L‘epatite infettiva del cane è una malattia di origine virale causata da un adenovirus, il CAV-1 (Canine Adenovirus type-1). La malattia è stata documentata per la prima volta negli anni ’30 del secolo scorso, tra le volpi argentate, e in seguito si è diffusa anche tra i cani domestici. Il virus è stato identificato all’inizio degli anni ’60.
Oggi questa patologia non è frequente, grazie soprattutto alla disponibilità di vaccini efficaci. I più esposti all’infezione, che avviene soprattutto per contatti con animali infetti, sono i cani più giovani non ancora vaccinati.
Trattandosi di una patologia di tipo virale per la cura si interviene con terapie di sostegno: la soluzione migliore è sempre quella preventiva della vaccinazione.
Epatite infettiva del cane – Cause
L’epatite infettiva del cane è causata dal virus CAV-1, che viene trasmesso soprattutto mediante l’ingestione di urina infetta (o di feci o saliva), sia direttamente tra cane e cane, sia per contaminazione ambientale.
L’infezione virale può danneggiare diversi organi e apparati, ma la sua azione è particolarmente diretta verso fegato, reni e occhi. Il virus penetra nell’organismo attraverso bocca e naso e inizialmente aggredisce le tonsille, dove si riproduce e quindi prosegue la sua aggressione all’organismo invadendo i linfonodi vicini.
Da qui il virus si diffonde attraverso il sistema linfatico ed entra nel flusso sanguigno, per poi aggredire altri organi, in particolare fegato, reni e occhi. Generalmente l’organo più colpito è il fegato, con conseguenze di varia natura a carico del corretto funzionamento dell’organismo.
La patologia non è solitamente fatale.
Contagio
Il contagio avviene prevalentemente per contatto con altri animali infetti o con ambienti contaminati; si tenga presente che il virus dell’epatite infettiva può rimanere presente a lungo nei reni dei cani guariti dall’infezione, fino a un anno, favorendo così la diffusione di questo agente patogeno. Inoltre, il virus CAV-1 è piuttosto resistente ed è in grado di sopravvivere per diversi giorni nell’ambiente, anche più a lungo con basse temperature (meno di 4 °C). Può essere comunque facilmente combattuto con temperature comprese tra 50 e 60 °C: la sterilizzazione di ambienti e oggetti con il vapore è perciò un metodo efficace, così come l’impiego di detergenti chimici disinfettanti.
Epatite infettiva del cane – Vaccino
Per l’epatite infettiva del cane esistono profilassi vaccinali efficaci: sarà il veterinario a stabilire la strategia migliore da seguire.
Di solito il vaccino contro l’epatite infettiva è somministrato nell’ambito della vaccinazione primaria del cucciolo, assieme a vaccini per la prevenzione di altre patologie, come il cimurro. Alcuni vaccini si basano sul ceppo virale CAV-1, altri sul ceppo CAV-2, efficace anche contro altre patologie.

Di norma, il vaccino contro l’epatite infettiva è somministrato nell’ambito della vaccinazione primaria del cucciolo
Epatite infettiva del cane – Sintomi e segni
L’epatite virale può colpire il cane con forme da lievi a fatali, benché la mortalità sia decisamente più alta nei cuccioli che nell’animale adulto.
Gli organi più colpiti dalla malattia sono fegato, reni e occhi. La malattia può manifestarsi con una grande varietà di sintomi che dipendono anche dallo stato di gravità della malattia:
- apatia
- inappetenza
- aumento della sete
- nausea
- itterizia
- feci di colore chiaro
- addome gonfio e dolorante.
Nei casi più gravi si possono avere:
- febbre alta
- convulsioni
- vomito
- diarrea
- tonsillite
- laringite
- gonfiore ai linfonodi
- scolo a occhi e naso.
Inoltre può comparire anche una condizione particolare causata dalla presenza di particelle virali a livello oculare, il cosiddetto “occhio blu”, che generalmente scompare da sé nel corso del tempo ma che in alcuni casi può dare origine a patologie più gravi come, per esempio, il glaucoma.
Un indicatore precoce della presenza di questa malattia è la leucopenia (numero dei globuli bianchi inferiore alla norma) che però di per sé non è sufficiente a stabilire una diagnosi. I sintomi dell’epatite infettiva del cane coincidono infatti con quelli di altre patologie: il veterinario potrà avvalersi di varie indagini per giungere alla diagnosi, da osservazioni cliniche, all’analisi della storia del cane e della sua esposizione al contagio, a test di laboratorio.
Diagnosi
Analisi di campioni di urina e sangue possono consentire l’individuazione di anticorpi virali, così come test basati sull’immunofluorescenza. Il test ELISA (Enzyme-Linked ImmunoSorbent Assay) può aiutare a rilevare la presenza del virus nelle feci dell’animale malato.
Epatite infettiva del cane – Cura
L’epatite infettiva è una malattia di origine virale e pertanto, come per altre patologie virali che colpiscono i nostri amici a quattro zampe, si interviene con cure di sostegno di vario genere a seconda della condizione dell’organismo colpito.
Per esempio, in presenza di danni cellulari gravi, può essere necessario intervenire con cateteri endovenosi per somministrare fluidi e zuccheri. Possono anche rendersi necessarie trasfusioni di sangue per contrastare eventuali emorragie o la somministrazione di colliri per mitigare l’irritazione oculare.
A volte il veterinario consiglierà il ricovero in clinica per la terapia, ma questo non è sempre necessario.
Prevenzione
Il modo migliore per evitare che il nostro cane si ammali di epatite infettiva è quello di vaccinarlo per tempo, seguendo il consiglio del medico veterinario. Sarà sempre il veterinario a indicarci se e come evitare il contatto con altri cani o con ambienti pubblici fino al raggiungimento di livelli soddisfacenti di immunizzazione dati dal vaccino.