L’emangiosarcoma nel cane è un tumore maligno relativamente frequente; negli esseri umani è una forma tumorale piuttosto rara, mentre quella canina risulta essere la specie animale maggiormente interessata da questa grave patologia.
L’emangiosarcoma, spesso indicato dagli addetti ai lavori con la sigla HSA, è un tipo di cancro molto aggressivo che tende a metastatizzare molto rapidamente e che, purtroppo, ha una prognosi generalmente infausta.
L’emangiosarcoma nel cane origina dalle cellule endoteliali, cellule che, come si intuisce dalla terminologia, costituiscono l’endotelio, il tessuto che riveste la superficie interna dei vasi sanguigni, dell’endocardio e dei vasi linfatici.
L’emangiosarcoma nel cane può teoricamente svilupparsi in qualsiasi parte del corpo, ma sedi primarie di insorgenza del tumore sono soprattutto le seguenti:
- milza (l’emangiosarcoma splenico è la forma più comune della malattia; rappresenta infatti dal 50 al 65% dei casi circa)
- atrio destro e orecchietta atriale
- tessuti cutaneo e sottocutaneo
- fegato
- tessuto osseo.
Tutte le sedi possono essere colpite da metastasi; con maggiore frequenza si registra però l’interessamento di polmoni e fegato.
L’emangiosarcoma nel cane tende a svilupparsi con maggiore frequenza in soggetti piuttosto anziani; gli studi mostrano che la fascia di età in cui si registra la maggiore incidenza di questo tumore è quella tra gli 8 e i 13 anni. Più sporadica, per quanto possibile, l’insorgenza in soggetti di giovane età. Non si registra una maggiore incidenza della malattia in base al sesso; cani maschi e femmine, infatti, risultano colpiti pressoché nella stessa misura.
Cause
Le cause che portano allo sviluppo di emangiosarcoma nel cane non sono note (eziologia sconosciuta); è nota però, in alcune razze, una maggiore predisposizione allo sviluppo di questa forma tumorale. Esiste un’associazione dell’angiosarcoma cutaneo all’esposizione a raggi UVA, in particolar modo nei casi dal mantello chiaro e con cute scarsamente pigmentata.
Emangiosarcoma nel cane – Le razze più colpite
L’emangiosarcoma nel cane si manifesta con maggiore frequenza nelle seguenti razze:
In grassetto sono indicate le razze più citate nella letteratura medica relativamente a questa forma tumorale.
Emangiosarcoma nel cane – Sintomi e segni
I sintomi e i segni legati alla presenza di un emangiosarcoma sono numerosi e variegati, legati anche alla localizzazione della massa tumorale primaria e alle sedi in cui il tumore ha metastatizzato.
Un cane affetto da emangiosarcoma appare spesso letargico e molto debole; spesso sono presenti sintomi e segni piuttosto aspecifici quali:
- pallore delle mucose
- distensione addominale
- perdita dell’appetito
- vomito
- diarrea
- difficoltà respiratorie
- aritmia cardiaca
- debolezza
- stanchezza
- abbattimento
- tamponamento cardiaco
- sincope
- dolore
- collasso.
Nel caso di emangiosarcoma osseo possono verificarsi fratture spontanea di coste, vertebre, femore, omero ecc.
Ovviamente, a seconda delle zone interessate da metastasi si possono avere moltissime altre manifestazioni cliniche.
In seguito alla rottura di un emangiosarcoma è altresì possibile la morte improvvisa.
Come si può notare, i sintomi e i segni dell’emangiosarcoma nel cane sono molti e piuttosto aspecifici; non è quindi immediato diagnosticare la malattia.
Molto spesso è un improvviso collasso circolatorio che spinge il proprietario al consulto con uno specialista veterinario.

L’abbattimento e la debolezza sono due dei sintomi generalmente presenti in caso di emangiosarcoma
Diagnosi
La diagnosi di emangiosarcoma nel cane non è immediata; a prescindere dall’anamnesi e dall’esame fisico, sempre necessari, alla certezza della diagnosi si arriva con esami strumentali quali TAC, radiografie, ecocardiografia, esami ecografici e, soprattutto, con la biopsia della massa sospetta. Gli esami strumentali servono anche a verificare la presenza di metastasi, altamente probabile vista la notevole propensione di questa forma tumorale alla metastatizzazione (raramente arrivano sul tavolo operatorio cani con un emangiosarcoma confinato a un solo organo).
Gli esami del sangue rivelano di norma un quadro di anemia; in genere si riscontrano anche un alto livello di neutrofili e una riduzione dei livelli delle piastrine. In alcuni casi si rileva un aumento dei tempi di coagulazione sanguigna.

L’emangiosarcoma è una malattia molto grave; i tempi di sopravvivenza dal momento della diagnosi dipendono in buona parte dallo stadio del tumore
Emangiosarcoma nel cane – Terapia
La terapia d’elezione per l’emangiosarcoma nel cane è la chirurgia; nel caso di emangiosarcoma splenico (ovvero nel quale l’organo primario interessato è la milza), si ricorre alla rimozione totale della milza (splenectomia); non sempre però c’è la giustificazione per tale intervento; tale giustificazione dipende essenzialmente dalla situazione generale del paziente, dalla presenza di metastasi più o meno diffuse ecc.
Vista la notevole aggressività dell’emangiosarcoma, alla chirurgia è spesso associato il trattamento chemioterapico; il principio attivo generalmente utilizzato è la doxorubicina.
In alcuni casi, in presenza di masse tumorali non aggredibili chirurgicamente, si ricorre in prima battuta alla chemioterapia con doxorubicina per ottenere una riduzione delle dimensioni del tumore nella speranza di poter effettuare in seguito un intervento chirurgico.
Emangiosarcoma nel cane – Sopravvivenza
L’emangiosarcoma nel cane è un tumore molto grave, particolarmente aggressivo e con notevole tendenza alla metastatizzazione. La prognosi è generalmente infausta; c’è comunque una notevole variabilità dei tempi di sopravvivenza dal momento della diagnosi; entrano in campo, infatti, vari fattori fra cui lo stadio della malattia, la tempestività della diagnosi, la localizzazione del tumore, la presenza di metastasi e la loro localizzazione, le condizioni generali di salute del cane (la presenza di altre patologie pregresse non è un fattore favorevole all’allungamento dei tempi di sopravvivenza).
In linea generale, nei casi in cui si è costretti a intervenire con la sola chirurgia, i tempi di sopravvivenza medi variano da uno a tre mesi dalla diagnosi; se esiste la possibilità di affiancare un trattamento chemioterapico, l’aspettativa di vita è più alta (siamo nell’ordine di 6-9 mesi circa dal momento della diagnosi).
Raramente un cane colpito da emangiosarcoma sopravvive oltre i 12 mesi. Le prognosi migliori (poco più di due anni) sono quelle relative a cani colpiti da emangiosarcoma cutaneo in cui la diagnosi è stata effettuata quando ancora il tumore era al massimo al II stadio.
Quello che si deve sempre tenere presente, al momento della scelta dei protocolli terapeutici da scegliere, è la qualità di vita del cane; gli scopi primari delle terapie sono infatti due, allungare i tempi di sopravvivenza assicurando contemporaneamente una buona qualità di vita al nostro amico a quattro zampe.