Il capovaccaio (Neophron percnopterus), è un uccello dell’ordine dei Falconiformi e della famiglia degli Accipitridi. Chiamato anche avvoltoio capovaccaio, è infatti un avvoltoio di piccole dimensioni, il più piccolo tra quelli europei. Si tratta di un uccello un tempo diffuso in tutta l’Europa meridionale, in Africa e nel Medio Oriente, ma oggi la sua popolazione è notevolmente diminuita, ponendolo tra le specie minacciate a livello globale e in pericolo d’estinzione. Esistono, oltre alla specie nominale, altre due sottospecie:
- il Neophron percnopterus ginginianus presente in India e nel Nepal
- il Neophron percnopterus majorensis, che a differenza delle altre non ha abitudini migratorie, ed è stanziale nelle Isole Canarie.
Caratteristiche
Il capovaccaio predilige gli spazi aperti, praterie, steppe e aree coltivate. Per la riproduzione si sposta su rocce impervie. Ha una lunghezza di circa 70 cm e un’apertura alare di un metro e mezzo. Il piumaggio dell’adulto è bianco con le penne delle ali nere. Sono gialli il capo nudo e le piume che lo circondano come un ciuffo mentre il becco è giallo solo alla base e nero verso gli occhi. Solo nella sottospecie indiana il becco è completamente giallo. I giovani invece hanno il piumaggio molto più scuro, grigio o nero. L’adulto raggiunge la livrea definitiva a circa cinque anni d’età.
Come tutti gli avvoltoi, il capovaccaio si ciba di carcasse di animali morti, ma a volte uccide anche quelli feriti. Per questo motivo segue dall’alto le greggi nei suoi spostamenti. Non avendo un becco di grandi dimensioni, predilige prede piccole, e a volte non disdegna anche rospi o piccoli rettili. In Africa è anche predatore delle uova di struzzo, che rompe servendosi di pietre. È stato osservato un comportamento predatorio anche nel confronto di piccoli di altri uccelli o uova.

Un esemplare adulto di capovaccaio
Si tratta di un uccello molto opportunista: spesso utilizza anche nidi di altri rapaci, oppure lo costruisce al riparo nelle rocce. Sia il maschio sia la femmina costruiscono il nido e rimangono assieme per tutta la cova e lo svezzamento dei giovani. La cova è particolarmente lunga (anche più di un mese) e le uova si schiudono a fine maggio. Fino a luglio-agosto i genitori accudiscono i piccoli, fino a che non saranno in grado di volare. Solo a settembre la famiglia intraprende la migrazione verso l’Africa. I giovani individui vi rimangono fino al raggiungimento della maturità sessuale, intorno ai cinque anni di vita.
Il capovaccaio in Sicilia e in Italia
In Italia era diffuso in tutta la penisola, ma oggi è presente esclusivamente in Sicilia, in aree fino a 1500 m sul livello del mare. Il capovaccaio è un uccello migratore che passa l’inverno nelle aree calde dell’Africa sahariana, in particolare in Niger e nel Mali e giunge in Italia a marzo. Sfortunatamente il numero di esemplari di capovaccaio in Italia sta sempre più diminuendo, passando da circa 80 esemplari negli anni Sessanta del secolo scorso a poco più di una decina in questo secolo. La popolazione principale, quella in Sicilia, si è ridotta anch’essa dalle 25 coppie del 1982 a cinque coppie nidificanti negli ultimi anni.
Le minacce alla specie del capovaccaio sono molte: dalla scomparsa della pastorizia, all’uso di esche avvelenate destinate alle volpi, pratica illegale ma purtroppo diffusa, la progressiva antropizzazione del suo habitat e l’abbattimento, anch’esso illegale, supportato dalle credenze che il capovaccaio uccidesse gli agnelli appena nati delle greggi.