L’aggressività del cane verso il padrone è un problema più comune di quanto non si possa essere portati a ritenere. Le cronache, in genere, riferiscono di attacchi subiti da persone che non avevano rapporti con l’animale aggressore, ma, nella pratica quotidiana, sono molti gli educatori e i veterinari che ricevono richieste d’aiuto da parte di persone che hanno subito un comportamento aggressivo (morsi compresi) dal loro amico a quattro zampe. Esistono varie forme di aggressività da parte dei cani (verso cani dello stesso sesso che non vivono insieme, indotta da paura, predatoria, protettiva-territoriale, materna, possessiva, rediretta ecc.), quella verso il proprietario è generalmente definita come aggressività da dominanza (o di predominio) ed è connessa al rapporto gerarchico che di norma si instaura fra il cane e i componenti di una famiglia.
Perché il cane è aggressivo con il padrone?
Nella stragrande maggioranza dei casi, l’aggressività del cane nei confronti del proprietario è il frutto di strategie educative e comportamenti non corretti da parte di quest’ultimo; in altri termini; un cane gestito correttamente fin dai primi mesi di vita vissuta in famiglia difficilmente sarà aggressivo. Se però si sono commessi errori relazionali e il proprietario non è stato in grado di imporre la propria leadership, il rischio di aggressione è concreto.
La razza del cane non sembra essere un elemento determinante nell’aggressività da dominanza, mentre una certa influenza sembra averla il sesso (i maschi non castrati sono più frequentemente coinvolti in problematiche del genere). Anche l’età sembra avere la sua importanza; di solito, infatti, i comportamenti aggressivi nei confronti dei padroni si verificano soltanto dopo che il cane ha superato l’anno e mezzo di vita.

Spesso l’aggressività del cane è il risultato di una strategia educativa e di comportamenti non corretti da parte del proprietario
Manifestazioni
Quando un cane è aggressivo, difficilmente tollera quei comportamenti che lui interpreta come tentativi di dominarlo; esempi di tali comportamenti possono essere il tentare di spostarlo da un luogo a un altro, l’alzare la voce con lui, il fissarlo intensamente negli occhi, toccargli le zampe anteriori, sgridarlo, toccare il suo cibo, sottrargli un gioco e via discorrendo.
La postura del cane è significativa; quando un cane è dominante mostra il pelo ritto, le orecchie dritte in avanti, corpo impettito, denti ben in vista, sguardo fisso negli occhi dell’altro e coda alta.
In alcuni casi, il cane mette le zampe anteriori sul corpo del proprietario e in alcuni casi, addirittura, arriva a montarlo, un vero e proprio segno di dominanza assoluta.
Il cane aggressivo, inoltre, vuole dettare sempre i tempi; decide lui, per esempio, quando si deve iniziare un’attività (per esempio se vuole giocare, ci porta la palla o altri oggetti oppure abbaia insistentemente per attirare l’attenzione) e quando si deve terminarla. Insomma, in altri termini, si comporta da leader.
Spesso l’aggressività da dominanza si accompagna ad altre due forme di aggressività: quella territoriale e quella da irritazione; queste tre forme associate di aggressività sono state definite da Patrick Pageat (autore di varie opere sui cani fra cui Patologia comportamentale del cane) la triade delle aggressività.
Cane aggressivo con il padrone: cosa fare?
Il cane si comporta in modo aggressivo perché, da parte sua, ritiene aver avuto da parte del proprietario dei segnali di conferma.
Diventa necessario, prima che la situazione precipiti in modo irreversibile, ristabilire le giuste gerarchie.
Il modo sbagliato di farlo è usare l’imposizione o, peggio ancora, la forza. Si deve, invece, iniziare a comportarsi da leader e i veri leader non ricorrono alla violenza se vogliono ottenere il rispetto.
La terapia, quindi, consiste nel ripristino della corretta gerarchia fra cane e padrone; potrà essere d’aiuto la consulenza di un educatore cinofilo o di uno specialista del comportamento.