• HOME
  • CANE E GATTO
    • Chi siamo
    • Video
    • Pubblicità
    • Contatti
  • Cani
    • Patologie e sintomi
    • Consigli
    • Dal veterinario
    • Razze di cani
    • Allevamenti
  • Gatti e altri amici
  • Ornitologia
  • albanesi.it

Cosa fare quando si trova un gattino abbandonato

Cosa fare quando si trova un gattino abbandonato a sé stesso? La domanda è più che lecita, dal momento che il fenomeno dell’abbandono dei cuccioli di gatto è una pratica purtroppo piuttosto comune.

Ci sono diverse cose che si devono fare per far sì che il cucciolo sopravviva e non vada incontro a gravi problemi di salute.

La temperatura corporea

Innanzitutto è necessario che venga mantenuta la corretta temperatura corporea; nei cuccioli di gatto di età inferiore alle tre settimane, infatti, i meccanismi di termoregolazione non funzionano ancora a dovere ed è quindi indispensabile fornire al gattino un calore costante. Il modo migliore per farlo è ricorrere alle lampade riscaldanti apposite che possiamo acquistare in un negozio di articoli per animali; sono le stesse che sono utilizzate anche da molti studi veterinari.

In alternativa si può sempre ricorrere ai termofori elettrici utilizzati per alleviare i dolori articolari e che generalmente possono essere regolati su tre temperature (minima, media, alta); quella da impostare per un cucciolo di gatto è quella minima.

Non è consigliabile ricorrere a coperte di lana o borse dell’acqua calda; in particolar modo queste ultime non sono adatte perché la loro temperatura non è costante; all’inizio è molto alta, ma tende a scendere in modo piuttosto rapido; al nostro piccolo nuovo amico, invece, come detto, serve un calore costante.

Alimentazione

L’alimentazione è un altro punto fondamentale. I cuccioli hanno bisogno di mangiare con regolarità; se ciò non avviene, infatti, rischiano cali glicemici che, in alcuni casi, possono essere addirittura fatali.

In linea di massima si possono dare queste indicazioni:

  • cuccioli di età variabile da 0 a 10 giorni: durante le ore diurne, un pasto ogni due ore; durante la notte, un pasto ogni 3 ore.
  • Cuccioli da 11 a 15 giorni: durante le ore diurne, un pasto ogni tre ore; durante la notte, un pasto ogni 4 ore.
  • Cuccioli da 16 a 20 giorni: durante le ore diurne, un pasto ogni quattro ore; durante la notte, un pasto ogni 5 ore.
  • Cuccioli da 21 a 30 giorni: durante le ore diurne, un pasto ogni cinque ore; durante la notte un pasto.

Fino ai trenta giorni di età, l’alimentazione deve essere esclusivamente a base di latte (si ricorra all’apposito latte in polvere reperibile nei negozi specializzati); un’alternativa è costituita dal latte di capra intero.

Per regolarsi sulle quantità di latte da fornire si può considerare il 25-30% del peso corporeo del cucciolo; se l’alimentazione è corretta, si dovrebbe registrare un aumento ponderale minimo tutti i giorni; se l’aumento di peso non si verifica, può darsi che il quantitativo di latte fornito non sia sufficiente; può anche darsi che il gattino abbia anche un problema di assimilazione.

Il latte deve essere somministrato a una temperatura di circa 38 °C; per la somministrazione si può ricorrere agli appositi biberon, ma se il gattino è nei primissimi giorni di vita è forse meglio optare per una siringa privata dell’ago; quest’ultima soluzione garantisce un flusso di liquido inferiore così si correranno meno rischi che il latte vada di traverso causando problemi polmonari.

In casi molto particolari si può ricorrere a un contagocce, ma si tratta veramente di un’extrema ratio perché occorre veramente molto tempo a fornire le giuste quantità di latte (per un ml di latte servono circa 30 gocce…).

Se non è possibile alimentare un gattino nemmeno ricorrendo al contagocce non rimane che pensare a un sondino gastrico, ma rarissimamente si è costretti a ricorrere a questi mezzi; nel dubbio è opportuno rivolgersi al proprio veterinario.

Cosa fare quando si trova un gattino abbandonato

I cuccioli di gatto hanno bisogno di mangiare con regolarità; altrimenti rischiano cali glicemici che, in alcuni casi, possono essere addirittura fatali.

I bisogni

Di norma, i cuccioli non sono in grado di orinare e defecare senza l’aiuto della mamma; mancando quest’ultima tocca a noi farne le veci.

Con l’aiuto di un panno ruvido è necessario stimolare con delicatezza i genitali; di norma ciò sortisce l’effetto voluto; eventualmente, nel caso non si verifichi la defecazione si può tentare con delicati massaggi alla pancia. Si deve tenere conto che la stitichezza è un problema comune nei gattini alimentati artificialmente.

Copertura antibiotica

È un punto controverso; la maggior parte dei veterinari consigliano una copertura antibiotica, per il tempo necessario allo svezzamento, allo scopo di prevenire infezioni batteriche che nei cuccioli potrebbero essere fatali; altri ritengono che la somministrazione degli antibiotici può essere causa di alterazioni della flora batterica intestinale; questo però andrebbe considerato come un male minore, perché esiste la possibilità di ripristinarla piuttosto rapidamente.

La copertura antibiotica può essere fornita somministrando amoxicillina e acido clavulanico per usi veterinari. I dosaggi sono i seguenti:

  • Fino ai 200 g di peso: 2 gocce al mattino, 2 gocce alla sera
  • da 200 a 300 g di peso: 3 gocce al mattino, 3 gocce alla sera
  • da 400 a 500 g di peso: 4 gocce al mattino, 4 gocce alla sera
  • oltre i 500 g di peso: 0,5 ml al mattino, 0,5 ml alla sera.

Svezzamento

Trascorso il mese di vita, si può iniziare a pensare allo svezzamento. Inizialmente si possono somministrare gli omogeneizzati; più avanti si passa alle crocchette per cuccioli di gatto; è possibile anche fornire piccoli pezzettini di carne di manzo cruda.

Condividi:
  • Share via Facebook
  • Share via Twitter
  • Share via Email


L'IDEA REGALO

manuale di cultura generale Il Manuale di cultura generale è una grande opportunità per conoscere le basi delle materie che amiamo in modo scientifco e concreto. Un vero e proprio corso su 43 materie fra cui Zoologia e Biologia.


NOVITÀ 2023

La teoria della personalità

Conoscere e interagire con gli altri significa capire la loro personalità. Ci si può riuscire intuitivamente, ma spesso il risultato è mediocre. Questo testo è fondamentale per imparare a conoscere la personalità delle persone con cui ci relazioniamo, e migliorare la qualità della vita negli affetti e nel lavoro. Una buona teoria della personalità arriva persino a rispondere positivamente a un’importante domanda: esiste una personalità ideale nel cammino verso la felicità? Il testo diventa quindi anche uno strumento per conoscere sé stessi e migliorare la propria personalità eliminando i difetti che possono avvelenare la nostra vita. la teoria della personalità

Thea – San Martino Siccomario (PV) © 2000 - 2023 | P.IVA 01527800187 | Tutti i diritti riservati