Il carlino è una razza canina molossoide di piccola taglia originaria della Cina; da qui fu portato in Europa nel XVI sec. e fu reso popolare nell’Europa occidentale dalla Casa d’Orange-Nassau (l’attuale famiglia reale dei Paesi Bassi) e dalla Casa di Stuart. Il carlino è una razza canina appartenente al gruppo 9 (cani da compagnia), collocata nella sezione 11A (molossoidi di piccola taglia), secondo la classificazione della F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale). Considerato uno dei cani da compagnia più noti e amati, è famosa la frase che lo definisce: un grande cane in un piccolo spazio! Nei Paesi di lingua inglese è detto affettuosamente pug, dal latino pugnus; guardando di profilo il carlino, la sua testa ricorda in effetti la forma di un pugno chiuso e in quelli di lingua tedesca mops, ovvero straccio, con evidente riferimento al muso rugoso e stropicciato di questo simpatico cane. Il nome in inglese della razza è Pug.
Indice
- Carattere
- Caratteristiche fisiche
- Salute e vita media
- Prezzo dei cuccioli
- Allevamenti
- Origini della razza
- Un nome per il mio carlino

Il carlino è un cane dalle origini antichissime; sembra che notizie della sua esistenza risalgano a migliaia di anni fa
Carattere del carlino
Per ulteriori informazioni sulle singole voci della scheda (copyright cane-e-gatto.it) si consulti l’articolo Come scegliere un cane. Il punteggio varia da 1 a 10 e risponde direttamente alla domanda indicata dalla locuzione della prima parte, per cui un voto molto basso in aggressività indica che la razza non è aggressiva; in rosso gli aspetti critici della razza. La scheda è una media, quindi il singolo soggetto può anche scostarsi significativamente da quanto illustrato.
- Adatto a chi ha poca esperienza cinofila: 10
- Affezione alla famiglia: 10
- Tolleranza ai bambini: 8
- Tolleranza agli estranei: 7
- Aggressività verso altri cani: 2
- Aggressività verso piccoli animali (gatti, scoiattoli): 5
- Salute: 3
- Intelligenza: 4
- Tendenza ad abbaiare: 3
- Necessità di esercizio fisico: 5
- Adattabilità in appartamento: 10
- Tolleranza alla solitudine: 3
- Tolleranza ai climi freddi: 4
- Tolleranza ai climi caldi: 3
- Facilità di toelettatura: 9
- Facilità all’addestramento: 6
- Tendenza ad allontanarsi quando libero: 2
- Tolleranza alla fatica: 6
Dal punto di vista caratteriale il carlino è un cane molto apprezzato; è aperto, socievole, giocherellone, sensibile e molto affettuoso. Iperattivo da cucciolo, apprezza meno il movimento in età più adulta; non ama infatti particolarmente le lunghe passeggiate e si trova perfettamente a suo agio sul divano di casa. È comunque un cane che si adatta a ogni situazione; è sempre molto vigile e attento e se non fosse per la sua taglia abbastanza contenuta potrebbe essere un ottimo cane da guardia.

Nel 2020 all’ENCI le iscrizioni di carlino sono state 732 (247 neri e 485 fulvi con maschera nera)
Il carlino è apprezzato sia dagli adulti sia dai bambini; non ama restare in disparte e cerca sempre il contatto con il padrone o con gli altri membri della famiglia; nonostante il suo carattere socievole non è particolarmente attratto dalle persone che conosce poco; non è mai però aggressivo.
Ama molto i bambini con i quali non si stancherebbe mai di giocare, soprattutto quando è un cucciolo; da adulto è molto adatto anche alla compagnia delle persone anziane perché anche lui ama i confort e la calma. È un cane pulito (non necessita di bagni troppo frequenti e può essere spazzolato un paio di volte per settimana) e che abbaia raramente, per questi motivi è un cane che si adatta perfettamente alla vita di appartamento.
Una caratteristica positiva del carlino è quella della sua compatibilità con altri cani di razza diversa con i quali può convivere senza alcun tipo di problema.
Come capita in tutte le razze canine a muso corto, anche il carlino russa in modo sonoro durante il sonno.
Caratteristiche fisiche del carlino
Testa: il carlino ha una testa robusta, tondeggiante e priva di solco sul cranio. Il muso è sempre nero e molto rugoso.
Gli occhi sono sporgenti, tondeggianti ed espressivi; lo sguardo è caratterizzato da una certa dolcezza.
Ha orecchie piccole e morbide di colore nero. Possono essere “a bottone” (preferite) – ovvero piccole e con i lobi ripiegati anteriormente con la punta posizionata verso l’occhio – oppure “a rosa”, ovvero ripiegate all’indietro.
Il tartufo è di colore nero e di forma rotondeggiante, è pressoché mancante di stop.
La bocca presenta una leggera forma di prognatismo inferiore, la mandibola è ampia e frequentemente deviata. Alcuni soggetti presentano lingua e denti visibili
Corpo: la muscolatura è compatta e ben proporzionata. Il tronco è corto, tarchiato e robusto. Il torace non è particolarmente largo, ma le proporzioni sono perfettamente adeguate a tutto il resto del corpo.
Arti: gli arti anteriori non sono particolarmente lunghi, ma sono resistenti; quelli inferiori sono ben dritti, paralleli e hanno una muscolatura ben sviluppata.
Coda: la coda è caratteristicamente ripiegata sul dorso formando un ricciolo; alcuni esemplari, invero raramente, presentano un doppio giro di coda, una caratteristica molto apprezzata.
Pelo: il mantello è caratterizzato da pelo liscio, folto, morbido e corto. Non è un mantello che crea particolari problemi. I colori ammessi dallo standard sono il nero lucido, il nocciola focato, il giallo-bianco e il grigio chiaro focato.
Altezza e peso: carlino è un molossoide di piccola taglia, il cui peso ideale secondo gli standard dovrebbe restare compreso fra i 7 e gli 8 kg. L’altezza al garrese può oscillare tra i 30 e i 33 cm.

Se ben addestrato alla socializzazione, il carlino può convivere tranquillamente con cani di altre razze e anche con gatti
Carlino: salute e vita media
È un cane dalla struttura solida, ma sfortunatamente, è abbastanza cagionevole di salute; si ammala infatti con facilità. Infatti, il carlino soffre di sindrome brachicefalica, cioè la difficoltà respiratoria causata dal suo muso corto e dal viso schiacciato, dalle narici strette e dalla trachea ipoplastica cioè poco sviluppata. Un calore eccessivo può creargli problemi a livello respiratorio; mai lasciare un carlino chiuso in macchina durante le giornate estive oppure se la vettura è esposta al sole; ciò potrebbero causargli notevoli problemi. Oltre al calore eccessivo il carlino soffre anche l’umidità.
Il carlino apprezza moltissimo il cibo, è un vero e proprio cane buongustaio e pertanto è necessario porre una certa attenzione alla sua alimentazione perché si corre il rischio di eccedere; si deve infatti tenere conto che il sovrappeso, negativo in tutti i cani, può esserlo particolarmente per il carlino le cui caratteristiche respiratorie mal si confanno a un eccessivo aumento ponderale.
Nei cuccioli di carlino è comune la rogna demodettica.
A causa della loro sporgenza, gli occhi sono soggetti a processi irritativi o a patologie molto fastidiose e talvolta anche serie che possono portare questo cane a una perdita parziale o totale della vista (cheratocongiuntivite secca, cheratite pigmentaria e atrofia retinica progressiva, ulcera corneale e patologia dell’occhio secco); gli occhi del carlino sono una delle parti più delicate di questo animale ed è pertanto necessario verificare frequentemente il loro grado di igiene e il loro grado di idratazione.
È bene prestare una certa attenzione alla pulizia delle rughe sopra il naso perché possono essere un buon terreno per i batteri con conseguenti irritazioni e/o infezioni.
Altre patologie che sembrano colpire la razza maggiormente rispetto alle altre sono l’anemia emolitica, l’encefalite, l’epilessia e una certa sensibilità alle vaccinazioni.
La vita media di un carlino è di 12-15 anni.
I prezzi dei cuccioli
I prezzi dei cuccioli acquistati in un buon allevamento sono di fascia medio-alta (vista la dimensione della razza) e variano fra gli 800 e i 1.200 euro.
La storia della razza
Il carlino è un cane dalle origini antichissime; sembra che notizie della sua esistenza risalgano a migliaia di anni fa; il carlino infatti sarebbe quello che al tempo in Cina veniva definito il cane sacro degli Imperatori.
Si ritiene che la diffusione europea di questo cane sia da attribuirsi agli olandesi che lo avrebbero importato nel vecchio continente agli inizi del XVII secolo. Dopo il suo sbarco in Europa il carlino divenne ben presto la razza preferita dagli aristocratici inglesi; nel secolo XVIII conobbe anche una grande diffusione in terra francese tant’è che fu eletto cane di corte da Maria Antonietta.
Nel 1700 un artista inglese, William Hogarth, appassionato di carlini, ritrasse parecchi esemplari (specialmente quelli neri) bei suoi dipinti. La stessa cosa fece Goya: è presente un carlino nel dipinto La marchesa di Pontejos (1786).
La razza ebbe poi un periodo di rapido declino fino al momento in cui alcuni personaggi di una certa fama non lo resero nuovamente molto popolare e ricercato. La stessa regina Vittoria era appassionata di questa razza.
Sembra che il nome carlino sia dovuto a un attore italiano, Carlo Bertinazzi, che lavorava spesso a Parigi; Bertinazzi era soprannominato Carlin e spesso interpretava il ruolo di Arlecchino la cui maschera rugosa e di colore nero ricorda per certi versi il muso del carlino.
Il carlino fu introdotto negli Stati Uniti dopo la guerra civile e lo standard fu riconosciuto nel 1885.