Quello sulla convivenza fra bambini e animali è un argomento sempre attuale e di notevolissimo interesse. Infatti, in base ai dati di un recente Rapporto Eurispes, circa il 33% delle famiglie ha in casa uno o più animali domestici. Va purtroppo registrato, probabilmente complice la perdurante crisi economica, una notevole diminuzione rispetto agli anni passati, quando le famiglie che avevano almeno un animale in casa erano il 55,3%. Detto ciò, i numeri attuali sono sempre ragguardevoli e dimostrano che l’amore per gli animali occupa un posto importante nella nostra società.
Le statistiche ci dicono che i beniamini degli italiani sono i cani (rappresentano il 63,1% degli animali domestici); seguono, a notevole distanza, i gatti (41%).
Dal momento che in moltissime di queste famiglie vi è la presenza dei bambini, è senz’altro opportuna una riflessione sul tema della loro convivenza con cani e/o gatti.
Quale animale per i bambini?
Senza togliere niente a gatti o altri amici, è sicuramente il cane l’animale più adatto alla convivenza con un bambino; è, come ricordano vari esperti in materia, la millenaria storia di domesticazione dei cani che ha permesso di sviluppare fra loro e l’uomo un’ottima interazione e una buonissima comunicazione.
Bambini e animali: una convivenza positiva
Sono numerosissimi gli autori che sono del tutto sicuri che accompagnare la crescita dei figli con la presenza di un animale rappresenti un notevole valore aggiunto, sia riguardo alla loro educazione, sia relativamente al ventaglio di esperienze che si intendono regalare ai propri figli.
La presenza di un animale fra le mura di casa allarga la mente dei bambini e fa comprendere loro che oltre agli uomini esistono altri esseri viventi che sono in grado di regalarci moltissimo dal punto di vista affettivo; grazie alla convivenza con gli animali, quindi, il bambino scopre il concetto di “diversità” e acquisisce nel tempo maggiori capacità empatiche, non solo verso gli animali, ma anche verso i propri simili.
Detto ciò, va puntualizzato che non basta semplicemente amare gli animali; l’approccio dei bambini con essi deve essere fatto in modo corretto; la loro interazione deve essere adeguata e sarà quindi necessario stabilire alcune precise regole di convivenza.
NOTA IMPORTANTE – Non tutte le razze di cani sono equivalenti nella convivenza con i bambini; alcune razze più di altre sono positive; senza entrare nel dettaglio (spesso anche gli esperti non mostrano accordo su questo argomento) vi invitiamo a leggere le pagine dedicate alle varie razze nella sezione Cani e altri amici; in alternativa è opportuno sentire il parere di un veterinario piuttosto che quelli degli allevatori che, per ovvi motivi economici, potrebbero non essere imparziali.

Accompagnare la crescita dei figli con la presenza di un animale rappresenta un notevole valore aggiunto
Responsabilizzazione del bambino
Si deve in primis tenere presente che i bambini molto piccoli non provano empatia (ricordiamo che l’empatia è la capacità di comprendere lo stato d’animo e la situazione emotiva di un altro essere, in modo immediato, senza che sia strettamente necessario ricorrere alla comunicazione verbale); un bambino può essere attratto da un cane, da un gatto o da un altro animale soprattutto a motivo della diversità fisica, ma non è in grado di capirne le esigenze fisiche e, soprattutto emotive; sostanzialmente lo considera come una sorta di bel giocattolo vivente e ciò può non essere affatto gradito dall’animale che potrebbe avere reazioni non necessariamente positive (peraltro, detto per inciso, i bambini molto piccoli non provano empatia nemmeno nei confronti dei loro coetanei). Ciò non significa che non debbano esserci approcci; questi però devono essere supervisionati dall’adulto che comincerà gradualmente a inserire un elemento nuovo nel “territorio” dell’amico a quattro zampe; pian piano farà conoscere il piccolo al gatto o al cane, farà loro sentire l’odore del piccolo, la sua voce; li abituerà ai primi contatti.
La supervisione di un adulto è sempre necessaria; si deve infatti evitare di lasciare soli bambini e animali; infatti, dal momento che ancora si stanno “studiando”, vanno evitate potenziali situazioni pericolose.
Il primo incontro fra un bambino e un cane deve essere gestito in maniera ottimale; tenendo sempre il cane sotto uno stretto controllo, si può cominciare facendogli annusare il bambino e consentendogli di stargli accanto per un po’ di tempo; i comportamenti positivi devono essere premiati, mentre quelli negativi (per esempio il ringhiare o il mostrare i denti) devono essere prontamente e fermamente scoraggiati.
Nel caso di bambini di età inferiore ai 12 mesi, può essere molto l’utile una specie di “allenamento” alle carezze su pupazzi con il pelo; si può mostrare loro come fare correttamente le carezze, senza tirare il pelo e maltrattamenti vari. Fino a quando il bambino non ha imparato ad accarezzare i pupazzi nel modo giusto è opportuno evitare l’approccio con il cane.
Le cose cambiano quando il bambino diventa più grandicello; dai 4 anni in poi, infatti, inizia a essere possibile responsabilizzarlo maggiormente.
Al bambino deve essere sempre ricordato che il cane non è un giocattolo, ma un essere vivente che deve essere rispettato e amato; vanno quindi evitati gesti fastidiosi quali il tirargli la coda o stropicciargli le orecchie; gradite invece sono le carezze delicate. Si deve anche spiegare al bambino che il nostro amico a quattro zampe ha bisogno anche di momenti di tranquillità, in cui magari non ha sempre voglia di giocare, ma solo il desiderio di starsene per conto proprio; quindi, al bambino va spiegato con calma che se il cane mostra di non gradire in quel momento la sua compagnia (si allontana, ringhia, mostra i denti ecc.), va semplicemente lasciato tranquillo; il bambino non deve essere insistente nel voler giocare con lui a ogni costo. I bambini devono anche capire che i cani non devono essere disturbati mentre dormono e mentre stanno consumando il loro pasto.
Anche per quanto riguarda il gioco, le regole devono essere ben chiare fin dall’inizio; se si nota che il bambino tende a “rubare” al cane un giocattolo o qualsiasi altro oggetto, si deve spiegargli che non è quello il modo giusto di comportarsi; lo si deve invece abituare allo “scambio”; il bambino cioè offre qualcosa al suo amico in cambio di ciò che desidera senza fare capricci nel caso in cui la “trattativa” fallisca.
Stesso atteggiamento responsabile deve essere tenuto qualora accada il contrario, cioè nel caso in cui il cane porti via al bambino qualcosa con cui questi stava giocando; bisogna spiegare pazientemente al piccolo che dovrà fare a meno del suo giocattolo per un po’, fino a che Fido non si sarà stancato di tenerlo.
Altra regola importante: i cani, in particolar modo quelli più giovani, hanno la tendenza a ingerire molte cose; si tratta di un atteggiamento che il bambino non deve assolutamente incoraggiare in quanto, com’è noto, vi sono alcuni alimenti e alcune piante che possono essere molto dannosi per la salute dei cani; in alcuni casi è concreto il rischio di morte. Dal momento che i bambini piccoli non hanno una grande capacità di discernimento su questo punto, è importante che si evitino il più possibile situazioni potenzialmente pericolose.

I cani possono essere gelosi non soltanto di altri animali, ma anche dei cuccioli d’uomo
Quando arriva un neonato
Come preparare il nostro cane all’arrivo di un neonato?
I cani possono essere gelosi non soltanto di altri animali, ma anche dei cuccioli d’uomo. Quello che spesso succede quando in famiglia arriva un bambino è che il cane, che prima era fra i protagonisti del nucleo familiare, improvvisamente viene trascurato a causa del nuovo arrivato. Ciò può causare sicuramente vari problemi comportamentali nel nostro amico a quattro zampe. Che fare dunque in questi casi?
La cosa più importante è far capire a Fido che la sua posizione in casa è sempre la stessa e che la presenza di un nuovo membro non gli creerà alcun problema; per esempio; se il cane è abituato alla sua lunga passeggiata quotidiana sarebbe un grave errore costringerlo a una rinuncia; si può, per esempio, al contrario, addirittura aumentare le uscite e renderle più varie in modo da fargli comprendere che le cose per lui non sono peggiorate, anzi.
Anche l’atteggiamento di eventuali ospiti che vengono a trovare il piccolo nato non deve cambiare; se prima era normale che coccolassero il quadrupede di casa, ciò deve rimanere immutato; quindi, prima di rivolgere attenzioni al cucciolo, si ricordi loro di dedicare un po’ di tempo a Fido.
Anche nel caso dell’allattamento, il cane non deve essere isolato; lo si può tenere tranquillamente nella stanza insieme alla mamma e al suo bambino; mandarlo via o, peggio ancora, rinchiuderlo in un’altra stanza lo renderebbe piuttosto nervoso e potrebbe avere reazioni imprevedibili; va anzi incoraggiato a star buono mentre osserva la mamma che allatta e in seguito premiato per il suo comportamento virtuoso.
In conclusione, con un po’ di pazienza, la convivenza fra cani e bambini sarà non solo possibile, ma anche molto produttiva e positiva per entrambi.