L’azione di caccia è un parametro che può essere utile per valutare la capacità venatoria dei cani da ferma o da cerca.
Spesso troppi cacciatori ritengono il loro un cane bravo o addirittura eccezionale, senza comprendere che, se lo fosse e loro come cacciatori fossero appena decenti, i carnieri non sarebbero così risicati.
Da un punto di vista puramente teorico, sarebbe possibile definire l’abilità venatoria come la percentuale di selvaggina di un certo tipo che il cane riesce a stanare in un dato territorio.
Da un punto di vista pratico, la definizione non è del tutto esatta perché il cane deve essere comunque guidato dal cacciatore e, se la guida è scadente, la percentuale di incontri diminuisce.
Inoltre è praticamente impossibile conoscere con esattezza la popolazione presente nel territorio: non a caso molti cacciatori ritengono il loro cane eccezionale perché, secondo loro, scova tutto e, se non scova nulla, concludono affrettatamente che non c’è nulla da scovare! Valutare l’abilità su selvaggina liberata (quindi la popolazione è conosciuta, ammesso che il territorio sia privo della selvaggina in questione prima del lancio) è teoricamente fattibile, ma tutti sanno che la selvaggina allevata e liberata al momento non è certo un parametro attendibile, essendo notevolmente meno scaltra di quella selvatica, anche se si deve riconoscere che la qualità di certi allevamenti offre selvaggina pronta caccia con un ottimo grado di selvaticità.
Infine si deve considerare che scovare un selvatico in bello stile non vuol dire che il cane sappia scovarli tutti; in particolare molti cani hanno un buon naso, ma pochi abbinano a esso anche l’attitudine a inseguire, il che fa perdere i selvatici più difficili (più furbi).

L’azione di caccia è un parametro che può essere utile per valutare la capacità venatoria dei cani da ferma o da cerca.
La scarsa attitudine all’inseguimento può essere in parte compensata con la velocità della cerca e con la superficie di terreno battuta, ma questi sono parametri che in cani non allenatissimi decrescono dopo una o due ore di caccia.
Ecco che pertanto che ci viene in aiuto l’azione di caccia definita, nella carriera del cane, come
la distanza massima calcolata dal punto in cui il cane sente il selvatico a quello in cui lo stana.
Per valutare l’azione di caccia la selvaggina migliore è pertanto quella che pedona prima di levarsi: fagiani, starne, pernici rosse ecc.
Si parla di distanza massima perché è ovvio che alcuni selvatici spontaneamente si levano dopo un’azione di caccia molto breve (al limite nulla, se il cane ferma e il selvatico frulla subito). Altri invece richiederanno un lungo inseguimento.
Un cane di media abilità nella sua carriera ha azione di circa 40-50 m; ciò significa che troverà selvatici tutto sommato facili o di media difficoltà. Questo valore è la normalità per cani che i loro proprietari giudicano “bravissimi”.
I migliori cani da ferma e da cerca hanno azione sicuramente più lunga, in alcuni casi anche di 300-400 m. Ciò assicura loro una maggiore percentuale di selvatici scovati.