L’anaplasmosi nel cane è una delle varie patologie trasmesse dalle zecche; più popolarmente è nota come febbre canina o febbre da zecca del cane.
Le zecche, che nel continente europeo sono soprattutto quelle della specie Ixodes ricinus (dette anche zecche del bosco), sono le portatrici dell’infezione batterica (il batterio in questione è l’Anaplasma phagocytophilum) e lo trasmettono al cane quando si attaccano alla sua pelle e lo mordono per compiere il loro pasto di sangue.
Segni e sintomi di anaplasmosi canina
L’anaplasmosi inizia a manifestarsi quando sono trascorse circa un paio di settimane dal contagio.
Le manifestazioni cliniche sono diverse; le principali sono febbre alta, perdita dell’appetito, letargia, gonfiori articolari e, in alcuni casi, anche vomito e diarrea. Rari, ma possibili, segni neurologici. Alcuni cani arrivano a sviluppare danni irreparabili all’apparato intestinale e a quello renale.
Diagnosi
La diagnosi precoce è importante perché, nei casi più seri, la malattia potrebbe risultare molto difficile da trattare.
Sfortunatamente, non sempre la malattia viene riconosciuta in tempi brevi.
Se si ha il sospetto che il nostro cane sia stato colpito da anaplasmosi, è sufficiente eseguire un apposito test ematico che nel giro di pochi minuti può fornire una risposta certa sulla presenza dell’infezioni da Anaplasma phagocytophilum.
È consigliabile anche effettuare un esame dell’emocromo (allo scopo di escludere la presenza di malattie del sangue), un esame delle urine (per verificare la presenza o no di patologie dell’apparato urinario e valutare la funzionalità renale).
Dal momento che un cane infetto da anaplasmosi, vista la sua condizione di debilitazione, presenta un rischio maggiore di contrarre altre patologie infettive (trasmesse dalle zecche o da altri vettori) è opportuno effettuare esami diagnostici per escludere la contemporanea presenza di altre malattie più o meno gravi (filariosi, leishmaniosi canina ecc.).

L’ispezione giornaliera del cane è uno degli strumenti di prevenzione dell’anaplasmosi
Anaplasmosi cani – Terapia
Di norma, l’anaplasmosi canina viene trattata con la somministrazione di doxiciclina (5-10 mg/kg per via orale insieme al pasto, due volte al giorno).
Nei cani sviluppano uveite vengono somministrati anche FANS e colliri con indometacina e cortisonici.
Se il trattamento è stato effettuato per tempo, la prognosi è molto buona e la sintomatologia si risolve nel giro di pochi giorni.
Nei casi più gravi è spesso necessaria l’ospedalizzazione.
Non esiste un vaccino contro l’anaplasmosi e la prevenzione passa attraverso l’utilizzo di repellenti topici e l’ispezione giornaliera dell’animale.