Il barbagianni (Tyto alba) è un uccello rapace notturno (anche se talvolta caccia anche durante le ore diurne) appartenente alla famiglia dei Titonidi; appartiene all’ordine degli Strigiformi, lo stesso di allocco, assiolo, civetta e gufo. È stato un naturalista italiano, Giovanni Scopoli, il primo a classificarlo (1769). Il barbagianni è un uccello di medie dimensioni dall’aspetto molto elegante; ha una lunghezza che oscilla fra i 32 e i 40 cm, mentre l’apertura alare va dai 105 ai 110 cm; il peso varia dai 430 ai 320 g circa. Gli esemplari maschi sono mediamente più piccoli delle femmine; queste ultime presentano anche qualche differenza nel colore del piumaggio; nei maschi, infatti, il petto è completamente bianco, mentre le femmine possono averlo macchiettato con dei piccoli punti neri. Il dorso è color mattone con qualche macchia sulle piume.
I barbagianni si caratterizzano per la loro testa abbastanza grande, dalla forma arrotondata e di colore marrone chiaro con il disco facciale bianco che ricorda tipica forma del cuore; a differenza del gufo, il barbagianni non ha ciuffi auricolari, ha occhi grandi di colore scuro e un becco di colore chiaro.
I barbagianni sono dotati di una notevole acuità visiva, sia durante le ore diurne sia durante quelle notturne; hanno cavità auricolari molto grandi e sono in grado di localizzare i suoni con una certa precisione; le orecchie sono dotate di piccole alette che possono chiudersi quando il rumore percepito è particolarmente intenso.
Un’altra interessante caratteristica è la capacità di questi uccelli di volare in modo silenzioso, capacità che deriva loro dalla particolare conformazione delle piume preposte al volo.
Il barbagianni ha una vita media allo stato selvatico abbastanza breve (circa 2 anni), mentre può vivere molto di più in cattività (16-17 anni circa).
Il barbagianni è praticamente diffuso ovunque fatta eccezione per le zone antartiche; nel nostro Paese lo si trova un po’ dappertutto fatta eccezione per le zone alpine e alcune isole più piccole. Il barbagianni si adatta agli ambienti più disparati, anche se preferisce ambienti abbastanza apertei e necessita di cavità nelle quali effettuare la nidificazione (cavità negli alberi, fessure nei muri, nelle rocce, nei ruderi ecc.). È un uccello sedentario che difficilmente tende a migrare.
Il barbagianni ha una mimica del tutto particolare quando avverte l’avvicinarsi di un pericolo; spiega le ali e praticamente si inchina in modo tale da mostrare il dorso e ondeggia il capo avanti e indietro, inizia a fischiare ed emette anche altri suoni; se questo particolare atteggiamento non spaventa chi lo attacca, si getta in terra e tenta di colpire l’intruso con le zampe.
L’alimentazione è costituita da piccoli mammiferi, piccoli volatili, lucertole, insetti, rane ecc. Generalmente caccia dopo che il sole è tramontato sfruttando le sue particolari capacità visive e il suo udito molto fine.
A differenza di altri uccelli il barbagianni non corre particolari rischi di estinzione, dal momento che la sua diffusione è notevole in diverse parti del mondo.

Barbagianni (Tyto alba)
Il canto è un suono alquanto aspro, anche se non è particolarmente potente.
Il canto del barbagianni
Riproduzione
Il barbagianni è un uccello generalmente monogamo (anche se sono stati descritti casi di poligamia) e la coppia, una volta formatasi, rimane stabile. L’accoppiamento, in genere annuale, può avvenire durante qualsiasi periodo dell’anno; per corteggiare la femmina il maschio del barbagianni la insegue compiendo diversi volteggi aerei uniti a vocalizzi molto acuti.
Nei luoghi scelti per la nidificazione, i barbagianni possono deporre da un minimo di due a un massimo di diciotto uova, anche se mediamente questi uccelli depongono dalle quattro alle sette uova. La cova dura poco più di un mese; una volta che la cova è terminata nascono i pulcini di barbagianni che la femmina nutrirà per poco più di tre settimane.

Barbagianni in volo
Durante i periodi nei quali la femmina cova e successivamente nutre i piccoli, è il barbagianni maschio a procurare il cibo a tutto il gruppo familiare; la femmina nutre i pulcini spezzettandolo in piccole parti. Durante questo periodo la femmina mangia anche le feci dei piccoli allo scopo di tenere pulito il nido.
I piccoli barbagianni lasciano il nido e compiono il primo volo dopo circa 50-70 giorni dalla nascita, anche se per circa due mesi la notte fanno ritorno al nido familiare che verrà poi definitivamente abbandonato. I pulcini di barbagianni devono essere protetti dai serpenti, dagli ermellini, dai gufi reali, dalle poiane, dall’allocco, dall’aquila reale e da altri uccelli predatori.
Barbagianni: un uccello vantaggioso per l’uomo
È interessante il fatto che il barbagianni, a differenza di altri uccelli, sia considerato un uccello vantaggioso per l’uomo dal momento che, grazie al suo regime alimentare, contribuisce all’eliminazione di animali dannosi per l’agricoltura, tant’è che molti agricoltori incoraggiano la presenza di questi uccelli costruendo dei nidi nei pressi delle coltivazioni.
Tutto ciò a dispetto delle antiquate tradizioni popolari che vedono il barbagianni come portatore di sventura.
Barbagianni: le sottospecie
Le sottospecie di barbagianni sono particolarmente numerose, eccole di seguito:
- Tyto alba affinis
- Tyto alba alba
- Tyto alba bargei
- Tyto alba bondi
- Tyto alba contempta
- Tyto alba crassirostris
- Tyto alba delicatula
- Tyto alba detorta
- Tyto alba erlangeri
- Tyto alba ernesti
- Tyto alba furcata
- Tyto alba gracilirostris
- Tyto alba guatemalae
- Tyto alba guttata
- Tyto alba hellmayri
- Tyto alba hypermetra
- Tyto alba insularis
- Tyto alba lucayana
- Tyto alba meeki
- Tyto alba nigrescens
- Tyto alba niveicauda
- Tyto alba poensis
- Tyto alba pratincola
- Tyto alba punctatissima
- Tyto alba schmitzi
- Tyto alba stertens
- Tyto alba subandeana
- Tyto alba sumbaensis
- Tyto alba sumbaensis
- Tyto alba thomensis
- Tyto alba tuidara.