Il gufo comune (Asio otus) è un uccello notturno appartenente all’ordine degli Strigiformi e alla grande famiglia degli Strigidi, della quale fanno parte molti degli uccelli rapaci più conosciuti, come la civetta, l’allocco e l’assiolo. Il gufo comune ha dimensioni abbastanza piccole, non superando di norma i 40 cm, ma ha un’apertura alare notevole, che può raggiungere quasi il metro. Il peso è attorno ai 250 g. La testa, il collo e la parte superiore del tronco sono di colore marrone fulvo con caratteristiche macchiettature più scure, mentre i fianchi e la parte inferiore del corpo possono avere strisce o sfumature giallo–ocra o nere, mentre sotto le ali è presente una caratteristica area bianca. Attorno alle orecchie il gufo comune presenta dei particolari ciuffi che lo contraddistinguono facilmente da altri rapaci, per esempio dalla comune civetta. Ha gli occhi, grandi, di color giallo arancione, in posizione frontale separati da una V centrale, evidenziata da un profilo bianco. Per spostare lo sguardo, il gufo non muove gli occhi, ma ruota la testa, arrivando a un angolo di rotazione di 270 gradi.
La specie non presenta dimorfismo sessuale: gli esemplari maschi e femmina sono assai simili nel piumaggio, mentre per quanto riguarda le dimensioni, la femmina è più grande del maschio.
Caratteristiche principali e habitat
Il gufo comune è ben distribuito in Europa, sia nelle zone temperate sia in quelle boreali, ed è presente anche nell’Africa del nord e nell’America Settentrionale. Vive, infatti, dalle aree del Mediterraneo fino alla Russia baltica. In Italia è ben presente, anche se le popolazioni si concentrano specialmente in Pianura Padana, su Alpi, Prealpi, Appennino centrale e nel Salento, a un’altitudine inferiore a 1900 m.
Il suo habitat sono le zone boschive, perché di giorno si riunisce in gruppi sugli alberi alti, in attesa della notte, quando inizia a cacciare le sue prede, per la cui ricerca può anche spingersi nelle radure circostanti.
Il gufo comune è in parte stanziale, in parte uccello migratore; soprattutto le popolazioni delle aree più settentrionali dell’Europa migrano in inverno verso zone più calde. Pur non essendo una specie non a rischio d’estinzione, in Italia è considerata specie protetta e non cacciabile.

Gufo comune (Asio otus)
Aspetti caratteriali, alimentazione e riproduzione
Il gufo è un animale schivo e di giorno rimane mimetizzato sugli alberi o al riparo nei ruderi abbandonati ed è difficile scorgerlo. La sua alimentazione è varia; uccello rapace, si ciba di topi, scoiattoli, pipistrelli, ragni, farfalle, lucertole o piccoli di uccelli (fagiani).
La stagione della riproduzione inizia a marzo e può protrarsi fino a luglio; i gufi lasciano il loro gruppo e formano coppie, con la deposizione delle uova in una covata (più raramente in due covate l’anno). La femmina depone dalle tre alle cinque uova, che cova da sola, mentre il maschio le procura il cibo. Dopo circa sessanta giorni i piccoli sono già autonomi e abbandonano i genitori.
Le minacce al gufo comune sono state, specie negli anni Settanta, un uso indiscriminato di topicidi, che avvelenavano una delle prede più usuali di questo rapace; ora il disturbo antropico (riduzione dei boschi e delle aree rurali abbandonate) è il maggior rischio, poiché questo rapace non ha nemici naturali.
Simile al gufo comune è il gufo di palude (Asio flammeus), più fulvo nel piumaggio e con i ciuffi molto corti. Tuttavia non si riproduce in Italia ed è solo di passo, pertanto è molto difficile da osservare, viso anche il suo habitat particolare (le paludi e le torbiere).
Non si può non citare poi il gufo reale; per i dettagli si consulti l’articolo corssipondente.

Gufo di palude (Asio flammeus)

Gufo reale (Bubo bubo)
Il verso del gufo comune è poco potente e può essere sentito solo a breve distanza; si tratta di monosillabi profondi emessi in modo ripetitivo e in sequenza lenta. L’emissione caratteristico verso da parte del gufo, dell’allocco e di altri rapaci è detta “bubolare”.