I cani da tartufo sono cani che sono stati appositamente addestrati alla ricerca del tartufo; ricordiamo che il tartufo è il nome comune con il quale si indica il corpo fruttifero di alcuni funghi il cui ciclo vitale avviene sotto terra, i cosiddetti funghi ipogei; ne esistono varie famiglie, quella alla quale appartengono le principali specie impiegate per uso alimentare è quella delle Tuberacee.
In Italia, che peraltro è uno dei principali produttori, la raccolta dei tartufi viene fatta durante tutto il corso dell’anno con l’eccezione di un breve periodo verso la fine del mese di aprile.
Cani da tartufo o maialini?
In passato per la raccolta dei tartufi venivano impiegati dei piccoli maiali; la soluzione in sé era efficace, ma aveva il contro che questi animali sono piuttosto ghiotti di tartufi e c’era il rischio che mangiassero ciò che trovavano. Adesso comunque la ricerca dei tartufi con i maialini non è permessa dalla legge perché nel corso della ricerca provocano danni ambientali; la legge impone altresì che la raccolta dei tartufi debba essere obbligatoriamente fatta con cani da tartufo addestrati appositamente (esistono scuole specializzate).
Cani da tartufo – Le caratteristiche più importanti
Se la legge specifica chiaramente che per la ricerca dei tartufi si deve utilizzare cani addestrati all’uopo, nulla dice a proposito della razza; in linea teorica quindi, il cercatore di tartufi (tartufaio) è libero di impiegare la razza canina che preferisce; è però pur vero che vi sono alcune razze che sono impiegate più di altre, sia perché più facilmente addestrabili sia perché, per loro natura, sembrano essere più adatte allo scopo in questione.
Come facilmente si può immaginare, i cani da tartufo devono avere un olfatto particolarmente sviluppato (in realtà questo non è un problema particolarmente critico perché sono moltissime le razze che hanno questa caratteristica) e focalizzato solo sull’odore dei tartufi senza distrazioni verso altri odori (cosa che non si può dare per scontata e necessita di un certo addestramento); devono avere inoltre una certa resistenza alla fatica (altra caratteristica meno frequente rispetto alla prima), essere portati all’obbedienza e possedere un buon equilibrio caratteriale (queste sono due caratteristiche fondamentali nei cani da tartufo).
I cani da tartufo, inoltre, devono avere un interesse per la selvaggina molto basso o addirittura inesistente ed essere concentrati solo sulla ricerca dei tartufi.
Cani da tartufo – Razze
Come già accennato, in linea meramente teorica, ogni cane potrebbe essere impiegato per la ricerca dei tartufi; la realtà è però un po’ diversa tant’è che le razze impiegate dai tartufai non sono poi così numerose; fra quelle ricorrenti troviamo:
- lagotto romagnolo
- Jack Russellterrier
- cocker spaniel inglese
- pointer inglese
- spinone italiano
- bracco tedesco
- bracco ungherese a pelo corto
- bracco ungherese a pelo duro
- bracco pointer (in realtà non è una razza canina, bensì un incrocio fra bracco tedesco e pointer inglese)
- setter inglese
- setter scozzese
- setter irlandese
- ecc.
La scelta del cane da tartufo è anche influenzata dai territori in cui la cerca deve essere effettuata; nelle zone pianeggianti, per esempio, molti professionisti consigliano di ricorrere a razze come quella del lagotto romagnolo, mentre in zone montane sono più performanti i bracchi, i pointer, i bracchi pointer.
Anche l’esperienza del conduttore va presa in considerazione; per un tartufaio principiante è preferibile un cane più facilmente gestibile, per esempio un lagotto romagnolo piuttosto che un pointer inglese che è sì un grande cane da tartufo, ma è meno facile da controllare del primo. È ovvio che un professionista esperto non avrà alcun problema nemmeno con cani dal carattere più irruento.
Attualmente, una delle razze di cani da tartufo che va per la maggiore è il lagotto romagnolo, che viene considerato un vero e proprio professionista della cerca del tartufo.

Quella del lagotto romagnolo è l’unica razza al mondo specializzata nella cerca del tartufo
Cani da tartufo – Addestramento
L’addestramento dei cani da tartufo è relativamente semplice; dovrebbe iniziare fin da quando il nostro amico è un cucciolo (diciamo dopo i due/tre mesi di vita); gli esperti insistono sul fatto che l’addestramento non deve essere troppo rigido facendo in modo che i vari esercizi proposti vengano percepiti come giochi divertenti e stimolanti in modo che il futuro cane da tartufo non si annoi e quindi perda interesse; le varie prove non dovranno mai essere troppo lunghe (10-15 minuti circa), ma dovranno essere ripetute più volte nel corso della giornata.
Generalmente l’addestramento dei cani da tartufo è basato su diverse fasi:
Gioco dello strofinaccio – Questo gioco ha lo scopo di far conoscere all’aspirante cane da tartufo l’odore della sua futura “preda”. Si avvolga del tartufo con uno strofinaccio che poi dovrà essere messo in un barattolo di vetro ben chiuso per tre giorni; in questo modo lo strofinaccio assorbirà completamente l’odore del tartufo; mostriamolo poi al nostro amico e facciamo con lui il gioco del tira e molla; facciamolo vincere e poi premiamolo con un “bravo” e con dei bocconcini (per esempio delle crocchette). Questo primo gioco può essere fatto per un paio di giorni.
Gioco della pallina e del bastone – Per questo gioco occorre un bastone alla cui estremità legheremo una pallina (si può costruirlo in proprio o acquistarlo nei negozi per animali); posiamo la pallina a terra e man mano che il nostro amico si avvicina spostiamola un po’ facendogliela seguire; è un gioco che ai nostri amici piace molto e stimola la loro attenzione; dopo alcuni spostamenti, facciamogli prendere la pallina e premiamolo con il solito “bravo” e con delle crocchette. Via via che il futuro cane da tartufo si appassiona a questo gioco, potremo complicarlo un po’ alzando la pallina spronandolo a prenderla al volo. Questo gioco va fatto per un paio di giorni, dopodiché sostituiremo la pallina con un tartufo riproponendo il gioco con questa nuova modalità.
Giochi con il tartufo – L’addestramento del futuro cane da tartufo comincia a entrare nel vivo; è fondamentale maneggiare i tartufi usando dei guanti in lattice perché si deve evitare di contaminarli con il proprio odore (si correrebbe il rischio che il cane poi ricerchi nelle tartufaie il tartufo con il nostro odore); cominciamo con il tirare una pallina di tartufo ai piedi del nostro amico ordinandogli di prenderla; quando il cane esegue l’ordine, andrà gratificato togliendo noi inizialmente la pallina dalla bocca e dandogli un piccolo premio (le solite crocchette); questo gioco che insegna il senso del comando prendi ha come scopo quello di far capire al nostro amico che ogni volta che troverà un tartufo sarà premiato. È possibile che il cucciolo mordicchi il tartufo e cerchi di mangiarlo; non deve essere sgridato; con molta calma, invece, dovremo fargli capire che il tartufo non deve essere mangiucchiato; sarà sufficiente un “fermo” detto in modo tranquillo. Pian piano il nostro amico capirà quello che deve fare.
Gioco dell’ovetto – In questa fase il tartufo dovrà essere inserito in un contenitore forato, un “ovetto” di quelli che sono utilizzati per la preparazione delle tisane. Il nostro futuro cane da tartufo deve vedere quando inseriamo il fungo nell’ovetto dopodiché facciamoglielo annusare; all’inizio lo lanceremo vicino a lui dicendogli prendi; il nostro amico lo afferrerà con la bocca, ma non proverà a mangiarlo dal momento che il contenitore è in metallo; può darsi che provi ad aprirlo ed è adesso che è arrivato il momento di insegnargli il comando “lascia”. Avviciniamo la mano alla sua bocca e diciamogli di lasciare l’ovetto; all’inizio è probabile che il nostro amico non capisca quello che intendiamo; gli leveremo quindi noi di bocca il contenitore ricordandoci sempre di premiarlo. Dopo un po’ di tempo, il comando sarà ben recepito e il nostro amico lascerà la preda ogniqualvolta gli ordineremo di farlo. È fondamentale che questo esercizio sia ben assimilato prima di passare al successivo.
Il gioco del lancio e del riporto – Con il solito ovetto utilizzato nella fase precedente si esegue il gioco del lancio e del riporto; adesso il lancio del contenitore va fatto leggermente più lontano, non più vicino alle zampe, ma ad almeno un metro, un metro e mezzo di distanza ordinando nel contempo “prendi”; una volta che il nostro amico avrà preso l’ovetto lo gratificheremo con un “bravo” e gli ordineremo di portarcelo con un “porta” oppure con un “vieni”; arrivato nei nostri pressi, è il momento del “lascia”. Terminata la trafila, è d’obbligo il solito piccolo premio, magari associato a qualche carezza. Via via che il nostro amico acquista dimestichezza con questo gioco, i lanci possono essere fatti sempre più lontani; dopo un po’ di tempo il lancio va fatto dove non c’è alcun riferimento visivo, così che il nostro aspirante cane da tartufo usi non più solo la vista, ma anche l’olfatto. Questa fase dovrà durare fino a quando il nostro amico non avrà più incertezze nell’esecuzione dei vari ordini.
Scavare in terra – Ci siamo quasi, l’addestramento del nostro cane da tartufo è giunto alla fase finale, quella dello scavo. Seppelliamo il nostro ovetto sotto un po’ di terra, dopodiché ordiniamo al nostro cane di cercarlo (“cerca”); avendo fatto vedere dove abbiamo messo il contenitore, il nostro amico comincerà a scavare e noi lo inciteremo; una volta che l’ovetto sarà stato trovato, lo prenderà in bocca e noi gli ordineremo di lasciarlo gratificandolo poi quando il nostro comando sarà stato eseguito. Agli inizi l’ovetto non deve essere messo troppo a fondo nel terreno, ma dopo un po’ di tempo aumenteremo la profondità e conseguentemente il tempo delle operazioni. L’incitamento mentre il nostro amico sta cercando è fondamentale; bisogna insegnargli a perseverare fino a che l’obiettivo non sarà stato raggiunto. Con il passare dei giorni di addestramento, non ci posizioneremo più troppo vicino a lui, ma un po’ più lontano mentre sta “lavorando”, dandogli sempre il comando “porta” una volta che l’ovetto sarà stato trovato e poi il classico “lascia”. Man mano che l’addestramento procede potremo modificare le modalità di esecuzione aggiungendo i comandi “fermo” oppure “lascia” una volta che il nostro ormai quasi pronto cane da tartufo sarà arrivato alla preda. Questo serve a far capire che saremo noi a estrarre il tartufo dalla terra per evitare che il tartufo venga sbriciolato.
Le fasi di addestramento sono ormai terminate, il nostro amico è ormai un vero e proprio cane da tartufo.
Nota – Oggi è possibile acquistare cani da tartufo, di diverse razze, già debitamente addestrati; anche in questo caso molto dipende dall’esperienza del conduttore; un tartufaio inesperto dovrebbe preferibilmente orientarsi su un cane già “pronto all’uso”, mentre nel caso di un conduttore esperto, non vi sono problemi di sorta; sarà infatti perfettamente in grado di prepararlo al suo compito.
Morse e museruole per i cani da tartufo
Uno dei più grossi problemi cui vanno incontro i cani da tartufo è la diffusa piaga delle esche avvelenate, fenomeno che ha purtroppo costretto al ricorso a strumenti quali morsi e museruole studiate appositamente per i cani da tartufo.
La scelta fra gli uni o le altre è del tutto personale; non c’è un’unanimità di giudizio su questi strumenti; alcuni tartufai preferiscono i morsi, altri le museruole.
L’offerta è molto variegata e l’acquisto può essere fatto online o nei negozi specializzati.
Cani da tartufo – Prezzi
Quanto costano i cani da tartufo? I cuccioli che hanno già ricevuto l’imprinting del tartufo (l’imprinting è il processo che predispone un soggetto verso un determinato stimolo) possono avere un prezzo di circa 250 euro; se poi è stato avviato anche alla ricerca, il prezzo può raddoppiare o triplicare (500-600 euro circa); in presenza di pedigree, anche se non ha ricevuto alcun tipo di addestramento, i prezzi si aggirano sugli 800 euro circa. Cani adulti addestrati a regola d’arte possono avere prezzi che vanno dai 1.500 ai 2.500 euro circa.
I prezzi per l’addestramento invece, sono molto variabili e si va dalle poche centinaia di euro sino ad arrivare a 1.400-1.500 euro circa.