Il fagiano comune (Phasianus colchicus) è un uccello appartenente all’ordine dei Galliformi e alla grande famiglia dei Fasianidi, della quale fanno parte anche la quaglia e la starna. Il fagiano è importante sia dal punto di vista ornitologico (essendo molto comune nel nostro territorio) sia dal punto di vista alimentare poiché è una delle selvaggine più pregiate (per approfondire: Il fagiano in cucina). Ci sono circa 30 sottospecie che si differenziano principalmente per il colore del piumaggio e per le dimensioni. Il fagiano colchicus ha dimensioni medie, con una lunghezza di circa sessanta centimetri nella femmina (dieci-venti in più per l’esemplare maschio) e un peso attorno a 1.000-1.500 g. L’apertura alare raggiunge i 90 cm, il corpo è tondeggiante e termina con una lunga coda (fino a 50 cm nel maschio).
Nell’esemplare maschio inoltre i tarsi sono provvisti di un grosso sperone e ai lati del capo sono presenti ciuffetti auricolari di piume. Si tratta di una specie in cui è spiccato il dimorfismo sessuale, in altre parole la colorazione è molto diversa tra maschio e femmina. La femmina è completamente di colore marrone screziato, mentre il maschio ha colori sgargianti e vivaci. I continui incroci tra varietà diverse introdotte sul territorio, anche a scopi venatori, fanno sì che non esista un’unica gamma cromatica; infatti, il colore del piumaggio del maschio può comprendere sfumature di giallo, rosso, viola, marrone e castano. Generalmente spiccano il capo e il collo color verde acceso o verde-bluastro. Tra le molteplici varietà presenti sul territorio italiano si possono ricordare il Phasianus colchicus torquatus, originario dalla Cina e caratterizzato da un collarino e sopracciglia bianchi, il Phasianus colchicus mongolicus, originario della Mongolia, anch’esso con l’evidente collare bianco, o il Phasianus colchicus versicolor, o fagiano verde, senza collare bianco ma dal colore prevalentemente verde con sfumature purpuree. Infine, il fagiano detto tenebroso è il risultato di una mutazione genetica del fagiano comune ed è, come dice il termine, quasi completamente marrone scuro tendente al nero, con le zampe nere. Queste colorazioni sono da riferirsi esclusivamente agli esemplari maschi, mentre nelle femmine le differenze cromatiche tra le varietà sono assai meno significative.
Fagiano: caratteristiche principali e habitat
Originario dell’Asia centro orientale e centro occidentale, il fagiano era conosciuto e apprezzato per le sue carni fin dalle antiche civiltà greca e romana. Secondo la mitologia greca, il fagiano fu un dono portato in patria da Giasone e dai suoi argonauti dall’antica regione della Colchide, in Georgia, attraverso il fiume Phasis. Il nome latino del fagiano comune s’ispira quindi a questa leggenda del mito greco.
Nel territorio italiano si è ben adattato ed è diffuso in molti habitat, dalla pianura alla montagna (fino a circa 1.500 m sul livello del mare), anche se predilige i terreni coltivati delle pianure, dove trova facilmente il cibo. Il fagiano è un animale molto stanziale e raramente abbandona di sua iniziativa il territorio che ha scelto. Accanto agli esemplari selvatici, sono spesso immessi nel territorio fagiani allevati, a scopo essenzialmente venatorio. Il fagiano è, infatti, l’animale stanziale più cacciato al mondo, essendo diffuso, oltre che nelle aree d’origine (Asia e Russia) anche nelle Americhe. I principali predatori naturali del fagiano sono le volpi e i corvidi (come le gazze e cornacchie che si cibano delle uova) e i rapaci. Tra le malattie, che interessano per lo più gli esemplari d’allevamento, vi è la coccidiosi, causata da parassiti intestinali che sono ingeriti con l’erba, e alcune forme di parassitosi causati da acari, che compromettono il piumaggio. L’allevamento di fagiani può essere un’attività redditizia, rivolta per lo più al ripopolamento venatorio o alla vendita delle carni pregiate.

Il fagiano comune (Phasianus colchicus colchicus) è un uccello appartenente all’ordine dei Galliformi e alla grande famiglia dei Fasianidi
Aspetti caratteriali, alimentazione e riproduzione
Il fagiano è un animale schivo e timido, e rimane per lo più nascosto nella vegetazione; raramente si può osservare in zone aperte ed esposte. Generalmente vive solitario e si raggruppa con gli altri suoi simili nella stagione dell’accoppiamento; questa caratteristica è meno comune negli animali allevati e poi liberati che possono tendere a rimanere in gruppo. Di notte, spesso per dormire, si dispone sugli alberi anche di alto fusto. Il suo volo è relativamente basso (non supera mai i 50 m da terra, ma spesso resta sotto ai 15) e non molto lungo e vi ricorre solo quando è disturbato o si sente in pericolo; dotato al frullo di un’accelerazione non eccezionale, nel volo lanciato può raggiungere anche i 60 km/h. Quando si solleva da terra, le ali robuste producono un caratteristico rumore, un forte frullo. Non avendo doti spiccate di volo, è però un ottimo camminatore ed eccellente corridore: quando accelera, abbassa il capo e solleva maggiormente la lunga coda da terra.
La sua alimentazione è soprattutto basata su semi di graminacee, sia coltivate (come il mais) sia selvatiche, ma non disdegna bacche (specie ginepro e more), foglie, erba e, raramente, qualche piccolo insetto, vermi o lumache.
La stagione della riproduzione inizia di solito a marzo. Di natura poligama, un maschio di fagiano si accoppia con tre o quattro femmine all’anno. Dopo l’accoppiamento di solito il maschio si allontana riprendendo la sua vita solitaria. In questa specie, infatti, la cova è lasciata esclusivamente alla femmina. In una cova vi sono in media da sei a dodici uova, deposti in nidi costituiti da buche nel terreno foderate da vegetazione. Dopo poco più di tre settimane, nascono i pulcini, di colore marroncino maculato, senza distinzioni cromatiche tra maschi e femmine; solo successivamente svilupperanno le differenze nel colore del piumaggio. Dopo circa due settimane i piccoli sono già capaci di fare i primi voli e rimangono con la madre fino a circa tre mesi di vita. Nel caso la prima covata non sia stata produttiva, una femmina può fare una seconda o addirittura una terza nidiata in un anno, fino all’autunno.
Il verso del fagiano
Il verso del fagiano è così potente che può essere sentito anche a un chilometro di distanza. Generalmente è più probabile ascoltarlo dagli esemplari maschi. Si tratta di due note acute emesse in rapida sequenza, con l’accento che cade sulla prima. Se volete ascoltarlo, cliccate sul link.