Il succiacapre (Caprimulgus europeus) è un uccello dell’ordine dei Caprimulgiformi e della famiglia dei Caprimulgidi. Il nome comune rispecchia la fama che quest’uccello ha nelle tradizioni popolari e nelle antiche leggende. Storie alimentate dalle abitudini notturne di quest’uccello, che cattura le sue prede (per lo più insetti) in volo, e dall’aspetto in cui predomina una grande testa e un Altrettando becco sproporzionato rispetto al resto del corpo. In volo riesce a mantenere fissa la sua posizione, tecnica di caccia utilizzata anche dal gheppio. Nelle leggende dei nativi americani incarnava uno spirito dell’aldilà tornato sulla terra a prelevare l’anima ai moribondi. In estate la sua area di diffusione estiva è l’intera Europa escludendo le aree più settentrionale della Scandinavia e dell’Islanda. Nella stagione fredda migra nelle aree costiere dell’Africa orientale e meridionale. La sottospecie meridionali è più comune in Spagna e nelle aree mediterranee. In Italia, si può trovare da marzo a settembre, prima della migrazione in terre africane.
Caratteristiche
Quest’uccello è di dimensioni medie, lungo al massimo 28 cm e con un’apertura alare intorno al mezzo metro. IL colore è marrone brunastro con fini striature bianche. In volo sono evidenti le macchie bianche all’estremità delle penne delle ali. Animale molto schivo, è veramente difficile poterlo osservare.

La popolazione del succiacapre è considerata in declino, All’inizio di questo secolo si stimava che in Italia ci fossero da dieci a trentamila coppie, in costante diminuzione.
Il nome comune deriva dalle abitudini alimentari: si ciba di insetti e una parte di questi li trova togliendoli dal mantello delle mandrie e delle greggi. In realtà, le leggende terrificanti legate a quest’uccello raccontavano che fosse solito succhiare le mammelle delle mucche o delle pecore provocandone la cecità.