L’attenzione alla corretta nutrizione degli animali domestici è fondamentale affinché essi rimangano in buona salute. Come avviene per noi esseri umani, infatti, attraverso gli alimenti occorre fornire ai nostri amici tutti i nutrienti necessari al soddisfacimento dei loro fabbisogni, con la differenza che mentre un essere umano può scegliere da sé cosa mangiare, i nostri animali domestici devono rimettersi a noi per la loro alimentazione. È pertanto nostra responsabilità (potremmo dire morale) saper scegliere gli alimenti industriali più adatti alle loro esigenze, dal momento che spesso tali prodotti sono acquistati in grande quantità e poi somministrati ai pasti per un lungo periodo di tempo. Ne consegue che se la scelta dell’alimento non è stata ottimale si fanno concrete le possibilità di peggiorare la salute del nostro animale da compagnia.
Ma come scegliere gli alimenti più adatti ai nostri amici e capire se sono prodotti di qualità? Anche senza essere esperti, è fondamentale imparare a leggere le etichette degli alimenti per animali; queste, infatti, contengono tutte le informazioni necessarie per una scelta corretta. In questo articolo vedremo quali sono le informazioni principali alle quali porre particolare attenzione.
Animale ed età
Una prima informazione fondamentale è quella relativa alla tipologia di animale: ovviamente il cibo per cani non va bene per i gatti e viceversa! Iniziamo quindi scegliendo dei prodotti espressamente formulati per la tipologia di animale a cui sono destinati. In genere, questa informazione è difficilmente fraintendibile in quanto espressa sia in forma di testo, sia attraverso delle immagini sulla confezione che ritraggono un cane o un gatto (o qualsiasi altro animale).
Fra l’altro, è importante verificare anche che la formulazione sia adatta all’età del nostro animale. Esistono infatti specifiche normative che regolamentano le diciture “adulto” e “cucciolo”, obbligando il produttore che vuole avvalersene a raggiungere dei quantitativi minimi di taluni nutrienti che devono essere presenti nel prodotto. Esistono prescrizioni di questo tipo anche per la dicitura “gravidanza”, mentre non sono regolamentati i nutrienti minimi per altre diciture quali “senior” o “sterilizzato”. A tal proposito, occorre specificare che, sebbene tali diciture indichino comunque un prodotto nel quale il produttore ha modificato il profilo nutrizionale nell’ottica di renderlo più adatto ad animali anziani o che tendono a ingrassare, tali adattamenti possono non risultare comunque ottimali. Approfondimenti sui motivi della precedente affermazione sulla qualità degli alimenti “senior” e “weight control” sono disponibili negli appositi paragrafi alla fine di questo articolo.
Alimenti completi o complementari
Un’altra informazione fondamentale è quella in base alla quale il prodotto è indicato come “completo” e che fa riferimento a un alimento potenzialmente in grado di assicurare da solo tutti i nutrienti necessari al nostro amico a quattro zampe. La dicitura “complementare” indica invece un prodotto che deve essere usato per completare e integrare l’alimentazione. Non bisogna quindi commettere l’errore di somministrare in modo esclusivo un alimento complementare al nostro compagno animale, in quanto sicuramente non in grado di assicurare il pieno soddisfacimento di tutti i suoi fabbisogni.
Ingredienti
Per scegliere la giusta alimentazione per i nostri amici animali è fondamentale saper leggere gli ingredienti dei prodotti alimentari a loro destinati. Spesso l’elenco degli ingredienti è preceduto dalla dicitura “componenti”. Come avviene per moltissimi altri prodotti, la lista degli ingredienti riporta gli stessi in ordine decrescente di quantità, da quello presente in maggior misura a quello presente in minore quantità. Se uno o più ingredienti sono citati o mostrati in etichetta, per esempio attraverso una dicitura come “con anatra e agnello”, allora dovrà anche essere riportato in che percentuale essi sono presenti, permettendoci di capire immediatamente se la quantità è effettivamente rilevante o se invece è minima e sfruttata per meri scopi commerciali.
Gli ingredienti più importanti sono la carne e il pesce. Tali ingredienti dovrebbero figurare ai primi posti nella lista degli ingredienti di un prodotto qualitativamente valido. In un tale prodotto, la tipologia di carne e pesce sarà ben specificata (per esempio, “carne di anatra”) e non indicata genericamente come “carni e derivati”, dicitura che, di fatto, nulla ci dice sulla tipologia di carne impiegata e non lascia quindi ben sperare. La carne, inoltre, può essere usata intera (con lische, cartilagini, ossa e quindi con valore nutrizionale inferiore) e in tal caso è di solito indicata con il nome specifico dell’animale di provenienza come, per esempio, “pollo” o “trota”; può invece essere usato solo il muscolo, ricco di proteine (dicitura “carne di” oppure “disossato”). Senza voler diventare integralisti, la seconda scelta, ovvero la carne ripulita da ossa e lische, è da considerarsi migliore. L’utilizzo di carne intera, con ossa e cartilagini, porterà a un incremento sia delle proteine che delle “ceneri” (abbassando per questo l’indice di qualità, si veda il paragrafo successivo relativo alla tabella nutrizionale), mentre l’utilizzo di muscolo alzerà il contenuto proteico e risulterà più ridotto quello delle ceneri (alzando l’indice di qualità del prodotto).
Gli ingredienti vegetali sono di solito presenti come fonti di amido (per esempio, patate dolci) e servono per migliorare la consistenza del prodotto, oppure come ortaggi per renderlo più appetibile e più sano per la presenza di fibre utili alle funzioni intestinali. Anche in questo caso sono da preferirsi prodotti che indicano in modo chiaro gli ingredienti vegetali impiegati.
Non è invece da considerarsi positivo l’impiego di legumi come fonti proteiche, per il cane e il gatto, infatti, tali ingredienti rappresentano una fonte proteica qualitativamente scarsa. In un prodotto valido, quindi, cereali e legumi non dovrebbero comparire fra i primi ingredienti della lista.
I grassi servono come fonte energetica e per rendere il prodotto appetibile. Anche in questo caso è bene che siano chiaramente indicati, per esempio “olio di salmone”, “grasso di pollo” oppure “olio di lino”. Diciture generiche quali “oli e grassi” sono indicative di un prodotto di scarsa qualità.
La lista può poi essere completata da ingredienti dai nomi curiosi, spesso derivanti da alghe (come Psyllium o fruttoligosaccaridi) o da estratti vegetali. Essi servono principalmente a migliorare la consistenza, aumentare il quantitativo di fibra alimentare e conferire aroma al prodotto e sono pertanto accettabili. Non è invece accettabile la presenza di coloranti che, innocui o no che siano, sono ingiustificati in un prodotto per animali (i quali, peraltro, non vedono come noi esseri umani, a dimostrazione di come tale aggiunta sia legata soprattutto a fini commerciali e diretta a rendere il prodotto più visivamente interessante per l’essere umano che acquista, che non per il nostro amico a quattro zampe).
Tabella nutrizionale
Come per i prodotti alimentari destinati alla nutrizione umana, il cibo per animali deve obbligatoriamente indicare la composizione nutrizionale del prodotto. Tuttavia, le informazioni riportate differiscono in questa tipologia di prodotti rispetto a quelle dei beni destinati al consumo umano (la cui etichetta è descritta nell’articolo Etichetta alimentare (nutrizionale). Nella tabella nutrizionale del cibo per animali, generalmente preceduta dalla dicitura “componenti analitici”, troveremo le seguenti indicazioni: umidità (negli alimenti umidi, e non nei croccantini e nel cibo secco), proteina grezza, oli e grassi grezzi, ceneri grezze e fibra grezza. A queste diciture possono aggiungersi altre indicazioni come, per esempio, la quantità di grassi essenziali (omega 6 e omega 3). Il quantitativo è indicato come percentuale. Per esempio, la dicitura presente su un alimento umido per animali “umidità 82,5%” indica che tale prodotto contiene 82,5 ml di acqua ogni 100 g. Queste componenti sono di seguito illustrate.
Proteina grezza – Indica la quantità di proteine su 100 g e rappresenta l’elemento nutritivo più importante per animali carnivori come il cane e, in misura ancora maggiore, per il gatto (il gatto è un carnivoro pressoché esclusivo, mentre il cane ha una capacità di digestione più ampia). I cuccioli hanno poi fabbisogni proteici maggiori degli adulti in quanto, ovviamente, devono supportare il processo di crescita. Per i cani adulti la questione è più controversa perché, anche se il cane e il gatto sono in buona salute, non è consigliabile superare quote proteiche superiori a quelle che un animale selvatico troverebbe in natura (30% circa). Questo ovviamente può non essere valido per animali con specifiche patologie, per esempio ai reni, che invece richiedono prodotti specifici.
Grassi grezzi – A differenza che nell’uomo, dove la benzina principale, specie per l’attività fisica, sono i carboidrati, nel cane e nel gatto tali sostanze hanno un ruolo metabolico meno rilevante e, per ottenere energia per le loro attività quotidiane, sono i grassi il carburante privilegiato. È quindi normale, e anzi positivo, che ve ne sia una quantità significativa (le percentuali però dipendono dalla tipologia di alimento, umido o secco, e per questo non si possono fornire dei riferimenti univoci). Di pregio è la presenza di grassi delle serie omega 6 e omega 3 che possono rappresentare un plus in relazione ai loro effetti positivi sulla salute.
Ceneri grezze – Questa dicitura di fatto indica i sali minerali contenuti nell’alimento; si parla di ceneri in quanto essi sono quantificati facendo scaldare in stufe ad altissima temperatura una certa quantità di alimento; il prodotto viene incenerito e rimangono solo i sali minerali che possono così essere quantitativamente determinati. Questo dato è particolarmente importante perché si può mettere in relazione il parametro delle ceneri con quello delle proteine per ottenere un indice di qualità del prodotto, indiche che sarà illustrato nel prossimo paragrafo.
Carboidrati – Un ultimo cenno va fatto riguardo ai carboidrati; questi ultimi non sono direttamente indicati e comunque si ricorda nuovamente che essi rappresentano un nutriente secondario per cani e gatti. Tuttavia, alcuni carboidrati sono sempre presenti perché per garantire la corretta consistenza della preparazione alimentare (specie nei croccantini, che altrimenti non starebbero insieme) si aggiunge generalmente dell’amido (una sostanza vegetale appartenente, appunto, alla categoria nutritiva dei carboidrati).
Indice di qualità
Come indicato nel paragrafo sulla lista degli ingredienti, i migliori cibi per animali impiegano carne senza residui nei loro prodotti, mentre in proposte più scadenti si “frullano” insieme scarti di produzione e tagli di seconda qualità contenenti anche ossa e lische che sono ricche di sali minerali. Il risultato è che se un prodotto è stato ottenuto con ingredienti qualitativamente migliori avrà quantità molto elevate di proteine e sali minerali in quantità adeguata, mentre un alimento scadente avrà un rapporto fra proteine e sali minerali più basso, indicando che gli ingredienti usati non erano eccelsi. Ovviamente non si può fare di tutta l’erba un fascio, tuttavia, in linea di massima, è possibile ottenere un indice di qualità del prodotto dividendo la quantità di proteine per la quantità di ceneri. Se, per esempio, un prodotto umido per gatti adulti contiene il 6,5% di proteine e il 2% di ceneri allora il suo indice di qualità (6,5/2) sarà 3,25 e il prodotto sarà da considerarsi meno pregevole di un altro avente, per esempio, indice 4,5. Ovviamente si devono confrontare fra loro prodotti della stessa categoria: un alimento umido per gatti adulti va confrontato con un altro della stessa tipologia e non con un prodotto secco, per cani o per gatti cuccioli.

L’attenzione alla corretta nutrizione degli animali domestici è fondamentale affinché essi rimangano in buona salute.
Tabella degli additivi
Oltre alla lista degli ingredienti e alla tabella nutrizionale, è indicato a parte anche l’elenco degli additivi presenti nel prodotto per garantire una maggiore copertura dei fabbisogni di vitamine e sali minerali. Questo è tanto più vero per i prodotti completi che dovrebbero, appunto, essere da soli sufficienti a dare al nostro animale tutti i nutrienti di cui necessita.
Tale elenco generalmente riporta vitamine (A, D, E ecc.) e sali minerali e la sua consultazione può essere particolarmente utile se il nostro veterinario di fiducia ci ha fornito specifiche raccomandazioni, magari a causa della presenza di determinate patologie.
Modalità d’impiego
Generalmente gli alimenti per animali indicano i quantitativi da dare al nostro animale in funzione del suo peso. Per esempio, “per un gatto adulto di 4 kg somministrare 3-4 bustine in almeno due pasti separati”. A prescindere dal fatto che il prodotto sia umido o secco, è comunque importante lasciare sempre a disposizione del nostro amico a quattro zampe dell’acqua fresca e pulita.
Generalmente il cibo per animali si conserva adeguatamente semplicemente lasciandolo in luoghi freschi e asciutti. È importante conservare correttamente il prodotto per evitare di far degradare i componenti nutritivi che esso contiene.
Alimenti senior
Gli alimenti per animali anziani, spesso recanti la dicitura “senior”, non sono regolamentati nei loro quantitativi minimi di nutrienti e questo è logico dal momento che i fabbisogni nutrizionali degli animali anziani possono essere molto diversificati a seconda delle patologie da cui l’animale sia affetto. Tendenzialmente cani e gatti anziani sani (ma vale anche per gli esseri umani) hanno bisogno di una quota proteica un po’ maggiore (per compensare la fisiologica diminuzione di massa muscolare e perché le capacità di assorbimento delle proteine sono minori in età avanzata) nonché di un maggior apporto di fibra per mantenere la corretta funzionalità intestinale. Eppure, a discapito di questo fatto, spesso i prodotti senior hanno quantitativi di proteine bassi perché si dà per scontato che un animale anziano abbia problematiche renali e trarrà quindi giovamento da un minor carico proteico. Non è però detto che un cane o un gatto anziani abbiano effettivamente tali problemi, e quindi ogni caso va valutato come a sé stante, possibilmente avvalendosi del parere di un veterinario per la scelta degli alimenti qualora l’animale sia effettivamente portatore di patologie.
Alimenti “weight control”
Gli animali che tendono a ingrassare, per esempio a seguito della sterilizzazione, devono essere salvaguardati dall’aumento di peso e per questa ragione il mercato ha creato proposte alimentari ricche di fibre e con pochi grassi, orientate ai proprietari di animali con problematiche di sovrappeso.
Tuttavia, purtroppo, tali formulazioni spesso non sono ottimali e pertanto si consiglia di ricorrere a un alimento normale e di buona qualità da somministrare al nostro animale in quantità minore, al posto di quantitativi elevati di un prodotto light non eccelso. Come per gli esseri umani, infatti, l’eccesso di energia che viene poi convertito in grassi è il prodotto dell’energia contenuta in un alimento per la sua quantità: somministrare alimenti meno calorici non farà comunque dimagrire il nostro animale se ne mangia comunque troppi e, viceversa, si può dimagrire anche con un prodotto non ipocalorico, semplicemente mangiandone meno. In ogni caso, per qualsiasi dubbio, la figura di riferimento rimane il veterinario che saprà indirizzarci verso la formulazione più adatta alle caratteristiche del nostro animale da compagnia.