L’allestimento di un acquario potrebbe sembrare un’operazione non semplicissima, soprattutto se si è alle primissime armi; in effetti vi sono diversi fattori da prendere in considerazione se si vuole creare un ambiente confortevole per la flora e la fauna che la vasca dovrà contenere, ma con un po’ di pazienza tutti possono essere in grado di metter su un acquario funzionale ed esteticamente piacevole.
Oltre alla corretta scelta dell’acqua, per allestire un acquario servono:
- vasca
- scelta del materiale per pareti e fondo
- filtraggio
- illuminazione
- riscaldamento
- piante
- i pesci!
La vasca e il suo supporto
Le prime cose da prendere in considerazione se si è decisi all’allestimento di un acquario sono la vasca e il suo supporto.
La prima domanda che tutti si fanno è: quanto deve essere grande la vasca?
Come consigliato ormai tutti coloro che hanno certa esperienza in materia, non si deve orientarsi su vasche eccessivamente piccole; i pesci che si metteranno dentro l’acquario hanno comunque bisogno di un certo spazio e se la vasca non è abbastanza grande, nel giro di poco tempo si andrebbe incontro a varie problematiche (in primis la difficoltà a mantenere una buona qualità dell’acqua).
Non c’è bisogno comunque di orientarsi immediatamente su una vasca da 200 litri; in linea generale, soprattutto per un principiante, le dimensioni da prendere in considerazione dovrebbero variare da 80 a 100 litri; comunque sia non si dovrebbe mai scendere sotto i 40 litri (sono quindi da escludere gli acquari da scrivania).
Anche la scelta del supporto merita una breve riflessione; se si opta per una vasca da 80 litri od oltre, è necessario che il supporto scelto sia adatto a dimensioni e forma della vasca e soprattutto che sia idoneo a sopportarne il peso quando quest’ultima è piena d’acqua.
Non è una buona idea utilizzare supporti per tv, piccoli tavolini o scrivanie in legno che potrebbero cedere sotto il peso dell’acquario. Nei negozi specializzati e in Rete si potrà trovare abbastanza facilmente il supporto che fa al caso nostro.
Per quanto concerne la forma, in passato esistevano praticamente soltanto acquari a base rettangolare, mentre adesso ci si può sbizzarrire con le forme che più ci aggradano.
Allestimento di un acquario – Il materiale
Gli acquari oggi a nostra disposizione sono sostanzialmente di due tipi: plastica o vetro (in passato erano disponibili anche acquari con le pareti in legno appositamente trattato).
Gli acquari in vetro sono generalmente molto più cari degli acquari in plastica, sono più pesanti e, ovviamente, più facili alle rotture; se ben gestiti, però, hanno una durata decisamente più lunga degli acquari in plastica, che sono più facili a graffi e ai danneggiamenti e, detto onestamente, hanno una resa estetica inferiore. Il vetro è quindi un investimento forse migliore.

Le prime cose da prendere in considerazione se si è decisi all’allestimento di un acquario sono la vasca e il suo supporto
Dove posizionare l’acquario?
Una volta scelti l’acquario e il suo supporto si deve pensare a dove posizionarli. Se possibile, si dovrebbe trovare un luogo dove si dovrebbe essere certi di lasciarlo per lungo tempo. Vanno inoltre tenuti in considerazione alcuni fattori di una certa importanza:
- si dovrebbe evitare di posizionare l’acquario in un punto in cui sia esposto alla luce diretta del sole (pena la formazione di alghe che complicherebbero, e non poco, la gestione dell’acquario);
- si dovrebbe evitare di sistemare l’acquario vicino a porte e finestre perché alcune specie di pesci sono molto infastidite dai rumori (porte che sbattono) e dal freddo (se le finestre vengono lasciate aperte la temperatura dell’acqua può variare);
- è consigliabile evitare di mettere l’acquario sotto a un ventilatore (sia perché potrebbe influire sulla temperatura dell’acqua sia perché potrebbe veicolare diversa polvere nella vasca);
- si dovrebbe evitare di piazzare il supporto dell’acquario sulla moquette o su un tappeto.
Il filtraggio
Con pochissime eccezioni, i pesci soffrono se l’acquario è sporco. Se l’acqua è contaminata può causare la morte dei pesci più deboli; si consideri che l’acqua di un acquario fa presto a sporcarsi a causa delle foglie in decomposizione, degli escrementi e dei resti del cibo. Un corretto filtraggio artificiale è quindi necessario.
I filtri maggiormente diffusi sono quelli a turbina e quelli ad angolo; nei primi il componente filtrante è posizionato all’esterno della vasca, mentre nei secondi si trova all’interno con il motore però sempre posizionato esternamente.
I filtri sono appositamente studiati per trattenere lo sporco e lasciar passare l’acqua. Trascorso un certo periodo di tempo internamente al filtro saranno presenti colonie batteriche che assolvono un’importante funzione, trasformano i nitrati e l’ammoniaca presenti nell’acqua in sostanze non pericolose. Quando si sostituisce il materiale filtrante perché ormai saturo, anche le colonie batteriche vengono eliminate; per evitare che ciò accada, alcuni consigliano di inserire nel filtro anche della ceramica porosa che tratterrà i batteri. Una volta cambiato il materiale filtrante, si reinserisca la ceramica porosa all’interno del filtro cosicché non si disperdano le colonie batteriche accumulate in precedenza.
Come si riscalda un acquario?
Soprattutto nei mesi più freddi, l’acquario deve essere riscaldato artificialmente. In commercio sono disponibili vari tipi di riscaldatori; si opti per quelli che contemplano anche la presenza del termostato.
Per quanto riguarda i watt, questi dipendono soprattutto dalle dimensioni dell’acquario e dalla stanza in cui si trova (che può essere più o meno fredda).
Se la stanza non viene mai riscaldata si dovrebbe calcolare circa 1 watt ogni litro d’acqua utilizzato; in caso contrario saranno sufficienti 0,5 watt per litro. Un acquario di 80 litri posizionato in un salotto riscaldato necessiterà di un riscaldatore da 40 watt circa.
Nei mesi più caldi, può essere opportuno disattivare il riscaldatore perché non sono molti i pesci che sopportano temperature dell’acqua superiori ai 30 °C.
Il riscaldatore dovrebbe, se possibile, essere posizionato orizzontalmente a 4-5 cm dal fondo; in questo modo sarà garantita una buona distribuzione del calore.
Allestimento di un acquario – L’illuminazione
L’illuminazione è importante per l’acquario, in particolar modo se si sceglieranno pesci tropicali; di norma occorrono 13-14 ore di luce al giorno.
L’illuminazione più comune è quella al neon; ci si faccia consigliare dal rivenditore sul numero di neon necessari in base alle dimensioni dell’acquario. Per quanto riguarda i watt, si considerino 0,50 watt per litro; se l’acquario è abbastanza profondo si possono aumentare i watt a 0,75 o 1 per litro.
Il neon va posizionato nella zona frontale dell’acquario e andrebbe sostituito ogni 12 mesi circa.
Altri tipi di illuminazione sono le lampade al mercurio e quelle alogene; le prime sono ideali per gli acquari aperti di grandi dimensioni; si deve considerare però che sono molto costose; le seconde sono adatte solo ad acquari molti particolari.
Il fondo dell’acquario
Il materiale principale del fondo dell’acquario è quasi sempre la ghiaia, disponibile in varie granulometrie e colori; la tipologia di ghiaia dipende anche dai pesci che si intende inserire nella vasca; con alcune tipologie di pesci, per esempio, è consigliabile ricorrere a ghiaia liscia a grana piccola o, in alternativa, a sabbia purificata (proibito ricorrere alla sabbia normale che può contenere sostanze nocive); la sabbia purificata è reperibile presso i negozi specializzati. Per quanto riguarda il colore, è opportuno orientarsi su tonalità abbastanza scure.
Le rocce e le pietre e il legno ed eventuali altri accessori di abbellimento vanno acquistati nei negozi specializzati perché saremo certi di acquistare materiali sicuri; esistono rocce, per esempio, contengono sostanze che alla lunga risulterebbero dannose per la salute dei pesci, mentre quelle reperibili nei negozi non influiscono in nessun modo con la composizione dell’acqua.
Il legno è un elemento molto decorativo all’interno dell’acquario e peraltro serve da rifugio ai pesci più piccoli; a lungo andare può dare all’acqua una colorazione arancione; se si vuole evitarlo, il legno va trattato prima con lacca trasparente al poliuretano.
Sono disponibili molti altri elementi decorativi preconfezionati; ovviamente decide il gusto personale; l’unica avvertenza è quella di non esagerare perché è necessario lasciare il giusto spazio ai pesci.

Acanthurus leucosternon
Le piante
Difficilmente si vedono acquari senza piante; la scelta dipende essenzialmente dai tipi di pesce che metteremo in vasca (alcuni pesci sono erbivori e potrebbero divorare la flora…), ma anche dal pH dell’acqua (che varia in base ai pesci scelti); alcune piante richiedono un pH alto, altre, al contrario, un pH piuttosto ridotto. Insomma, si deve tener conto di vari fattori se si decide di arricchire l’acquario con un po’ di vegetazione.
Le piante da acquario sono abbastanza costose, ma, effettivamente, arricchiscono molto l’aspetto dell’acquario; peraltro la loro presenza consente una minore formazione di alghe (sottraggono loro sostanze nutritive); svolgono inoltre altre funzioni come quelle, per esempio, di produzione di ossigeno e di eliminazione delle sostanze di rifiuto dei pesci.
Per quanto riguarda il loro posizionamento, quelle piccole andrebbero messe ovviamente in primo piano; le più altre sullo sfondo e le più grosse nella zona centrale.
Allestimento di un acquario – L’acqua
Siamo arrivati finalmente all’acqua. Per scegliere quella giusta si devono tenere di conto due parametri, l’acidità (pH) e la durezza generica dell’acqua (dgH).
Un pH<7 significa che l’acqua è acida; se >7 l’acqua è basica, mentre se è uguale a 7, l’acqua è neutra. Alcune specie di pesci vivono in acque basiche, altre sia in acque basiche che acide. Nei negozi specializzati si possono trovare degli additivi che modificano il pH, ma se si è alle prime armi è opportuno scegliere pesci che non richiedono uno specifico pH oppure specie adatte al pH dell’acqua del nostro acquedotto.
La durezza dell’acqua viene misurata in gradi (da 0 a 4 gradi dgH si parla di acqua non dura; da 5 a 8 gradi dgH si parla di acqua a durezza molto ridotta, da 9 a 12 gradi dgH si parla di acqua leggermente dura, da 13 a 18 gradi dgH si parla di acqua abbastanza dura e da 19 a 30 dgH di acqua dura). L’acqua non dura è quella delle foreste pluviali tropicali, mentre nei laghi e nei corsi d’acqua caratterizzati da fondi rocciosi si trova l’acqua dura.
Anche la durezza dell’acqua va regolata a seconda dei pesci che si trovano nella vasca; esistono in commercio degli appositi preparati grazie ai quali l’acqua del rubinetto diventa adatta per l’acquario.