Detta anche “infettiva”, è una forma di artrite canina non comune, ma che può impattare notevolmente sulla qualità di vita del pet.
Di solito l’artrite settica canina è
- di origine batterica
- a localizzazione mono-articolare (coinvolge una sola articolazione).
Quali batteri la causano
Possono essere diversi i ceppi batterici responsabili di artrite settica, tra cui principalmente
- Stafilococchi (Staphylococcus intermedius, aureus)
- Streptococchi (beta- emolitici)
Non solo batteri
Meno frequentemente, ma anche agenti non batterici possono causare l’artrite settica, tra cui
- Funghi
- Spirochete
- Protozoi
Da dove arrivano gli agenti causali
Tra i principali meccanismi, troviamo:
Contaminazione diretta dell’articolazione, in caso di
- Interventi chirurgici
- Ferite penetranti
- Iniezioni intra-articolari
Diffusione ematogena (dal circolo sanguigno), a partire da infezioni primarie in altre parti del corpo, tra cui
- Apparato respiratorio e digerente
- Tratto urinario
- Cuore (endocardio).
Cosa accade nelle articolazioni
Pensa all’articolazione come a un ingranaggio chiuso, in cui non dovrebbe entrare nulla di estraneo.
Nell’artrite settica, invece, i batteri riescono a penetrare nello spazio articolare, procurando innanzitutto infiammazione.
Anche le articolazioni, come gli ingranaggi meccanici, hanno bisogno di “olio” lubrificante per funzionare al meglio.
Il lubrificante articolare è detto liquido sinoviale e viene prodotto dalla stessa articolazione (dalla membrana sinoviale interna). Cosa accade, però, nell’artrite settica?
L’infiammazione favorisce il passaggio nello spazio articolare di diverse sostanze, tra cui:
- Fibrina, che si deposita patologicamente sulla cartilagine, ostacolando la penetrazione del liquido sinoviale e quindi la sua utile funzione lubrificante.
- Globuli bianchi che, seppur nell’azione benefica di fagocitare i batteri, rilasciano enzimi dannosi per la cartilagine.
Il risultato finale dell’artrite settica sarà la distruzione della superficie articolare.
L’infezione inoltre, se non controllata, potrà estendersi all’osso al di sotto della cartilagine, determinando un’osteomielite batterica.
La rigidità articolare potrà evolvere fino alla perdita di funzionalità, detta anchilosi.
Sintomi
Artrite settica acuta
- Zoppia
- mono-articolare (solitamente coinvolge una sola articolazione)
- grave (senza appoggio dell’arto)
- L’articolazione appare
- gonfia
- calda
- dolente
Artrite infettiva cronica
- Zoppia
- con appoggio dell’arto
- Mono- o pluri-articolare (se associata a endocardite sub-acuta)
- Articolazioni tumefatte.
L’insorgenza può essere acuta (con zoppia marcata) o graduale.
È possibile una ridotta escursione articolare (ROM, range of motion), con diminuita mobilità.
Il liquido sinoviale diventa purulento.
Segni sistemici
Subentrano raramente e possono genericamente essere:
- febbre
- anoressia
- letargia.
Riscontrabili anche altri sintomi relativi alle infezioni “di partenza”: soffi cardiaci, per esempio, in alcuni casi di artrite settica derivata da endocardite infettiva.
Quali cani colpisce
L’artrite settica risulta prevalente in cani maschi di taglia grande.
Le articolazioni più colpite sono:
- ginocchio (44%)
- gomito (38% dei casi).
Altri fattori predisponenti possono essere
- osteoartrosi e altre problematiche articolari (a causa del danno sinoviale cronico)
- malattie o condizioni concomitanti (che aumentino il rischio di infezione).
Potrai renderti molto utile, riferendo al medico veterinario una dettagliata storia clinica del tuo cane.
Sarà importante notificare anche chirurgie o infiltrazioni articolari recenti.

Quella del labrador retriever è una delle razze canine più soggette a sviluppare patologie articolari
Gli esami del sangue
L’emocromo potrà indicare un’infiammazione (artrite settica acuta).
La forma cronica può non associarsi a significative variazioni degli esami ematici.
Gli altri esami
- Esame radiografico
- Analisi del liquido sinoviale
La diagnosi di conferma
Si ottiene con la valutazione del liquido articolare prelevato, eseguendo su di esso:
- esame colturale, per dare “nome e cognome” ai germi responsabili dell’artrite settica.
- antibiogramma, per scegliere una molecola antibiotica più mirata verso i batteri individuati.
Se non si riesce dal liquido articolare, si potranno isolare i batteri anche tramite altri esami colturali (emocoltura o urinocoltura). Sebbene più invasiva, può essere impiegata anche la biopsia (esame di campioni di membrana sinoviale prelevati chirurgicamente).
Se l’artrite settica è conseguente a infezioni localizzate fuori dall’articolazione, si potranno effettuare anche degli esami relativi al distretto d’origine (l’ecocardiografia, ad esempio, in caso di endocardite infettiva).
La prognosi
È variabile e il ritorno alla normalità dipende dal livello di distruzione cartilaginea.
Può essere infausta, nell’artrite settica conseguente a endocarditi batteriche associate a disfunzioni valvolari.
Le cure farmacologiche
La gestione medica dell’artrite settica nel cane solitamente include farmaci
- antibiotici
- analgesici.
La terapia antibiotica
Prima dell’antibiogramma
Si inizierà una terapia antibiotica per bocca detta “ad ampio spettro” (come amoxicillina e acido clavulanico).
Dopo l’antibiogramma
In base all’esito di questo esame, il medico veterinario potrà confermare la terapia antibiotica impostata o correggerla con una più mirata.
Per quanto tempo
La durata della terapia antibiotica per l’artrite infettiva è solitamente a lungo-termine (per almeno 4 settimane o fino a 15 giorni dopo la remissione dei sintomi).
La tua collaborazione nella gestione del trattamento sarà fondamentale! Attieniti alle indicazioni del veterinario e non interrompere la somministrazione antibiotica prima del tempo previsto.
Il trattamento chirurgico
L’artrite settica acuta viene considerata un’emergenza chirurgica.
Oltre all’artrotomia, più invasiva, l’artroscopia è un metodo mininvasivo e utile a “lavare” l’articolazione, drenando i detriti fibrino-purulenti.
Il lavaggio articolare riduce inoltre la pressione nell’articolazione, preservando l’afflusso di sangue (cosa importante soprattutto nel cane giovane).
Il veterinario considererà l’approccio chirurgico in alcuni casi, tra cui:
- artriti settiche postoperatorie
- articolazioni infette da più di 72 ore
- terapia medica non risultata efficace
- ferite articolari penetranti
Nuove cure possibili
Hewes & Macintire nel 2011 descrivono in un cane il trattamento intra-articolare con gel antimicrobico. La combinazione della terapia antimicrobica locale e sistemica ha aiutato a risolvere l’infezione, ma il cane è diventato comunque artrosico.
La gestione medica precoce dell’artrite settica canina potrebbe essere utile a contenere le conseguenze a lungo termine, tra cui l’osteoartrite.
Un potenziale aiuto dal PRP
Il plasma ricco di piastrine (PRP) è un prodotto biologico ottenuto dal sangue dello stesso paziente e ricco di utili fattori bioattivi.
Al PRP vengono già riconosciute delle capacità rigenerative anche verso la cartilagine articolare.
Il PRP viene comunemente impiegato in caso di:
- osteoartrite
- lesioni tendinee e legamentose
- alterazioni muscolo-scheletriche.
Studi recenti suggeriscono anche delle proprietà antimicrobiche del PRP.
È stata inoltre osservata in vitro un’attività anti-biofilm del PRP lisato, nel liquido sinoviale del cavallo (Gilbertie et al, 2019).
Sai che cos’è il biofilm? Immaginalo come una “pellicola” prodotta dagli stessi batteri, in cui essi riescono a continuare a crescere, resistendo ad alcuni antibiotici.
Il biofilm è presente nel 65% circa delle infezioni umane. E negli animali?
Alcuni ceppi di stafilococco (St. aureus e St. epidermidis) formano un biofilm nel liquido sinoviale umano e bovino, che resiste ad alcuni antibiotici (cefazolina e vancomicina).
Lo Stafilococco aureo e altri batteri associati all’artrite infettiva (dei generi Streptococcus, Escherichia e Pseudomonas) formano biofilm nel liquido sinoviale equino, oltreché umano, con capacità di resistenza verso diversi tipi di antibiotici.
Sebbene occorrano altri studi, Gilbertie e colleghi concludono che il PRP lisato può potenziare gli attuali trattamenti antimicrobici, anche in relazione all’artrite infettiva. Un nuovo ed interessante confine terapeutico.
Considera che per il cane esistono degli appositi kit già ottimizzati per l’applicazione intra-articolare del PRP. Il tuo medico veterinario saprà senz’altro valutare quando impiegarli, come in corso di osteoartrite.
Per maggiori informazioni, visita il blog dedicato all’osteoartrite e ai mangimi complementari Confis Cane.