Il dogo argentino è una razza canina molossoide di taglia grande la cui origine è relativamente recente; nasce infatti verso la fine del XIX secolo nella provincia di Cordoba, in Argentina; l’intenzione del suo creatore, il dottor Antonio Nores Martines, era quella di sviluppare una razza canina adatta alla caccia grossa. Il dogo argentino è una razza canina appartenente al gruppo 2 (cani di tipo pinscher, schnauzer, molossoidi e cani bovari svizzeri), collocata nella sezione 2A (molossoidi), secondo la classificazione della F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale). Nel nostro Paese il dogo argentino conosce una buona diffusione (nel 2020 le iscrizioni all’ENCI sono state 736); è impiegato soprattutto come cane da guardia e da difesa, mentre difficilmente viene utilizzato come cane da caccia. Il nome inglese della razza rimane generalmente invariato, anche se talvolta è usata la denominazione Argentine Dogo. Negli Stati Uniti è conosciuto anche come Argentine Mastiff.
Nota – La razza dogo argentino faceva parte di quelle elencate nella lista delle razze canine pericolose (elenco di razze canine redatto come allegato dell’Ordinanza del 12 dicembre 2006) da cui è stata eliminata con un’ordinanza del 3 marzo 2009.
Indice
- Carattere
- Caratteristiche fisiche
- Salute e vita media
- Prezzo dei cuccioli
- Allevamenti
- Origini della razza
- Un nome per il mio dogo argentino

Il merito della creazione della razza dogo argentino è da attribuirsi al dottor Antonio Nores Martines, un medico che voleva migliorare una razza locale, il perro de Pelea Cordobes
Carattere del dogo argentino
Per ulteriori informazioni sulle singole voci della scheda (copyright cane-e-gatto.it) si consulti l’articolo Come scegliere un cane. Il punteggio varia da 1 a 10 e risponde direttamente alla domanda indicata dalla locuzione della prima parte, per cui un voto molto basso in aggressività indica che la razza non è aggressiva; in rosso gli aspetti critici della razza. La scheda è una media, quindi il singolo soggetto può anche scostarsi significativamente da quanto illustrato. Per Tolleranza ai bambini si intende “bambini al di fuori dell’ambito familiare”; per la salute si tiene conto sia della vita media sia delle patologie tipiche della razza. Non indichiamo la propensione della razza alla guardia perché riteniamo che dedicare un cane alla guardia sia un modo ormai obsoleto di convivere con esso.
- Adatto a chi ha poca esperienza cinofila: 1
- Affezione alla famiglia: 8
- Tolleranza ai bambini: 4
- Tolleranza agli estranei: 4
- Aggressività verso altri cani: 4
- Aggressività verso piccoli animali (gatti, scoiattoli): 9
- Salute: 6
- Intelligenza: 6
- Tendenza ad abbaiare: 4
- Necessità di esercizio fisico: 8
- Adattabilità in appartamento: 1
- Tolleranza alla solitudine: 4
- Tolleranza ai climi freddi: 3
- Tolleranza ai climi caldi: 8
- Facilità di toelettatura: 8
- Facilità all’addestramento: 4
- Tendenza ad allontanarsi quando libero: 8
- Tolleranza alla fatica: 8
Il dogo argentino è un molossoide dall’aspetto alquanto armonioso; è un cane robusto, dalla muscolatura possente ben visibile attraverso la pelle ben aderente al corpo. L’andatura è calma e sicura; il dogo argentino è un cane reattivo, agile e giocoso; è un animale fedele che si affeziona molto al suo amico uomo. È un notevole camminatore, ama trascorrere il suo tempo all’aria aperta e fare lunghe passeggiate. Si deve tenere conto che il dogo argentino ha un grande istinto predatorio e ciò potrebbe indurlo ad allontanarsi in caso di passeggiate in parchi o boschi; è quindi fondamentale una notevole educazione al richiamo per evitare situazioni spiacevoli.
Il dogo può vivere anche in appartamento, ma sarà necessario consentirgli un adeguato movimento; il dogo non è quindi un cane adatto a persone sedentarie. Si deve tenere in debita considerazione il fatto che è un cane che tollera poco restare in solitudine per troppo tempo all’interno di un’abitazione; lasciato da solo in una casa senza che gli sia data la possibilità di sfruttare ampi spazi dove liberare la sua grande energia può causare comportamenti distruttivi e a anche danni psicologici all’animale. Se è necessario lasciarlo da solo a lungo è opportuno organizzarsi in modo da lasciarlo in un giardino o affidarlo temporaneamente a una persona fidata che lo conosca bene.
Come si può evincere dalla scheda sintetica, il dogo argentino ha una discreta tolleranza ai climi caldi, ma è opportuno non esporlo ai raggi solari per troppo tempo perché, essendo un cane scarsamente pigmentato è maggiormente sottoposto al rischio di arrossamento dell’epidermide. In giornate particolarmente calde potrebbe avere abbondanti perdite di saliva; lo stesso potrebbe verificarsi in situazioni di notevole eccitazione.
Il dogo argentino è un cane molto “territoriale” e, per quanto non sia di per sé particolarmente aggressivo, potrebbe essere coinvolto in lotte territoriali con cani del medesimo sesso.
Nota importante – I cani di questa razza non sono per tutti; anche se non si deve demonizzarli è corretto evidenziare che ci possono essere problemi nella loro gestione, problemi che non si può ottimisticamente sperare di risolvere con l’educazione (l’educazione conta per il 50%, per il rimanente 50% è il carattere del cane che fa la differenza, carattere che spesso si forma nei primi mesi, in allevamento); in altri termini, se non si ha una grande esperienza cinofila, il dogo argentino non è certo il cane adatto come prima esperienza.
Ulteriori approfondimenti di tipo generale sono reperibili nell’articolo Come scegliere un cane.
Caratteristiche fisiche del dogo argentino
Testa: il cranio del dogo argentino è massiccio, il muso ha la medesima lunghezza del cranio. Le labbra, dai bordi liberi e pigmentate di nero, appaiono tese e aderenti.
Il tartufo è nero e ha un leggero stop sulla punta; le narici sono ben ampie.
Le mascelle del dogo argentino sono perfettamente combacianti, i denti sono forti e grandi. Il collo, decisamente robusto, è arcuato e agile. Le orecchie, corte, di forma triangolare, erette o semi-erette, hanno l’attaccatura alta.
Gli occhi sono di colore scuro oppure nocciola; sono circondati da palpebre di colore nero o, al contrario, chiaro.
Corpo: massiccio e potente.
Arti: Gli arti anteriori sono dritti e bene in appiombo; i piedi hanno dita corte e unite. Gli arti posteriori hanno cosce ben muscolose; i garretti sono corti e le dita sono chiuse. Il dogo è privo di speroni. Le spalle del dogo argentino sono alte, forti e dotate di notevoli rilievi muscolari.
Coda: è grande e lunga.
Pelo: è corto e ben aderente al corpo. Il colore del mantello deve essere bianco.
Altezza e peso: pur essendo un cane agile ed atletico, la stazza del dogo argentino non è indifferente; l’altezza al garrese per i maschi va da 62 a 68 cm, mentre nelle femmine va da 60 a 65. Il peso va dai 45 ai 50 kg nei maschi e dai 40 ai 45 kg nelle femmine.
Fra i difetti più ricorrenti si ricordano enognatismo, prognatismo, monorchidismo, criptorchidismo, pelo lungo, labbro pendulo, testa schiacciata, taglie inferiori allo standard, macchie sul corpo, presenza di speroni ecc.

In Italia il dogo argentino conosce una buona diffusione; è impiegato soprattutto come cane da guardia e da difesa
Salute e vita media
Fra le patologie che colpiscono la razza più frequentemente della media della popolazione canina si devono citare displasia dell’anca, torsione gastrica, epilessia, alcune patologie della palpebra (entropion, ectropion) e dermatiti. Un problema della razza è la sordità congenita che affligge circa il 10% degli esemplari; molto spesso la sordità è monolaterale, ma non mancano casi in cui sono interessate entrambe le orecchie. Al momento dell’acquisto si può chiedere all’allevatore se i cuccioli, entro i primi due mesi di vita, sono stati sottoposti al test audiometrico B.A.E.R. (Brainstem Auditory Evoked Response) che serve a verificare l’eventuale presenza di sordità congenita.
Come molte razze grandi e come accennato in precedenza, il dogo argentino è a rischio di torsione gastrica, quindi è opportuno evitare le passeggiate dopo che ha consumato il proprio pasto; la sindrome dilatazione-torsione gastrica è una vera e propria emergenza clinica che può avere esito fatale; nel caso se ne ravvisassero i sintomi è fondamentale recarsi immediatamente dal proprio veterinario di fiducia.
La vita media del dogo argentino è di 10 anni circa.
Il prezzo dei cuccioli
Il prezzo dei cuccioli acquistati in un buon allevamento varia fra i 900 e i 1.400 euro.

Nel 2020 all’ENCI le iscrizioni di dogo argentino sono state 731
La storia della razza
Il merito della creazione della razza dogo argentino è da attribuirsi al dottor Antonio Nores Martines (1907-1956), un medico che voleva migliorare una razza locale, il perro de Pelea Cordobes; per farlo, incrociò questa razza canina con altre nove razze: mastino inglese, bull terrier, boxer, pointer, alano Arlecchino, dogue de Bordeaux, bulldog inglese, levriero irlandese e mastino dei Pirenei (quest’ultimo non deve essere confuso con il cane da montagna dei Pirenei); per l’allevamento scelse esemplari dal mantello bianco, senza prognatismo, dalla testa pesante e con il muso lungo.
L’obiettivo di Nores era fondamentalmente quello di creare una razza adatta alla caccia grossa; era quindi necessario ottenere un cane che, oltre a possedere un ottimo fiuto, fosse dotato di una muscolatura adeguata, di notevole agilità, di una presa decisa, salda e potente e caratterizzato inoltre da notevole coraggio.
Il cane ottenuto dalla minuziosa selezione delle razze sopra ricordate non deluse il suo creatore; infatti il dogo argentino si rivelò particolarmente adatto alla caccia ai puma, ai pecari, ai cinghiali e a tutta la selvaggina di grossa taglia presente nella pampa argentina.
Il primo standard fu redatto nel 1928, nel maggio del 1964 il dogo fu riconosciuto ufficialmente dalla Società di Cinologia Argentina e dalla Società Rurale Argentina, ma fu solo nel 1973 che – grazie al lavoro del fratello di Antonio Nores, Augustin – la razza fu riconosciuta dalla F.C.I., la Federazione Cinofila Internazionale.