I cani da caccia sono cani appartenenti a razze selezionate dall’uomo per l’attività venatoria. Già più di 15.000 anni fa, il cane cominciò ad affiancare l’uomo in molte occupazioni, dalla difesa della proprietà, alla cura dei greggi e del bestiame. La caccia era un’attività fondamentale per la sussistenza umana e l’aiuto del cane divenne ben presto indispensabile. Nel corso dei secoli, sono state selezionate razze diverse, in base a caratteristiche importanti, come la morfologia e le attitudini per la ricerca e la cattura degli animali. Lo scopo della selezione è di affinare i caratteri predominanti migliorando la predisposizione all’attività venatoria.
Le caratteristiche dei cani da caccia
In tutti i tipi di cane l’olfatto è un senso molto sviluppato e i cani da caccia lo usano per assecondare il loro istinto che lo porta a cercare una pista di un animale, mammifero o uccello, per scovarlo e ucciderlo. Le fasi di quest’operazione sono quattro:
- la cerca: il cane generalmente tiene il naso a terra oppure fiuta l’aria, nella perenne ricerca di una pista odorosa. Si tratta di una vera e propria esplorazione del terreno e dell’ambiente in cui il cane dovrebbe spostarsi e coprire lo spazio circostante nel modo più efficiente possibile (e quindi mai tornando indietro sulla pista).
- L’accostamento: non tutti i cani hanno la capacità di eseguire un buon accostamento; individuata la pista, il cane alza la testa o assume un atteggiamento tipico per attirare l’attenzione del cacciatore.
- Lo scovo: il cane giunto in prossimità dell’animale (che nel frattempo potrebbe anche essersi mosso per scappare) lo scova cioè lo fa uscire dalla sua tana o dal luogo in cui si era rifugiato, da un cespuglio o dal fitto sottobosco.
- La seguita: il cane insegue la preda che è stata scovata e che sta scappando. Se l’animale trova rifugio ed esce dalla visuale del cacciatore, il cane è in grado in questa fase di seguire la pista, ritrovare la preda e scovarla una seconda volta.
Un cane può avere più predisposizione in una o più di queste fasi della battuta di caccia. Volendo distinguere un cane in base alle sue modalità di caccia, si può parlare di cani da ferma (o da punta), da cerca, da riporto, da tana e da seguita.
Il cane da ferma è detto così perché ha l’abitudine di indicare al cacciatore la presenza della preda rimanendo fermo immobile non appena la fiuta. Alcuni alzano anche la gamba anteriore nella caratteristica posizione di punta. Sono moltissime le razze dei cani da ferma e tra queste si possono citare per esempio il bracco italiano, il bracco tedesco, lo spinone italiano, l’epagneul breton, il pointer inglese, il drahthaar e il setter.
Il cane da cerca, come dice il termine, è insuperabile nella fase di cerca, che esegue instancabilmente ovunque, senza una particolare predilezione del tipo di terreno (nel sottobosco, nel fitto o nella campagna pulita). Cani da cerca eccellenti sono gli springer spaniel e i cocker spaniel.
Il cane da riporto eccelle nel riportare la preda una volta abbattuta. Il riporto tuttavia è una caratteristica che possono avere anche i cani da ferma e da cerca. Le razze da riporto tipiche sono i labrador e i golden retriever (retriever in inglese significa appunto che riporta).
Il cane da tana, come dice il termine, è molto bravo a cercare e scovare le prede infilandosi nelle loro tane, per esempio quelle di conigli, volpi, tassi, istrici e nutrie. Per svolgere bene questo compito sono di solito adatti i cani di piccola taglia, ma molto forti e determinati. Il carattere coraggioso e a volte un po’ cocciuto li sostiene nel difficile compito di inseguire la preda nella tana e farla uscire o ucciderla al suo interno. Classici cani da tana sono tutti i terrier e i bassotti.
I cani da seguita sono adatti alla caccia di animali da pelo, come la lepre e il cinghiale. La loro azione consiste nell’inseguire la preda fino a che sentono la traccia fresca: a quel punto continuano l’inseguimento abbaiando. Gli esponenti tipici dei cani da seguita sono tutti i tipi di segugi.
Le razze da caccia

Un cane da caccia in azione
La descrizione delle razze da caccia vista prima è basata sulle attitudini del cane nelle varie fasi della battuta. Tuttavia, la classificazione ufficiale delle razze di cani da caccia è quella fornita dall’ENCI (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana), che ha lo scopo di controllare e catalogare le selezioni di tutte le razze canine. Esse sono divise in dieci gruppi, ma solo cinque sono di cani adatti all’attività venatoria, distinti in base a caratteristiche morfologiche o attitudini. Essenzialmente la classificazione è simile a quella vista prima, ma con distinzioni leggermente diverse o più dettagliate. Per esempio, i cani da tana sono in due gruppi distinti, i terrier e i bassotti. La classificazione ENCI è, infatti, la seguente:
- Terrier (gruppi 3)
- Bassotti (gruppo 4)
- Segugi e cani per pista di sangue (o da traccia) (gruppo 6)
- Cani da ferma (gruppo 7)
- Cani da riporto, da cerca e da acqua (gruppo 8)
Il gruppo 6 comprende i cani da seguita, come i segugi e i beagle, ma distingue anche i cani per pista di sangue, cioè quelli specializzati a seguire le prede ferite. I principali esempi sono i segugi bavaresi e di Hannover, il bloodhound e il dachsbracke. Infine, il gruppo 8, accanto ai cani da cerca e riporto visti prima, si distinguono anche le razze dei cani da acqua, come l’american water spaniel, l’irish water spaniel, il lagotto e il barbet. Come dice il termine, sono cani specializzati nel lavoro e nel riporto in acqua.
Da notare che terrier e i bassotti, nell’opinione comune, non sono considerati cani per attività venatoria, perché ormai sono per molti solo cani da compagnia. Tuttavia, nei secoli precedenti erano ottimi cani da caccia: per esempio i bassotti erano usati per scovare la preda dalla tana, perché sono insuperabili nell’intrufolarsi nei buchi e nelle gallerie scavate dagli animali. I terrier invece erano usati per cacciare i topi. L’indole indomita e quasi la testardaggine a inseguire la preda sono caratteristiche che, nonostante il passare dei secoli, sono ancora presenti in queste razze. Se anche vivono come cani da compagnia, conservano ancora l’istinto primitivo della caccia.