Lo springer spaniel inglese (english springer spaniel) è la razza che ho scelto con cura dopo lunga meditazione. Il motivo si può riassumere in una sola frase: se si ha un cane, lo si deve amare e lo springer spaniel ha tutto ciò che serve per farsi amare. Lo springer spaniel inglese è una razza canina di origine inglese appartenente al gruppo 8 (cani da riporto, cani da cerca e cani da acqua); collocata nella sezione 2A (cani da cerca), secondo la classificazione della F.C.I. (Federazione Cinofila Internazionale). In teoria, la razza non contempla sottorazze, ma ci sono sostanzialmente tre tipi di springer:
- da esposizione
- da gara di caccia
- da caccia.
Gli ultimi due tipi sono spesso raggruppati nell’unica tipologia di “cani da lavoro”. Gli springer spaniel da lavoro hanno il mantello più corto e meno frangiato, le orecchie sono più piccole e inserite più in alto, le labbra meno pendenti, la struttura fisica è più leggera e rettangolare, a volte le dimensioni sono decisamente più piccole. Le caratteristiche che più di ogni altre differenziano le due tipologie sono, nella tipologia “springer spaniel da esposizione”, le lunghe orecchie attaccate in basso e il mantello lungo e frangiato. La tipologia da lavoro si è affermata solo a causa delle prove da lavoro, cioè delle gare di caccia dove il cane deve avere la massima velocità in una manciata di minuti: i soggetti sono di dimensioni più contenute, a volte “piccole” con il muso che non è raro ricordi quello del breton.
In mezzo agli estremi, da esposizioni e da gara, esistono springer spaniel per la caccia; si tratta di soggetti che potrebbero essere da esposizione (ma in genere non dei campioni in tal senso) o da gara (anche in questo caso non dei campioni). Si tratta di soggetti belli, robusti e meno iperattivi e più calmi degli springer spaniel da gara, utili in una giornata di caccia che può durare anche otto ore e necessita di un cane più riflessivo e robusto (un cane troppo nervoso e rapido può bruciarsi in un paio d’ore e mantenere uno scarso contatto con il conduttore). Il nome inglese della razza è English Springer Spaniel.
Springer spaniel nano – Una brutta locuzione per indicare semplicemente springer spaniel da lavoro, decisamente più piccoli (restano comunque cani di media dimensione). Lo springer americano (american water springer) è di formato mediamente più ridotto. Secondo i puristi dello springer spaniel inglese, lo springer spaniel americano (nato attorno al 1930) anche in Europa (soprattutto nei Paesi scandinavi) ha inquinato alcuni ceppi di springer che hanno acquisito la caratteristica di portare allegramente la coda ritta a mo’ di terrier.
Indice dei contenuti
- Carattere
- Caratteristiche fisiche
- Salute e vita media
- Prezzo dei cuccioli
- Addestramento
- Lo springer spaniel inglese a caccia
- Allevamenti
- Origini della razza
- Un nome per il mio springer

Nel 2020 all’ENCI le iscrizioni di springer spaniel inglese sono state 1.898
Carattere dello springer spaniel inglese
Per ulteriori informazioni sulle singole voci della scheda (copyright cane-e-gatto.it) si consulti l’articolo Come scegliere un cane. Il punteggio varia da 1 a 10 e risponde direttamente alla domanda indicata dalla locuzione della prima parte, per cui un voto molto basso in aggressività indica che la razza non è aggressiva; in rosso gli aspetti critici della razza. La scheda è una media, quindi il singolo soggetto può anche scostarsi significativamente da quanto illustrato. Per Tolleranza ai bambini si intende “bambini al di fuori dell’ambito familiare”; per la salute si tiene conto sia della vita media sia delle patologie tipiche della razza. Non indichiamo la propensione della razza alla guardia perché riteniamo che dedicare un cane alla guardia sia un modo ormai obsoleto di convivere con esso.
- Adatto a chi ha poca esperienza cinofila: 7
- Affezione alla famiglia: 10
- Tolleranza ai bambini: 9
- Tolleranza agli estranei: 8
- Aggressività verso altri cani: 4
- Aggressività verso piccoli animali (gatti, scoiattoli): 8
- Salute: 7
- Intelligenza: 10
- Tendenza ad abbaiare: 4
- Necessità di esercizio fisico: 9
- Adattabilità in appartamento: 5
- Tolleranza alla solitudine: 3
- Tolleranza ai climi freddi: 8
- Tolleranza ai climi caldi: 7
- Facilità di toelettatura: 6
- Facilità all’addestramento: 10
- Tendenza ad allontanarsi quando libero: 4
- Tolleranza alla fatica: 9
Lo springer spaniel inglese è fedele, sempre allegro e affettuoso. Ama giocare, farsi coccolare e apprezzare. Vive facilmente in casa, ma non è un cane da appartamento, avendo necessità di un buon e costante esercizio fisico; ama il contatto con i suoi padroni ed è l’ideale per trovarselo al mattino ai piedi del letto (magari dopo averci dormito sopra per l’intera notte!), ansioso di riempire un’altra giornata con la sua voglia di vivere.
Ama la campagna e la vita all’aria aperta (è infatti un ottimo cacciatore), ma non si allontana mai troppo dal padrone, risultando perfetto per una semplice passeggiata o per un po’ di jogging. Se però non potete farlo muovere, non confinatelo in un appartamento, magari con una veloce uscita al guinzaglio alla sera quando tornate dal lavoro!
È paziente con gli umani, senza eccedere in confidenza. Può essere facilmente addestrato per seguirvi ovunque: in vacanza, al ristorante, nella passeggiata in città.
È molto robusto, molto resistente alla fatica.
Caratteristiche fisiche dello springer spaniel inglese
Testa: il cranio è di lunghezza media, abbastanza ampio, leggermente arrotondato, in salita a partire dalla fronte, formando uno stop, diviso da un solco fra gli occhi. Le narici sono ben sviluppate e il muso è proporzionato alla lunghezza del cranio, piuttosto ampio e profondo, ben cesellato sotto gli occhi. Le labbra sono piuttosto discese e quadrate. Le mascelle sono forti con i denti superiori che si sovrappongono agli inferiori a stretto contatto, e sono impiantati perpendicolarmente alle mascelle. Le guance sono piatte. Di color nocciola scuro, gli occhi sono di media dimensione, a forma di mandorla, bene inseriti (non si deve vedere la congiuntiva), con espressione attenta e amichevole. Le orecchie, ben frangiate, sono lobulari, di buona lunghezza e ampiezza, piuttosto aderenti alla testa, inseriti sulla linea dell’occhio. Il collo è di buona lunghezza, forte e muscoloso, senza pelle rilasciata alla gola.
Corpo: forte, né troppo lungo né troppo corto. Torace alto, ben sviluppato. Costole ben cerchiate. La coda non tagliata è ben frangiata con vivace movimento.
Arti: gli anteriori sono dritti, con buona ossatura. Le spalle sono oblique e ben adagiate e i gomiti ben aderenti al torace. Gli arti posteriori sono ben discesi con cosce ampie, muscolose, ben sviluppate. Ginocchia e garretti sono moderatamente angolati Garretti moderatamente angolati. I piedi anteriori e posteriori sono chiusi, compatti, ben arrotondati, con cuscinetti forti e pieni.
Mantello: compatto, diritto e resistente alle intemperie. Frange moderate sugli orecchi, arti anteriori, tronco e arti posteriori. Il colore è fegato e bianco, nero e bianco, o uno di questi mantelli con focature.
Altezza e peso: lo springer spaniel è alto circa 50-51 cm (48 la femmina), pesa da 20 a 23 kg.
Springer spaniel inglese: salute e vita media
Lo springer spaniel inglese ha una vita media di 12-14 anni circa, bisogna, però tenere sotto controllo alimentazione e peso, soprattutto in tarda età. Fortunatamente si tratta di una razza nella quale i problemi di salute non sono frequenti e i più gravi sono rivelabili con un test genetico; anche in Italia alcuni allevatori forniscono test genetici che sono in grado di predire patologie di una certa gravità (soprattutto displasie e retinopatie) a partire dai discendenti del cucciolo.
Fra le patologie che possono colpire la razza, da citare:
- la displasia dell’anca e quella del gomito (ereditarie, ma che possono anche essere innescate da fattori ambientali, come la rapida crescita da una dieta ipercalorica o lesioni subite da saltare o cadere su pavimenti scivolosi).
- La displasia retinica (una malformazione dello sviluppo della retina con cui nasce il cane; la maggior parte dei casi è lieve e non vi è alcuna perdita rilevabile della vista. Gli oftalmologi veterinari possono eseguire test per determinare se i cuccioli sono colpiti quando hanno 7-12 settimane)
- L’atrofia retinica progressiva (una degenerazione degli strati della retina. La malattia è progressiva e alla fine porta alla cecità; di solito si vede tra i 2 ei 6 anni di età. Un disturbo ancora considerato raro, ma la sua incidenza è aumentata.
- La rara carenza di fosfofruttochinasi, un enzima necessario affinché il corpo utilizzi lo zucchero per produrre energia. I segni possono essere così lievi da non essere riconosciuti per anni, ma alcuni cani hanno malattie gravi, tra cui iperventilazione, atrofia muscolare e febbre. Il veterinario può testare la carenza misurando l’enzima attraverso un campione di sangue.
Altre patologie meno gravi sono l’entropion (una condizione causata dalla piegatura della palpebra inferiore verso l’interno verso l’occhio, con conseguente irritazione cronica della superficie dell’occhio. Può essere corretto con un intervento chirurgico), disturbi vari della pelle e infezioni dell’orecchio.
Prezzo dei cuccioli di springer spaniel
Lo springer è un cane che deve avere caratteristiche uniche, soprattutto il contatto con il conduttore (contatto che spesso si trasforma in un amore incredibile), per questo scegliere allevamenti poco professionali potrebbe essere un boomerang. Il prezzo dei cuccioli può andare dai 600 ai 1.000 euro.

Il prezzo dei cuccioli di springer spaniel inglese può andare dai 600 ai 1.000 euro
Addestramento dello springer spaniel inglese
In questa sede si parlerà soprattutto dell’addestramento venatorio. Ovviamente, prima della scelta, il cacciatore deve aver risposto a una serie di punti di domanda:
- il sesso del cane
- il genere di caccia praticata
- il luogo dove il cane vivrà (in recinto o in casa)
- il tipo di collegamento che preferisce.
Un vecchio criterio era di scegliere un cucciolo dominante, quello che abbocca gli altri nel gioco cercando di rubar loro oggetti vari. In realtà, spesso questo carattere può essere fuorviante e sarebbe opportuno orientarsi su soggetti più equilibrati. Anche soggetti timidi possono diventare cani eccellenti, basta avere pazienza.
Il cucciolo deve essere ritirato non prima dei 60 giorni, perché è bene che passi più tempo possibile con i fratelli.
Per rispondere alle quattro domande sopraesposte, iniziamo con il dire che le femmine sono sicuramente più addestrabili dei maschi e sono la scelta ideale, soprattutto se si sterilizzeranno dopo il primo calore (per motivi salutistici).
La caccia praticata può orientare verso un addestramento finalizzato soprattutto al riporto oppure alla cerca.
Il recinto è assolutamente sconsigliabile nel caso di uno springer spaniel inglese; per indole naturale gli springer sono molto dolci e affettuosi e ricercano il contatto con il proprietario. Più li terremo con noi e più sapranno comprenderci. Quindi un cacciatore moderno il suo springer spaniel lo tiene in casa!
Non ha molto senso scegliere uno springer pensando che possa avere un raggio di cerca attorno ai 100 m. Il tipo di collegamento ideale è quello che va dai 20 ai 50 m.
Avendone la possibilità, è consigliabile cominciare subito con l’addestramento.
Primo passo, il seduto davanti al cibo. Quando porteremo da mangiare al cucciolo tratteniamolo davanti alla ciotola ripetendo il comando, sempre lo stesso (per esempio “Seduto”) aiutandolo ad assumere la posizione con una leggera pressione sulla parte posteriore del corpo; appena il cucciolo s’arrenderà e assumerà la posizione, premiamolo dandogli il cibo.
Quando lo liberiamo in campagna o in giardino, lo chiameremo per nome senza dimenticarci mai nei primi mesi di vita di ricompensarlo con un premio, un biscotto, una crosta di formaggio. Si può usare il fischietto o, meglio, un comando (“torna” con un gesto chiaro della mano, per esempio un braccio alzato che si piega a toccare con la mano il ginocchio).
Le sedute di addestramento non devono essere mai troppo lunghe, dieci-quindici minuti al massimo.
Uno degli errori più frequenti che sono commessi è quello di chiamare il cucciolo che abbia commesso qualche malanno e sgridarlo con durezza. Ci vuole fermezza, non durezza: basta un “No” o un “Cosa hai fatto?” detti con voce ferma, ma senza che il cane tema di essere picchiato o punito pesantemente (per esempio rinchiudendolo).
Con il cane “al seduto” cerchiamo di fargli abboccare uno straccio di cotone annodato ripetendo la parola “porta”. Il cane dotato di riporto naturale dovrebbe abboccare subito e trattenere lo straccio. Senza farlo muovere dalla posizione di seduto, lodiamolo e, sempre ripetendo la parola “porta”, facciamoci cedere con dolcezza lo straccio in cambio di un premio: il cane deve assolutamente capire che deve consegnare quello che ha in bocca per ricevere la ricompensa. Quanto tempo ci vuole? Da una settimana a oltre un mese, basta avere pazienza!
Il passo successivo richiede che il cane porti al conduttore che non è vicino a lui: il cane è seduto con lo straccio in bocca e aspetta che il conduttore lo ritiri con il “porta” per ricevere la ricompensa. Guardando il cane, allontaniamoci di qualche passo e, dicendo la parola “porta”, facciamo il cenno di venire da noi come quando lo chiamiamo normalmente. Se il cane non capisce, facciamo un ulteriore passo indietro.
Allunghiamo sempre più la distanza di chiamata, vedremo che il cane, piano piano, eseguirà da qualunque distanza.
Ulteriore passo: riportare qualcosa che il cane non ha in bocca. Nascondiamo il famoso straccio nella vegetazione bassa. Dopo aver fatto girare il cane per qualche minuto portiamoci nelle vicinanze del nascondiglio con il vento di fronte. Quando il cane dimostrerà di avvertire l’odore dello straccio, lodiamolo e pronunciamo la parola “porta”. Se tutto è andato bene il cane abboccherà il logoro e correrà a portarcelo.
Successivamente lo straccio sarà coperto dalle piume del selvatico.
Quando il nostro springer avrà mostrato interesse per qualche animale vivo (farfalla, lucertola, passero ecc.) è ora di valutare se diventerà un grande cacciatore.
Usiamo una quaglia alla quale sono state tolte alcune penne delle ali per permetterle comunque piccoli voli; nascondiamola nella vegetazione e poi portiamo il cane nelle vicinane. Dovrebbe avvertire il selvatico. A quel punto incitiamolo a incalzare la quaglia che, spiccato il volo, verosimilmente si poserà non molto distante. Inseguiamola, fino a ritrovarla più volte, finché il cane riuscirà a prenderla e a riportarla.
Ognuna delle fasi sopradescritte potrà durare poco o tanto, ma sugli 8-9 mesi il discorso sulla prima fase dell’addestramento dovrebbe essere chiuso.
Prima di passare allo “sparo” si dovrà abituare il nostro springer a non aver paura della gente e dei rumori di vario tipo, per esempio le auto. Un’ottima scuola è la classica passeggiata in città, dapprima in vie meno trafficate, poi sempre più “in centro”.
Si può passare poi allo “sparo”. A prescindere dalla timidezza del cane, le prime volte è opportuno portarlo in campagna e fargli udire spari che arrivano a 200 m di distanza, premiandolo come al solito e mostrandosi molto contenti di ogni sua reazione non negativa.
Successivamente si potrà sparare un colpo di fucile in aria quando rincorre un selvatico da lui scovato e si sia allontanato di una cinquantina di metri, verificando la reazione. Se non c’è reazione negativa, si potrà ripetere l’operazione sparando quando il cane è più vicino.
Il nostro springer è ora pronto per la caccia!
Lo springer spaniel a caccia
Penso che in Italia lo springer spaniel sia decisamente sottovalutato. Molti lo usano solo come cane da riporto, altri lo usano per la caccia agli uccelletti nei rovi oppure alle minilepri.
Come cacciatore ero nato con i segugi, poi la rarefazione della lepre nella mia zona mi ha portato verso il fagiano, selvaggina che prediligevo anche quando cacciavo la lepre. Passato ai cani da ferma non ne avevo trovati di ottimali per il mio carattere e per il mio tipo di caccia: io amo cacciare tutto il giorno (quindi il cane non deve “scoppiare” dopo poche ore, ma deve sapersi dosare come un atleta che corre una maratona) seguendo il cane (che quindi non deve avere la lunga gittata di molte razze da ferma). Lo springer spaniel l’ho conosciuto un giorno che cacciavo sull’argine del Po con la mia breton: due springer battevano l’argine in perfetta sintonia alla ricerca della lepre, controllando periodicamente dove fosse il cacciatore, con un collegamento perfetto. Mi documentai sulla razza e scoprii dallo springer di Bush, Spot (che seguiva sempre il presidente), che era perfetta anche per una vita “mondana”, infatti i nostri springer vivono in casa e ci seguono ovunque andiamo.
Alla fine decisi e, alla morte della mia breton, scelsi Cassie (nella foto sopra).
Cassie è stato il miglior cane da caccia che fino ad allora avevo avuto: poi è arrivata Dolly che l’ha addirittura superata. Gran naso, grande collegamento, Cassie aveva l’handicap di una displasia dei gomiti che avrebbe portato molti cacciatori a scartarla dopo pochi anni. Invece con il suo amore per la caccia ha cacciato fino a 12 anni e l’ultimo anno con due sole ore di caccia al giorno ha fatto un carnet di fagiani che molti cacciatori della domenica fanno in dieci anni; la cosa più bella era il collegamento perfetto che si era creato, un’armonia che rende magnifiche anche le giornate in cui non si vede muoversi nulla.
Venatoriamente parlando, aveva un naso ottimo che coniugava con una rapidità d’azione in un cocktail che fa carniere: a differenza che con molti cani da ferma, con Cassie il fagiano non aveva tempo di rifugiarsi in mezzo al riso o al mais: se agganciato, veniva incalzato con un’azione velocissima e doveva alzarsi; il cane sembrava impazzito e la sua velocità era la massima che poteva esprimere (sinceramente ho pensato che se Cassie non avesse avuto la displasia del gomito mi sarebbe stato difficile seguirla su molti fagiani difficili).
Dal 2010 Dolly (nella foto sopra) a poco a poco ha sostituito Cassie nella giornata di caccia; con caratteristiche diverse, meno collegamento, ma un’intelligenza fantastica; in teoria Dolly avrebbe potuto vincere tanti premi di bellezza, ma come cacciatore non mi è mai interessata l’esposizione. Con un anno d’addestramento Dolly è diventata eccezionale sui fagiani; la sua azione di caccia era leggermente diversa da quella di Cassie, con una cerca più atletica che a volte mi metteva a dura prova, ma con un’azione più tranquilla sul selvatico che non pedina, tant’è che non era infrequente che “fermasse” il fagiano. Inoltre, cosa non da poco per chi ama stare sempre con il cane, non ho mai avuto un cane così affettuoso e così buono, che “sorrideva” quando era felice e al mattino, alla sveglia, quando saltava sul letto, mi inondava di coccole.
Lo springer e il fagiano – Lo springer è molto versatile e usato in moltissime cacce, ma io lo conosco soprattutto nella caccia al fagiano e di questo vorrei parlarvi. Premetto che troppi cacciatori sopravvalutano sé stessi e il loro cane ed è incredibile come si credano al top quando fanno carnieri che sono un decimo di quello che altri fanno senza problemi. Per la mia esperienza il loro grande errore è pretendere che il cane trovi il fagiano. Un’affermazione come questa può sembrare assurda, ma il vero cacciatore porta il cane sul fagiano, sa dov’è in quella particolare ora del giorno e con quel tempo. Inutile avere un cane che batte chilometri quadrati dove non c’è nulla se si sa già che il fagiano è proprio su quella riva, laggiù. Ovviamente chi caccia qualche ora per divertirsi non arriverà mai ad avere questa consapevolezza e tende a dotarsi di cani (magari più d’uno; in genere il buon cacciatore usa un cane solo) che coprano tanto terreno e che compensino la scarsa comprensione del cacciatore delle abitudini della selvaggina. Il cacciatore deve avere un radar per i fagiani, portare un cane come lo springer sulla pista e aspettare che inizi l’inseguimento al pennuto. Semplice.
Nello springer spaniel l’azione sul fagiano è tipica, perciò non accade mai che si possa essere dubbiosi su un gesto del cane: per quanto “segni” e indugi su una pista, se non parte al massimo, non c’è fagiano. Nei casi in cui la traccia non è lineare, l’azione di ricucitura della traccia è comunque condotta alla massima velocità e qui può essere un problema: circa il 20% dei fagiani richiede che il cacciatore abbia una certa prestanza fisica per poter seguire il cane; d’altro canto, sono quei selvatici che un cane lento non avrebbe mai levato! A volte mi è capitato di abbattere un fagiano dopo 200 m di corsa a perdifiato e nel 2011 stabilii il “record”: vista una fagiana in fondo a una strada, ai bordi di un campo di riso, mi avvicino lentamente, “sicuro” che la fagiana si sia nascosta nel riso. Arrivati sul punto, Cassie la fiuta e parte. Mi dico che la fagiana si alzerà alla fine della strada dopo 50 m. Invece niente, Cassie prosegue, passa la strada e, sempre al massimo, si lancia lungo una riva che divide due campi di mais già tagliato; la riva prosegue per 300 m e ,se la fagiana non si ferma prima, si leverà in fondo. La corsa continua, ma ormai perdo terreno. Alla fine della riva ho 20-25 m di distacco dal cane, forse riesco ancora a sparare (il difficile è fermarsi con un arresto e tiro simile a quello del basket, sport che per fortuna ho praticato anni fa); invece no: la fagiana piega a destra e il cane la insegue sulla riva perpendicolare alla precedente. ormai i polmoni bruciano e le gambe sono di marmo, non resta che rallentare e sperare che la fagiana voli dalla mia parte. Alla fine della riva la fagiana non si leva, passa il fosso asciutto, trova un campo di soia ancora in piedi e, incalzata da Cassie, finalmente si alza, mentre la osservo a circa 70-80 m. Cassie torna trafelata e a me non resta che dirle che deve trovarsi un cacciatore più rapido che riesca a seguire lei e la selvaggina. Pare che la sera stessa abbia contattato Usain Bolt.
Questo aneddoto non deve spaventare: in una stagione di caccia perdo meno del 5% dei fagiani che trovo perché non riesco a seguire il cane, il più delle volte l’azione è così rapida che il fagiano si leva decisamente a tiro. Il tiro non è comunque così agevole come quello sotto ferma del cane, ma, per questo, dà molta più soddisfazione e posso dire che con lo springer ho imparato veramente a sparare (sono anche dovuto passare dal calibro 20 al 12).
Allevamenti – Springer spaniel inglese
Il mio primo springer Cassie (2003-2015) l’ho acquistato nel 2003 da Carlo Rondinelli (Re di Danari, Piovene Rocchette). Springer spaniel affettuosissimo, cacciatore formidabile, ha evidenziato una displasia dei gomiti*. Nel 2010 il mio secondo springer, Dolly (2010-2018), acquistato dall’allevamento Della Giuliana (Stefano Zanasi, Baggiovara, Modena); anche lei ha evidenziato una displasia, fortunatamente all’anca; operata a nove mesi, è stata benissimo fino all’età di otto anni quando ha manifestato un’insufficienza renale cronica contro la quale purtroppo c’è stato poco da fare. Ora con noi c’è Kelly (2018-) che arriva da un allevamento francese veramente interessante (Rieu Grand); incredibilmente, oltre che nel nome, ha in sé i pregi dei miei precedenti springer. Sotto, Kelly (Osiris du Rieu Grand) con il suo secondo fagiano, scovato e riportato in terreno libero a meno di sette mesi.
Allevamenti di springer spaniel inglese
Origini dello springer spaniel
Risalgono a più di 2.000 anni fa; conosciuto in Inghilterra fin dal Medio Evo, il primo riferimento al termine spaniel si trova ne La novella della drappera di Bath di G. Chaucer (uno dei Racconti di Canterbury, 1390 circa). Uno scritto (XVI sec.) di J. Caius (John Keys) divulgò la provenienza degli springer spaniel dalla Spagna (per assonanza con il nome, spaniel). Oggi tale teoria non è più accreditata e si ritiene che il nome derivi dal celtico (“coniglio”). Caius fu anche il primo che classificò gli spaniel, dividendoli in quelli che cacciavano sulla terraferma e in quelli che cacciavano in acqua. Si deve attendere il 1803 perché Reinagle (riprendendo una raffigurazione comparsa su Sportmen Cabinet) divida esattamente gli spaniel in springing spaniel (to spring in inglese significa “far alzare” la selvaggina, incalzandola) e in cocking spaniel (ritenuti ideali per la caccia alla beccaccia, in inglese woodcock). Il primo Spaniel Club nasce in Inghilterra nel 1885, ma la razza viene ufficialmente riconosciuta solo nel 1902.
Per gli amanti dello springer spaniel, un film da non perdere: I cani dei miracoli di Craig Clyde – con Kate Jackson, Ted Shackelford, Josh Hutcherson, Alana Austin, Stacy Keach – USA, 2003.