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Ehrlichiosi

L’ehrlichiosi canina è una patologia trasmessa dalle zecche; fra le varie malattie che possono essere trasmesse ai cani da questi acari, l’ehrlichiosi è, insieme alla piroplasmosi (anche babesiosi), una delle più importanti.

L’ehrlichiosi nel cane è causata da un batterio Gram-negativo chiamato Ehrlichia canis; la zecca generalmente responsabile della trasmissione della patologia è il Rhipicephalus sanguineus, un parassita ematofago (ovvero, che si nutre di sangue) più noto come “zecca del cane”.

Le zecche si infettano in seguito a un pasto di sangue da un cane infetto e sono in grado di trasmettere la malattia anche dopo circa 5 mesi da tale pasto. Le zecche possono infettarsi nel corso di uno qualsiasi dei loro stadi evolutivi (larva, ninfa o adulto).

Ehrlichiosi – Fasi della malattia, segni e sintomi

Da un punto di vista clinico, l’ehrlichiosi può manifestarsi sotto varie forme; didatticamente si distinguono tre fasi: acuta, subacuta.

Fase acuta – Il periodo di incubazione di questa fase ha una durata che varia generalmente dagli 8 ai 20 giorni (è per questo motivo che molti veterinari attendono due o tre settimane prima di effettuare gli esami opportuni dopo che è stata rinvenuta una zecca; infatti, se l’esame viene effettuato troppo precocemente, c’è il rischio di un risultato falsamente negativo). La durata della fase acuta è di circa 2-4 settimane.

Nel corso della fase acuta, le principali manifestazioni cliniche sono febbre, perdita dell’appetito e conseguente calo ponderale, ingrossamento dei linfonodi, ottundimento del sensorio, piastrinopenia (diminuzione patologica del numero delle piastrine) e anemia.

Fase subacuta – Si tratta di una fase piuttosto lunga (si va dalle 6 settimane ai 4 mesi circa). Da un punto di vista clinico, il cane non presenta particolari problemi; se durante la fase acuta, il sistema immunitario si attiva correttamente, l’infezione può essere debellata; se invece il sistema immunitario non funziona alla perfezione, si passa alla fase cronica.

Fase cronica – Nel corso della fase cronica si possono registrare sensazione di malessere, calo ponderale, pancitopenia (diminuzione al di sotto dei valori normali delle tre linee cellulari del sangue, ovvero globuli bianchi, globuli rossi e piastrine).

L’ehrlichiosi nel cane è una patologia multisistemica; possono essere attaccati vari organi e le manifestazioni cliniche possono essere numerose e severe. Oltre ai sintomi e segni già citati in precedenza si possono registrare ecchimosi, perdita di sangue dal naso, ingrossamento della milza, distacco retinico, uveite, corio-retinite, emorragie retiniche, meningite, convulsioni, atassia, problemi vestibolari (sia centrali che periferici), anisocoria, tremori, polimiosite, tetraparesi progressiva, atrofia muscolare, zoppia ecc.

Se la malattia non viene diagnostica in tempo e trattata adeguatamente può causare la morte dell’animale.

Ehrlichiosi nel cane

Molto spesso, è la zecca Rhipicephalus sanguineus la responsabile della trasmissione dell’Ehrlichiosi

Diagnosi

La diagnosi può essere effettuata tramite un apposito test ematico, lo SNAP® test 4Dx.

Per valutare la situazione generale è possibile che il veterinario richieda anche altri esami ematici fra cui l’emocromo completo.

Se i test danno risultati negativi, ma permane il dubbio che l’animale sia stato infettato da una zecca, è necessario attendere almeno 15-20 giorni prima di ripetere gli esami.

 

Ehrlichiosi nel cane – Cura e prevenzione

La cura risulterà tanto più efficace quanto prima sarà stata effettuata la diagnosi. Infatti, un conto è trattare un cane nella fase acuta o in quella subacuta e un altro è curare un animale quando la malattia è in fase cronica.

La terapia d’elezione per l’ehrlichiosi nel cane è costituita dalla somministrazione di un antibiotico della famiglia delle tetracicline, la doxiciclina.

Il trattamento con doxiciclina dovrebbe durare almeno 3-4 settimane, ma nei casi cronici la raccomandazione è quella di protrarlo fino a 8 settimane.

Un altro farmaco che viene somministrato in unica soluzione in caso di ehrlichiosi è il dipropionato di imidocarb, un farmaco a spiccata azione parassiticida. Non tutti gli autori concordano sull’opportunità di somministrare questo farmaco a causa dei possibili pesanti effetti collaterali.

Quando la terapia antibiotica non riscuota il successo sperato, può essere opportuno ricorrere anche all’utilizzo di corticosteroidi (prednisone o prednisolone).

Ovviamente devono essere messe in atto anche le normali cure di supporto atte a curare l’anemia; nei casi più gravi devono essere prese in considerazione anche la trasfusione di sangue o la somministrazione di plasma.

Non esiste un vaccino per l’ehrlichiosi canina; la prevenzione deve essere effettuata attraverso l’utilizzo di prodotti antiparassitari e tramite l’ispezione e la rimozione giornaliere delle zecche.

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