Il fibrosarcoma nel gatto è un tumore maligno relativamente frequente; è una neoplasia che coinvolge i tessuti ossei e muscolari e che si caratterizza per una notevole aggressività; per quanto non sia un tumore particolarmente metastatico, il fibrosarcoma ha una crescita piuttosto rapida e tende a invadere velocemente anche i tessuti circostanti. Il fibrosarcoma interessa anche i cani, ma con una frequenza minore rispetto a quanto osservato nei felini.
Le lesioni tumorali (noduli sottocutanei) compaiono in particolar modo a livello del tronco (generalmente nella zona interscapolare), ma possono manifestarsi anche sugli arti.
Il fatto che le lesioni siano generalmente indolenti, è una delle cause per le quali il fibrosarcoma è spesso diagnosticato con un certo ritardo. Con il passare del tempo, comunque, le lesioni tumorali crescono notevolmente e tendono a ulcerarsi.
L’età media di insorgenza del fibrosarcoma nel gatto è di circa 8 anni.
Fibrosarcoma nel gatto – Cause
Fino a non moltissimo tempo fa si riteneva che le cause del fibrosarcoma nel gatto fossero essenzialmente da ricercarsi nell’inoculazione di vaccini (in particolare quella del vaccino contro il virus della leucemia felina, FeLV), tant’è che nei Paesi anglosassoni si parlava di sarcoma post-vaccinale.
In realtà, al momento attuale, le cause di questa forma tumorale non sono state definite con certezza assoluta e non è stata provata al di là di ogni ragionevole dubbio, una correlazione diretta fra inoculazione di vaccini e l’insorgenza del tumore; in effetti, gli studi mostrano che, in soggetti predisposti, anche l’iniezione di altri tipi di sostanze è in grado di provocare la comparsa di questo tipo di sarcoma, tant’è che sembra plausibile la definizione attuale di sarcoma iniezione-indotto, meno specifica e sicuramente più corretta rispetto a sarcoma post-vaccinale.
Una delle ipotesi attualmente prese in maggiore considerazione sulle cause del fibrosarcoma nel gatto è il viraggio da processi infiammatori cronici (una probabile reazione alle punture effettuate) a cancerogenesi in associazione ad alterazioni geniche e/o fattori predisponenti.
Ciò detto, non deve passare il messaggio che le vaccinazioni e le iniezioni sono pericolose; è sì possibile che tali eventi abbiano un ruolo nella comparsa del tumore, ma è altrettanto vero che ciò si verifica soprattutto in soggetti particolarmente predisposti e non si può assolutamente negare che i benefici dei vaccini e delle cure tramite iniezione superano ampiamente i rischi.

Il fibrosarcoma nel gatto è noto anche come “sarcoma iniezione-indotto”
Fibrosarcoma nel gatto – Sintomi e segni
Il fibrosarcoma nel gatto è di solito inizialmente trascurato perché i noduli che si formano non causano dolore e non procurano particolari fastidi all’animale; in sostanza il tumore non dà luogo, come nel caso di altre forme cancerose, a sintomi e segni che potrebbero allarmare il proprietario (stanchezza, febbre, malessere generale ecc.); in seguito però, con la crescita del tumore, le lesioni diventano piuttosto evidenti e facilmente osservabili.
Diagnosi
L’aspetto delle lesioni può far sospettare la presenza del fibrosarcoma, ma la certezza della diagnosi può essere ottenuta soltanto con l’esame istologico della lesione.
A prescindere dalla certezza diagnostica, quando si sospetta la presenza di un tumore sono necessari vari tipi di approfondimento (esami del sangue, esame delle urine, radiografia del torace, ecografia addominale, TAC ecc.).
I vari controlli sono necessari non solo a stabilire il tipo di tumore, ma anche a valutare la sua estensione, la sua stadiazione e l’eventuale presenza di focolai metastatici (un’evenienza comunque rara nel caso di fibrosarcoma).
Fibrosarcoma nel gatto – Terapia
La terapia d’elezione per il fibrosarcoma nel gatto è la chirurgica; a seconda della stadiazione del tumore e del grado di invasione, potrebbe essere necessaria anche l’amputazione di un arto.
Nel caso di fibrosarcomi che interessino la zona interscapolare (i più frequenti), potrebbe rendersi inevitabile l’asportazione dei processi spinosi vertebrali, nonché l’asportazione parziale della scapola o delle coste.
Come detto, il fibrosarcoma dà raramente luogo a metastasi, ma ha purtroppo la tendenza a recidivare in un numero di casi non minimale (dal 15 al 30% circa) nel giro di circa dodici mesi.
Diversi autori ritengono che per una maggiore efficacia della terapia e per un allungamento dei tempi medi di recidiva, debba essere presa in considerazione la possibilità di associare alla chirurgia la chemioterapia (con carboplatino o doxorubicina) o la radioterapia.
La decisione di associare o no a la chemioterapia o la radioterapia all’intervento chirurgico sarà presa dallo specialista in base alla stadiazione del tumore e ai risultati istologici.
È difficile fare previsioni sulle aspettative di vita dei gatti colpiti da fibrosarcoma; fondamentali risultano la precocità dell’intervento e la ridotta estensione della massa tumorale.