I cani sanno amare? La risposta affermativa a questa domanda mi è costata alcuni follower su Twitter; sono stato costretto a bloccarli dopo che la discussione aveva assunto toni troppo accesi.
Mi ha stupito il fatto che queste persone si sentissero in dovere di continuare a perorare l’assurda tesi che i cani non sanno amare. Premesso che sono solito riconoscere i limiti di ciò che amo (vedi per esempio l’articolo Correre fa male?), cosa peraltro che mi porta i rimproveri di chi tali limiti non li vede perché è innamorato perso, trovo che ci sia un comportamento borderline in chi si ostina a riconoscere un antropocentrismo assurdo, il primato dell’uomo a detenere questo o quello. In fondo trattasi di primato della razza, analogo a chi sostiene discriminazioni in questo o quel senso. Un comportamento psicologicamente molto dubbio, pericoloso.
Per sostenere la loro tesi gli anticinofili si sono spinti in affermazioni facilmente contestabili; comunque interessanti riassumere le più significative.
I cani non sanno pensare e non sanno ragionare, come pensiamo che possano amare?
Premesso che un cane pensa e ragiona almeno come un bambino di pochi anni (che ama la madre), una persona equilibrata sa che l’amore si dimostra con le azioni, non con le parole o con i ragionamenti. E le azioni di molti cani dimostrano inequivocabilmente che sanno amare. Dire che i cani non sappiano amare vuol dire che non si è in grado di vedere le loro azioni e che quindi si hanno grossi problemi nel valutare la realtà, spesso passata attraverso la lente dei propri pregiudizi.
Il cane deriva dal lupo ed è stato scelto dall’uomo per la sua fedeltà, ma resta un animale.
Anche l’uomo deriva dalla scimmia, quindi con logica analoga non dovrebbe saper amare. Come l’uomo si è evoluto, perché negare che anche il cane non abbia subito un’evoluzione e non abbia imparato ad amare?
Se proprio vogliamo chiamare amore quello dei cani, è banale dimostrare che non è uguale a quello “umano”: basta considerare i cani affezionatissimi a persone che sono disadattati, palesi rifiuti della società che non vengono amati da nessuno e che spesso non sanno amare le persone.
Questo esempio è semplicemente allucinante! Applicando la stessa logica, basta considerare uomini e donne che si legano a quelli che vengono definiti “rifiuti della società” (drogati, criminali, barboni ecc.) per concludere che anche l’uomo non sa amare. Inoltre considero l’espressione “disadattati, palesi rifiuti della società che non vengono amati da nessuno” un chiaro esempio di pochezza morale, per cui dubito che chi la usa sappia amare veramente.

I cani sanno amare, quindi possono migliorare la nostra vita.
Qual è dunque la posizione equilibrata? Durante il mio ultimo soggiorno in Francia, nella hall dell’albergo mi sono imbattuto in un genitore, con bimbo al seguito, che, alla vista dei miei due cani, è sbottato in un “li tenga” (erano al guinzaglio). Il bimbo era terrorizzato dimostrando che il genitore era un pessimo genitore: mai passare ai figli le proprie paure, di fatto si passa loro un handicap.
Un esempio di come, di fatto, sia impossibile ignorare di rapportarsi con i cani. Pertanto è utile un piccolo vademecum.
- Esistono cani buoni e cani cattivi, esattamente come gli umani. Inutile demonizzarli o divinizzarli tutti.
- Non è necessario apprezzare i cani e men che meno possederne uno, ma non si deve nemmeno ritenerli esseri inferiori da ghettizzare.
- I cani sanno amare, quindi possono migliorare la nostra vita.
- Quindi, come si sceglie un partner, si deve scegliere un cane compatibile con noi e che possa migliorare la nostra vita.
- Se si decide di avere un cane, lo si deve amare, dedicandogli tempo e spazi non minimali. Se non lo si può fare, è meglio desistere dalla propria intenzione di possedere un amico a quattro zampe.
- Quindi è inutile ritenere che un cane valga l’altro; ogni razza ha sue specifiche peculiarità.
- Il possessore di un cane deve essere rispettoso dei diritti degli altri.
- Quindi, deve evitare che il cane dia fastidio o che sporchi.
- In particolare i possessori di cani di razze potenzialmente pericolose non può pretendere che gli altri accettino il suo cane se questo non è perfettamente sotto il controllo del proprietario.
- Chi ha paura di tutti i cani non può pretendere che un suo problema diventi un problema per chi non ha colpe.