, ma non troppo lunghe e arrotondate in punta. La coda è abbastanza lunga.
L’astore adulto è di colore marrone-grigiastro nelle zone superiori, mentre le zone inferiori sono bianche, ma hanno una bordatura laterale di colore marrone scuro. Nei piccoli di astore la colorazione è leggermente diversa: le zone superiori infatti sono di colore marroncino, mentre le parti inferiori possono essere gialle, beige, arancioni o color salmone e sono inoltre caratterizzate da un motivo a gocce oppure a righe. Le gambe e il becco sono di colore giallo. Il colore del piumaggio è simile in entrambi i sessi.
È un uccello con un’indole sedentaria e il suo habitat naturale è rappresentato dalle zone montane che partono dagli 800 m di altezza fino a quando si incontra vegetazione arborea.
L’astore maschio corteggia la femmina con un volo decisamente spettacolare, si tratta di vere e proprie danze aeree caratterizzate da voli circolari e audaci picchiate e risalite.
La covata avviene una volta l’anno, in genere vengono deposte dalle tre alle cinque uova bianche che possono avere talvolta sfumature di colore bluastro. La durata delle covate oscilla dai 35 ai 38 giorni. I piccoli di astore nascono nei mesi di maggio e giugno.
L’astore è un cacciatore micidiale, molto agile e reattivo che gli consente di scansare anche ostacoli molto ravvicinati; attacca le sue prede utilizzando generalmente un volo ravvicinato a terra oppure partendo da una posizione ben nascosta; talvolta rincorre le sue prede a terra oppure le cerca nel loro stesso ambiente. La preda viene uccisa con gli artigli del primi due diti che sono decisamente robusti; l’astore non toglie gli artigli dalla preda finché quest’ultima non cessa di muoversi del tutto. Fra le prede più usuali vi sono le lepri, vari tipi di uccello, gli scoiattoli, micro-mammiferi ecc. Dopo che la preda è morta la preda viene consumata a terra, fatta eccezione per il periodo della riproduzione durante il quale la preda viene consumata nel nido.
L’astore è una specie protetta ai sensi della legge 157/92.

Maschio adulto di astore (Accipiter gentilis)
Il canto dell’astore
Astore sardo
L’astore sardo (Accipiter gentilis arrigonii) è una sottospecie di astore endemica di Corsica e Sardegna. Rispetto all’astore propriamente detto il suo piumaggio è leggermente più scuro e le sue dimensioni sono più piccole.
L’astore sardo femmina è più grande dell’esemplare di sesso maschile.
Il suo habitat naturale è quello delle foreste ad alto fusto dei massicci montuosi, in particolar modo quelle in cui vi è una notevole presenza di aghifoglie.
L’astore sardo è una specie solitaria, fatta eccezione per il periodo nel quale avvengono i voli di corteggiamento (febbraio e marzo); le uova vengono deposte nei mesi di aprile e maggio; generalmente si va dalle due alle quattro uova. L’incubazione dura pressappoco circa 5 settimane; i piccoli di astore sardo rimangono nel nido circa un mese e mezzo, dopodiché, in piena estate, lo abbandonano.
La dieta dell’astore sardo non si differenzia molto da quelle delle altre specie: uccelli di piccole o medie dimensioni, piccoli mammiferi ecc. Il modo di cacciare è lo stesso descritto per l’astore tipo.
L’astore sardo è un animale che rischia l’estinzione; si ritiene che la popolazione sarda consti di circa 60-80 coppie e che la situazione sia pressoché analoga in Corsica; tali numeri, da documentazioni esistenti, erano molto più consistenti alcuni decenni fa.
Le altre specie di astore
- Accipiter gentilis gentilis (presente nell’Europa centrale e settentrionale, a sud fino ai Pirenei, le Alpi meridionali e i Carpazi, a est fino alla Russia centrale)
- Accipiter gentilis arrigonii (è presente in Sardegna e in Corsica)
- Accipiter gentilis marginatus (presente a sud fino alla Spagna e al Marocco, fino al Caucaso e all’Elburz)
- Accipiter gentilis buteoides (presente dalla Svezia settentrionale, secondo alcuni autori anche dalla penisola di Kola fino alla Siberia centro-occidentale circa fino al fiume Lena, a sud fino ai margini della zona della taiga)
- Accipiter gentilis albidus (presente dalla Siberia centro-occidentale fino alla Kamčatka)
- Accipiter gentilis schvedowi (presente nelle zone più a sud rispetto a quelle in cui si trova l’Accipiter gentilis buteoides e rispetto a quelle dove si trova l’Accipiter gentilis albidus nella zona della steppa e nelle foreste cedue temperate dell’Asia orientale fino allo Hokkaidō)
- Accipiter gentilis fujiyamae (presente sull’isola principale di Honshū)
- Accipiter gentilis atricapillus (presente in quasi tutto il Nord America)
- Accipiter gentilis laingi (si trova a Vancouver nelle Isole di regina Carlotta di fronte alla costa della provincia canadese del British Columbia)
- Accipiter gentilis apache (presente nelle zone montane nei territori di confine fra Messico e Stati Uniti d’America).