La filaria del gatto (o, più precisamente, filariosi cardiopolmonare felina) è una seria patologia che colpisce i gatti causata da un parassita della famiglia dei Nematodi chiamato Dirofilaria immitis, generalmente detto filaria. La malattia può essere causa di insufficienza cardiaca e infine di morte.
Ciclo della filaria nel gatto
Il parassita in questione, sottile e filiforme, ha dimensioni variabili dai 12 ai 17 cm nel maschio e dai 25 ai 32 nelle femmine; esso è particolarmente diffuso nelle regioni settentrionali del nostro Paese e viene trasmesso da diverse specie di zanzare, compresa la zanzara tigre. Il parassita è lo stesso che provoca la filariosi nel cane; anche i vettori della malattia sono i medesimi, ma le modalità di manifestazione della patologia nel gatto sono molto diverse rispetto a quelle che si registrano nel cane. La questione non è di poco conto perché, fino a non molto tempo fa, si riteneva che la filariosi si sviluppasse nei gatti secondo modalità molto simili a quelle con cui si sviluppava nei cani e che, quindi, fossero soltanto le macrofilarie (ovvero i parassiti adulti) a costituire un rischio per lo stato di salute dei felini; in realtà, il ciclo della Dirofilaria immitis nel gatto può svolgersi secondo due modalità; nella forma di filariosi classica (la stessa del cane) si possono distinguere queste fasi:
- La zanzara punge un animale infetto e ingerisce con il sangue le microfilarie (larve al primo stadio, L1).
- All’interno del vettore le larve maturano, nel giro di una settimana circa, passando allo stadio 2 (larve L2), dopodiché, trascorsa un’altra settimana circa, evolvono allo stadio successivo (larve L3) in cui diventano infettanti.
- Le larve L3 migrano nell’apparato buccale della zanzara e così questa trasmetterà il parassita quando pungerà un animale per nutrirsi del suo sangue.
- Nell’animale infettato, le larve migrano nei capillari e, nel giro di 7-12 giorni si trasformeranno in larve L4; queste, tra il cinquantesimo e il settantesimo giorno, passeranno allo stadio L5; entro il centoventesimo giorno le macrofilarie si insedieranno nel cuore e nelle arterie polmonari del gatto.
- Alcuni preadulti diventano filarie adulte che possono riprodursi e rilasciare le microfilarie nel torrente circolatorio; le microfilarie giungono ai vasi capillari dove infestano un’altra zanzara durante il suo pasto di sangue.
- Nella fase finale si ha la morte delle filarie adulte.
Nel gatto, molte infestazioni da filaria, si interrompono con la morte delle larve pre-adulte nelle arterie polmonari e non si ha un’evoluzione del parassita allo stadio successivo; oggi è noto che la morte delle larve pre-adulte è causa di una sindrome nota come HARD (Heartworm Associated Respiratory Disease), la cui gravità è praticamente la stessa della patologia provocata dai parassiti adulti.
Dal momento che i casi clinici di filariosi cardiopolmonare felina riconosciuti fino a poco tempo fa erano soltanto quelli che si basavano sul riscontro di larve adulte, è ragionevole pensare che vi sia stata una notevole sottostima dei casi di malattia.
È altresì ragionevole ritenere che molti casi di sindrome HARD siano stati spesso interpretati come casi di asma o bronchite. Questa sottostima dei casi di filariosi felina ha portato a una sottovalutazione dei pericoli rappresentati da tale malattia.
Mentre nei cani i parassiti possono sopravvivere dai 5 ai 7 anni, periodo durante il quale continuano a produrre microfilarie, nel gatto il periodo di sopravvivenza è più breve (2-3 anni circa); nel gatto però la filariosi rappresenta un pericolo maggiore perché il cuore dei gatti è molto più piccolo di quello dei cani e può essere sufficiente un numero di vermi decisamente minore per causare seri problemi.

Il parassita che causa la filariosi nel gatto è lo stesso che provoca la malattia nel cane, il Dirofilaria immitis
Sintomi, segni e diagnosi
La filariosi cardiopolmonare felina si manifesta in modo molto subdolo e non sempre i segni clinici sono facilmente visibili; con il passare del tempo si osservano calo ponderale, facile affaticabilità, calo della resistenza agli sforzi, dispnea, tosse, emottisi, vomito cronico intermittente ecc. Nel momento in cui tali sintomi sono facilmente osservabili significa che nell’animale sono già presenti serie lesioni polmonari e cardiache ed è necessario intervenire il prima possibile. Spesso, come già accennato in precedenza, i sintomi respiratori sono scambiati per asma o bronchite.
Per quanto, in genere, la malattia si manifesti in modo progressivo si osservano forme iperacute con collasso e gravi problemi respiratori che possono condurre alla morte dell’animale. Si registrano anche alcuni casi di morte improvvisa.
Sono disponibili vari test utili a diagnosticare la filariosi. Alcuni si basano sulla ricerca delle microfilarie circolanti, mentre altri mettono in evidenza la presenza di proteine delle larve adulte oppure di anticorpi dell’organismo infettato.
Per stabilire la gravità della situazione è necessario eseguire esami radiografici ed ecografici.
Il periodo più indicato per l’esecuzione dei test ematologici è quello primaverile perché la positività si manifesta soltanto quando sono trascorsi almeno sei mesi dall’infestazione.
Filaria del gatto – Cura
Nel gatto la cura della filariosi comporta rischi maggiori di quanto non avvenga con il cane in quanto i farmaci utilizzati per la terapia della filariosi sono più tossici nei felini che non nei cani. Per questo motivo in molti casi si sceglie una strategia osservazionale.
Nei gatti le filarie sopravvivono al massimo due o tre anni e in quest’arco di tempo si eseguono, a cadenze semestrali o annuali, dei controlli radiografici che mirano a verificare lo stato di salute dell’animale. Se gli esami rivelano lesioni polmonari si interviene somministrando basse dosi di farmaci ad azione antinfiammatoria; nel frattempo si attua anche una strategia preventiva che serve a far sì che il gatto non acquisisca nuovi parassiti. La strategia preventiva è decisamente consigliabile in quelle zone in cui la patologia è più diffusa ovvero nelle regioni dell’Italia settentrionale.
I prodotti impiegabili per la prevenzione della filaria nel gatto sono disponibili in fialette da applicare sulla cute oppure sotto forma di tavolette da consumare da sole o mescolate con il cibo.