Il segugio dell’Appennino è una razza canina appartenente al gruppo 6 (Segugi e cani per pista di sangue) secondo la classificazione F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale). Questo segugio, una delle razze autoctone del territorio italiano, è usato da secoli per la caccia alla lepre in terreni difficili, in collina e montagna. Si comporta bene anche nella caccia al cinghiale e altri animali da pelo. Agile e veloce, ha un ottimo fiuto e una tenacia notevole nel seguire la pista, con una innata passione per la caccia. Sa lavorare da solo, in coppia o in muta. Può essere in due varietà: a pelo forte o a pelo raso.
Carattere del segugio dell’Appennino
Per ulteriori informazioni sulle singole voci della scheda (copyright cane-e-gatto.it) si consulti l’articolo Come scegliere un cane. Il punteggio varia da 1 a 10 e risponde direttamente alla domanda indicata dalla locuzione della prima parte, per cui un voto molto basso in aggressività indica che la razza non è aggressiva; in rosso gli aspetti critici della razza. La scheda è una media, quindi il singolo soggetto può anche scostarsi significativamente da quanto illustrato. Per Tolleranza ai bambini si intende “bambini al di fuori dell’ambito familiare”; per la salute si tiene conto sia della vita media sia delle patologie tipiche della razza. Non indichiamo la propensione della razza alla guardia perché riteniamo che dedicare un cane alla guardia sia un modo ormai obsoleto di convivere con esso.
- Adatto a chi ha poca esperienza cinofila: 4
- Affezione alla famiglia: 7
- Tolleranza ai bambini: 8
- Tolleranza agli estranei: 8
- Aggressività verso altri cani: 2
- Aggressività verso piccoli animali (gatti, scoiattoli): 9
- Salute: 8
- Intelligenza: 8
- Tendenza ad abbaiare: 8
- Necessità di esercizio fisico: 8
- Adattabilità in appartamento: 4
- Tolleranza alla solitudine: 7
- Tolleranza ai climi freddi: 7
- Tolleranza ai climi caldi: 7
- Facilità di toelettatura: 8
- Facilità all’addestramento: 8
- Tendenza ad allontanarsi quando libero: 10
- Tolleranza alla fatica: 8

Nel 2019 all’ENCI le iscrizioni di segugio dell’Appennino sono state 299. Nella foto: Ron, uno splendido esemplare a pelo forte dell’allevamento di Ponte Basso (fonte: Segugi dell’Appennino Allevamento di Ponte Basso).
Il segugio dell’Appennino è un cane dal carattere riservato e capace di un affetto incondizionato e totale per il suo padrone con cui instaura un legame inscindibile. Sa essere socievole in famiglia, ma comunque sceglierà sempre al suo interno un umano di riferimento a cui affezionarsi.
Come molti cani da caccia è socievole con gli altri cani e con gli estranei, con cui però è abbastanza riservato e al più li ignora. Tollerante con i bambini non crea problemi in casa se non con altri piccoli animali, visto il suo istinto predatorio.
La cura di questo cane non è complessa: il pelo, anche quello forte, non costituisce un problema ed è di facile manutenzione; sarà sufficiente qualche spazzolata e il controllo dopo le uscite in campagna per esclude la presenza di parassiti o residui vegetali.
Ha bisogno di esercizio fisico quotidiano e non riesce ad adattarsi alla vita d’appartamento o a quella cittadina. Ha una buona propensione ad abbaiare e a ululare, ma usa la voce quasi esclusivamente per segnalare una preda nelle battute di caccia o una situazione su cui vuole attirare l’attenzione.
Caratteristiche fisiche del segugio dell’Appennino
Testa: il muso è molto allungata il cranio è ampio e piatto. Il collo è di lunghezza media e robusto, senza giogaia. Il tartufo è nero con narici larghe. Le orecchie sono attaccate mediamente all’altezza degli occhi, grandi e pendenti, con la punta leggermente arrotondata. Il colore degli occhi va dall’ambra al marrone scuro. Il tartufo è nero.
Corpo: la struttura è inscritta nel rettangolo (la lunghezza è maggiore dell’altezza al garrese), con il tronco leggermente allungato.
Arti: lunghi, con buona ossatura e con i muscoli ben in evidenza senza tuttavia essere troppo massicci. I piedi sono compatti e ovali, e possono essere presente gli speroni.
Coda: lunga, presenta meno pelo nella varietà a pelo forte rispetto al resto del corpo. In quella a pelo corto il pelo è uniforme in tutto il corpo, coda compresa.
Pelo: il pelo è differente a seconda della varietà: può essere corto o forte. Il pelo corto è denso e uniformemente distribuito. Quello forte è ruvido al tatto, con fitto sottopelo. Il colore del mantello può essere fulvo, nero focato, grigio o carbone. Si possono avere macchie bianche
Altezza e peso: l’altezza media del segugio dell’Appennino è da 44 a 50 cm nei maschi e da 42 a 48 per le femmine. Il peso va da 10 a 18 kg.
Segugio dell’Appennino: salute e vita media
Il segugio dell’Appennino è una cane molto sano e sostanzialmente senza malattie tipiche della razza. La cura principale consiste quindi nel controllo e nella pulizia delle orecchie e del pelo, per escludere la presenza di parassiti o corpi estranei vegetali, specie dopo le uscite in campagna.
Il segugio dell’Appennino è un cane mediamente longevo: la sua aspettativa media di vita è intorno ai 12 anni.
Il prezzo dei cuccioli
Il prezzo di un cucciolo di segugio dell’Appennino in genere parte da 600 euro.
Allevamenti
Nell’elenco (copyright cane-e-gatto.it) sono inclusi allevamenti con affisso ENCI che negli ultimi 12 mesi hanno avuto una cucciolata e che non gestiscono più di 3 razze:
- Cuneo – DI CASA TRAVERSA
- Firenze – DELLA FORESTA DI VALLOMBROSA
- Latina – DI CAMPELLO
- Livorno – DEI TIGRATI DI JENA
- Massa – CONTRINENSIS
- Modena – DI PONTE BASSO
- Napoli – DI CIOFFI AEQUA
- Rieti – DI COLLE SORVO
Un nome per il mio segugio dell’Appennino
La storia della razza
Il segugio dell’Appennino ha origini antiche: esistono trattati e riviste che documentano l’esistenza di questa razza come una delle più legate alla tradizione venatoria italiana. Risale al 1882 un articolo su “La caccia” che descrive le caratteristiche fisiche, caratteriali e l’azione di cerca di questo segugio. Filippo Zacchini, allevatore e segugista, descriveva agli inizi del secolo scorso questo cane tessendo le lodi della sua incredibile agilità, velocità e obbedienza nella condotta di caccia.
Lo standard ufficiale della razza è stato riconosciuto dall’ENCI solo nel 2005.