Il collasso tracheale nel cane (da non confondersi con la stenosi congenita della trachea) è una condizione patologica che interessa in particolar modo i cani di piccola taglia (barbone nano, chihuahua, maltese, volpino della Pomerania, volpino italiano, yorkshire terrier ecc.); tale condizione colpisce indifferentemente entrambi i sessi e le varie manifestazioni cliniche insorgono generalmente dopo il settimo anno di età, anche se in letteratura non mancano casi in cui la malattia è comparsa già al secondo anno di vita.
Il collasso tracheale è tecnicamente definito come una “sindrome da insufficienza respiratoria causata dallo schiacciamento del lume tracheale” (ricordiamo che in medicina con il termine sindrome si fa riferimento a un complesso di sintomi che denunciano una situazione patologica senza costituire di per sé una malattia autonoma).
Lo schiacciamento di una o più parti della trachea provoca un restringimento del lume tracheale; conseguentemente l’aria non riesce ad arrivare in modo corretto ai polmoni.
Il collasso tracheale può essere definito come una insufficienza respiratoria conseguente allo schiacciamento di una o più porzioni della trachea, il cui lume risulta così ridotto, impedendo all’aria di giungere correttamente fino ai polmoni.
In alcuni cani, gli anelli tracheali cartilaginei diventano progressivamente più deboli e tendono ad appiattirsi restringendo conseguentemente il lume tracheale; la trachea quindi, detto un po’ grossolanamente, perde pian piano la sua forma cilindrica e si trasforma in una sorta di tubo appiattito; l’aria quindi arriva con molta più difficoltà ai polmoni e ciò causa, a seconda dell’entità del problema, difficoltà respiratorie più o meno gravi.
Il processo, sfortunatamente, per quanto molto lento, è progressivo e irreversibile e causa l’insorgenza di una bronchite cronica che finisce per ridurre sempre di più la funzionalità respiratoria e, conseguentemente, l’ossigenazione del sangue.
La gravità della malattia è descritta tramite 4 gradi che fanno riferimento alla riduzione percentuale del lume tracheale:
- I grado – riduzione del 25%
- II grado – riduzione del 50%
- III grado – riduzione del 75%
- IV – lume della trachea quasi inesistente.
Nota – La trachea è un organo a forma di tubo che collega la laringe ai bronchi i quali, diramandosi più volte, raggiungono i polmoni. È formata da numerosi anelli costituiti da una struttura cartilaginea la cui forma ricorda quella della lettera u nonché da una piccola porzione superiore che collega le due estremità di detta struttura. La funzione principale della trachea è il trasferimento dell’aria dall’esterno verso i polmoni.
Cause
Le cause del collasso tracheale sono tuttora sconosciute; molte le ipotesi fatte in proposito: cause genetiche, cause allergiche, deficit neurologici, malattie a carico delle vie respiratorie profonde, fenomeni degenerativi della matrice cartilaginea ecc.
Collasso tracheale nel cane – Sintomi e segni
I segni e sintomi del collasso tracheale sono numerosi.
Il segno forse più caratteristico è il cosiddetto “starnuto inverso” (talvolta è usata anche la definizione inglese, reverse sneezing); quello che più spesso porta il proprietario a richiedere il consulto di un veterinario; si tratta di un fenomeno, della durata di diversi secondi, causato dal fatto che il cane tenta di forzare il passaggio dell’aria attraverso il naso tramite ripetute inalazioni che causano un caratteristico rantolo; per aiutarsi in questa operazione, il cane si blocca, divarica i gomiti ed estende il collo. La curiosa denominazione deriva dal fatto che, contrariamente a quanto accade nel normale starnuto, l’aria è inalata invece che espulsa. Il rumore emesso ricorda il verso dell’anatra.
Altre manifestazioni che si riscontrano in caso di collasso tracheale nel cane sono affanno (soprattutto in seguito ad attività fisica), dispnea (respirazione difficoltosa), colore bluastro delle gengive (il problema è legato all’insufficiente ossigenazione del sangue), insoliti rumori, sibili e rantoli nel corso della respirazione, riluttanza all’esercizio fisico.
Molto spesso, dopo i pasti o dopo aver bevuto, il cane inizia a tossire e, in alcune occasioni, ha conati di vomito o vomita. L’umidità, le temperature eccessivamente calde e le situazioni stressanti peggiorano il quadro clinico. Talvolta la tosse è scatenata dalla compressione effettuata sulla trachea (il classico caso è quello di quando il cane tira il guinzaglio).
Inizialmente le varie manifestazioni sono sporadiche e legate a condizioni ambientali non ottimali (alte temperature, umidità) o a momenti di eccitazione, ma con il passare del tempo si fanno sempre più frequenti e insorgono anche nel corso del riposo notturno.

Il collasso tracheale è una condizione patologica che interessa in particolar modo i cani di piccola taglia come, per esempio, i chihuahua
Diagnosi
La diagnosi di collasso tracheale non è sempre immediata, anche se la presenza dello starnuto inverso può spingere lo specialista a indagare in tal senso. Sono comunque diverse le condizioni patologiche che possono dar luogo a una sintomatologia simile a quella del collasso tracheale (bronchite, tracheobronchite infettiva, polmonite, ostruzione tracheale, presenza di corpi estranei in trachea, poliposi laringea, edema polmonare, insufficienza cardiaca congestizia, stenosi tracheale, ipoplasia tracheale ecc.).
L’esame clinico può fornire utili indicazioni (in alcuni casi, in seguito alla palpazione della trachea nel segmento cervicale, può insorgere un attacco di tosse parossistica), ma la certezza della diagnosi richiede l’esecuzione di una radiografia; eventualmente possono essere associati altre tipologie di esami quali TAC, fluoroscopia ed endoscopia.
Collasso tracheale nel cane – Cura
La cura varia a seconda della gravità della situazione (vedasi i diversi gradi di severità del collasso cui si è accennato in precedenza) e a seconda della presenza o no di patologie concomitanti.
Le forme di collasso tracheale meno gravi sono generalmente tollerate abbastanza bene dal cane, anche se, ovviamente, sono possibili problemi respiratori, attacchi di tosse e tracheiti; in questi casi, sempre che non vi siano altre condizioni patologiche gravi associate, la terapia farmacologica (farmaci antitussigeni, copertura antibiotica, cortisonici ecc.) è di solito sufficiente a tenere sotto controllo la situazione consentendo una buona qualità di vita al paziente.
Nelle forme più severe, la terapia farmacologica non è sempre in grado di consentire apprezzabili condizioni di vita al cane e può essere valutato, prendendo in considerazione tutti i pro e contro, il ricorso alla chirurgia, ovvero all’intervento di tracheoplastica che consiste sostanzialmente nell’inserimento di protesi anulari (anelli di polipropilene) che sostengano la trachea.
In genere, la chirurgia è consigliata nel caso di pazienti il cui quadro clinico è medio-grave e che non traggono alcun giovamento dalla terapia farmacologica. La tracheoplastica è un intervento delicato e deve essere effettuato da un chirurgo esperto. La percentuale di successo dell’operazione va dal 75 all’85% circa.
Si devono poi ricordare alcuni fondamentali interventi di carattere igienico: ai cani affetti da collasso tracheale si devono evitare i soggiorni in ambienti fumosi, eccessivamente caldi e/o umidi; è importante che il cane faccia un’adeguata attività fisica allo scopo di non ingrassare (i soggetti affetti da obesità devono necessariamente sottostare a un regime dimagrante); i collari non devono essere utilizzati (a loro posto si possono usare le pettorine. È opportuno evitare uscite quando le condizioni climatiche sono sfavorevoli.