Il complesso del granuloma eosinofilo del gatto è una condizione patologica che interessa solitamente i gatti con un’età inferiore ai 24 mesi e che si manifesta con maggiore frequenza nella stagione estiva e in quella autunnale. Comunemente tale condizione è spesso indicata più semplicemente come granuloma eosinofilo felino. Il termine “complesso” è dovuto al fatto che si tratta di una patologia che comprende tre tipi di lesione (possono presentarsi singolarmente o tutte insieme):
- ulcera indolente
- placca eosinofilica
- granuloma lineare.
Il termine eosinofilo (o eosinofilico), invece, fa riferimento al fatto che, all’esame microscopico, le varie lesioni mostrano un accumulo di granulociti eosinofili, un tipo di globuli bianchi coinvolti sia nelle reazioni allergiche che nelle infestazioni da parassiti. In alcuni casi la loro risposta ad agenti esterni è abnorme e ciò può determinare un danno tissutale che provoca segni e sintomi di vario genere più o meno marcati.
Il complesso del granuloma eosinofilo nel gatto ha, di fatto, due forme cliniche: una orale (ulcera indolente) e una cutanea (placca eosinofilica e granuloma lineare).
Nota – Talvolta la condizione è indicata con l’acronimo CGE.
Granuloma eosinofilo del gatto – Cause
Le cause alla base del complesso del granuloma eosinofilo nel gatto sono varie; quelle più comunemente riscontrate sono le allergie alimentari, le allergie ai pollini, le allergie alla polvere di casa, le allergie alle punture degli insetti e le infestazioni parassitarie. Più raramente, la condizione può essere dovuta a infezioni (per esempio infezioni fungine) a malattie autoimmunitarie.
In alcuni casi, le lesioni cutanee tardano a guarire, non tanto perché la malattia sottostante non abbia esaurito il suo ciclo, ma perché il gatto le “perpetua” grattandole o leccandole di frequente.
Il complesso del granuloma eosinofilo quindi non è da considerarsi come una malattia vera e propria, ma come una sorta di reazione a una malattia sottostante.
Granuloma eosinofilo del gatto – Sintomi e segni
Di seguito si descrivono le tre tipologie di lesioni che costituiscono il complesso del granuloma eosinofilo del gatto.
Ulcera indolente
È una lesione ulcerativa che si forma sul margine del labbro superiore, può essere monolaterale o bilaterale; come dice la terminologia, non è dolorosa, ma è opportuno un intervento tempestivo perché se trascurata può risultare distruttiva per il labbro superiore. Riconoscere questo tipo di lesione è semplice per il veterinario.

Lesione ulcerativa nel labbro superiore
Placca eosinofilica
È una lesione cutanea, più frequentemente, si localizza a livello dell’addome, della faccia interna delle cosce o sulle zampe; la zona colpita, di forma ovale o lineare, è priva di pelo, arrossata, rilevata e pruriginosa. L’esame citologico evidenzia la presenza di granulociti eosinofili; di solito, quando questa lesione è presente, gli esami del sangue rivelano un aumento degli eosinofili in circolo.
Granuloma lineare
È una lesione lineare di colore giallo-biancastro, talvolta rilevata, e a volte particolarmente pruriginosa; di solito si manifesta lungo il margine posteriore della coscia; più raramente si osserva un rigonfiamento indurito a livello del mento, delle labbra o della bocca. Quando interessa il cavo orale forma delle placche ulcerate di forma irregolare e di colore giallo-rosa.
Diagnosi
Nella gran parte dei casi, per la diagnosi è sufficiente l’esame obiettivo oppure un rapido esame citologico; talvolta però la diagnosi è dubbia perché vi sono patologie, fra cui anche alcuni tipi di tumore, che hanno una sintomatologia simile a quella che si osserva nel caso del complesso del granuloma eosinofilo: in queste circostanze diventa necessaria l’esecuzione di una biopsia.
Granuloma eosinofilo del gatto – Cura
Le condizioni sottostanti a un granuloma eosinofilo possono essere varie, anche se spesso il problema è riconducibile a una forma di allergia. Quando è possibile, ma non è semplice, capire l’effettiva causa del problema si interviene con una cura mirata; se invece, come accade di frequente, non si è in grado di stabilire causa precisa delle lesioni, si somministrano cortisonici (per via orale o per iniezione) oppure un’associazione di cortisonici e ciclosporina (un principio attivo ad azione immunosoppressiva e antinfiammatoria. Talvolta, ai cortisonici, si associa la somministrazione di farmaci antibiotici (per esempio, amoxicillina+acido clavulanico oppure trimetoprim-sulfametossazolo e cefadrossile).
Nel caso di allergie ai pollini e alla polvere possono essere utili i farmaci antistaminici.
Nel caso di infezioni parassitarie si somministrano farmaci antiparassitari.
Più raramente, si ricorre a cure quali radioterapia, chirurgia o criochirurgia.