La scelta del guinzaglio per il cane non è difficile, ma in commercio sono presenti molti modelli, differenti per forma e materiale e può essere utile fare un po’ di chiarezza.
Come prima cosa occorre rilevare che il guinzaglio è uno strumento indispensabile per chi ha un cane: l’uso del guinzaglio è, infatti, obbligatorio quando si conduce il cane nelle aree esterne e la possibilità di lasciare il cane libero è riservata in realtà solo a poche zone, come le aree di sgambata o, in campagna, in zone apposite individuate dalle leggi e dai regolamenti specifici (il tema del cane libero è trattato in un articolo a parte). Non è però solamente una scelta di civiltà: impedire al proprio cane di scorrazzare libero è un modo per tutelare la sua sicurezza, per evitare comportamenti pericolosi, per esempio in luoghi dove passano le automobili. Il guinzaglio e il collare non possono quindi mancare nel corredo del proprio cane.
Come detto, esistono molti modelli e tutti hanno delle caratteristiche peculiari che possono aiutare nella scelta. L’unico che ci sentiamo di sconsigliare vivamente è il collare a strozzo, una forma di collare praticamente tutt’uno con il guinzaglio, di materiale metallico, che, non essendo bloccato a una dimensione fissa, provoca come effetto la strozzatura attorno al collo (viene anche detto collare a strangolo) quando il cane cerca di tirare in una direzione diversa da quella in cui sta procedendo il conduttore (per i dettagli su questo tipo di collare/guinzaglio si consulti l’articolo corrispondente). Nelle intenzioni di chi lo usa, servirebbe a convincere, con un modo coercitivo, il cane a seguire il conduttore e a non tirare. Tuttavia, nel caso il cane tiri al guinzaglio, è più efficace un approccio basato sul convincimento dolce e una buona dose di pazienza e collaborazione tra umano e cane: il dinamismo del cane al guinzaglio può essere quindi controllato con un’opportuna educazione.
Il guinzaglio per il cane: la scelta

L’uso del guinzaglio è, infatti, obbligatorio quando si conduce il cane nelle aree esterne e la possibilità di lasciare il cane libero è riservata in realtà solo a poche zone
Essendo una forma di educazione, la condotta al guinzaglio dovrebbe essere fatta al più presto, quando il cane è ancora cucciolo appena dopo l’allontanamento dalla madre (tipicamente a tre mesi). Nei primi mesi quindi può essere necessario cambiare il guinzaglio man mano che il cane cresce: infatti, molti sono tarati, come resistenza, in base al peso del cane (che dovrebbe essere riportato sulla confezione). I guinzagli pensati per cani di grossa taglia sono provvisti spesso di moschettoni più pesanti che, se usati su un cane piccolo, possono essere scomodi e creare disagio al nostro amico.
I criteri di scelta, oltre che il peso e le dimensioni del cane, possono essere:
- la morbidezza del materiale: collari e guinzagli più rigidi sono ovviamente meno confortevoli. Dovendo abituare il cane al suo primo guinzaglio (e collare associato, nel caso non si usi la pettorina) conviene scegliere quelli più morbidi e leggeri. Il materiale può essere corda, cuoio o pelle, metallo o nylon. In alcuni casi, i più rigidi, come quelli in cuoio, hanno nella parte finale una molla in metallo per ammortizzare meglio gli strattoni. Il guinzaglio in metallo è l’unico che conviene usare nel caso il cane abbia l’abitudine (sbagliata!) di mordicchiare il guinzaglio. Naturalmente, più che scegliere il collare in metallo, sarebbe meglio educare il cane a non morderlo!
- La resistenza: non si deve valutare solo la resistenza alla forza impressa dall’animale, ma anche l’impermeabilità alla pioggia e la resistenza al caldo e al freddo. Da questo punto di vista, spesso i materiali sintetici sono più confortevoli, rispetto a cuoio, pelle e metallo.
- La facilità di pulizia: come tutti gli accessori, anche il guinzaglio andrebbe pulito regolarmente o controllato per eliminare eventuali nodi che a volte si formano.
- La regolabilità: alcuni guinzagli sono fissi, altri regolabili secondo due o tre lunghezze prefissate, altri regolabili in modo continuo da un minimo (poche decine di centimetri) a un massimo (fino a 6-10 metri). Si ricordi che la legislazione corrente impone che la lunghezza del guinzaglio sia tenuta a non più di un metro e mezzo quando il cane è condotto nelle aree urbane o aperte al pubblico; quindi se utilizzate lunghezze maggiori, assicuratevi che ciò non sia un problema per controllo del cane (per esempio, allungate il guinzaglio solo in campagna o se non sono presenti altre persone a piedi, in bici o altri cani e siete lontani dalle strade).
I modelli esistenti
Vediamo ora quali sono i modelli presenti sul mercato, che si differenziano sia per forma sia per materiale:
- Guinzaglio hunter. Come dice il termine (hunter significa cacciatore), è pensato per un’attività fisica intensa all’aperto. Non è però riservato solo alle razze da caccia, ma significa semplicemente che il modello è tra quelli più resistenti e durevoli (è, infatti, in nylon robusto). Si tratta di un modello impermeabile e regolabile su tre lunghezze predeterminate.
- Guinzaglio con ammortizzatore. L’ultima parte del guinzaglio è più flessibile e ammortizza gli strattoni che il cane potrebbe dare quando tira. Siccome sarebbe meglio educare il cane a non tirare al guinzaglio, questo modello in realtà non aiuta per niente nell’intento, e va riservato solo e ai… casi disperati (per esempio un cane già adulto di cui non si riesce a controllare il dinamismo al guinzaglio).
- Guinzaglio doppio. Si tratta di un guinzaglio dotato di due moschettoni, è generalmente regolabile su tre lunghezze diverse. La sua geometria particolare è pensata per dare maggiore libertà al cane nel movimento e di solito si usa per cani di taglia medio-grande.
- Guinzaglio avvolgibile. Generalmente prodotto in nylon, si avvolge in un guscio di plastica attorno all’impugnatura. Esistono due versioni di base: a nastro o a corda. La prima è generalmente più confortevole e meno soggetta alla formazione di nodi.