La malattia di Lyme (nota anche come borreliosi) è una patologia infettiva causata da un batterio, una spirocheta denominata Borrelia burgdorferi; si tratta di un batterio patogeno per il cane, ma anche per altri animali e per l’essere umano (vedasi Malattia di Lyme).
In Europa la malattia di Lyme è piuttosto comune in Austria, Slovenia, Repubblica Ceca e Slovacchia, nel nostro Paese la si riscontra più frequentemente nel Carso, in Trentino-Alto e in Liguria; è comunque presente, seppure meno comunemente, anche in altre regioni italiane.
Nel continente europeo la malattia di Lyme può essere trasmessa oltre che dal batterio Borrelia burgdorferi anche da altre genospecie di Borrelia fra cui Borrelia afzelii e Borrelia garinii; la patogenicità per il cane di queste specie, però, è ancora oggetto di discussione fra i vari autori.
I principali serbatoi della malattia sono i piccoli roditori selvatici e i cani e gli esseri umani sono soltanto ospiti sporadici.
I vettori della malattia
Nel nostro Paese la malattia di Lyme è trasmessa soprattutto dalle zecche, per la precisione dall’Ixodes ricinus (noto popolarmente come zecca dei boschi), un aracnide ematofago (si ricorda che si definiscono ematofagi quegli animali che si nutrono di sangue o che distruggono le emazie di altri animali) appartenente alla famiglia Ixodidae.
L’habitat naturale dell’Ixodes ricinus sono i boschi (da qui il nome popolare) e gli ambienti rurali.
Le zecche trasmettono il microrganismo patogeno responsabile della patologia al cane quando questo viene morso per succhiarne il sangue. Dopo che i batteri sono penetrati nella cute, si diffondono ai linfonodi regionali e si disseminano per l’intero organismo.

Borrelia burgdorferi, uno dei patogeni che possono causare la malattia di Lyme
Malattia di Lyme nel cane – Sintomi e segni
La malattia di Lyme è una patologia che nel cane può presentarsi in modo molto variabile.
Generalmente la prima manifestazione è costituita da un transitorio rash cutaneo che si sviluppa nel punto in cui la zecca ha punto l’animale. Data la presenza della folta peluria dei cani, il segno è di più difficile identificazione rispetto a quanto avviene nell’essere umano.
Dopo il periodo di incubazione dell’infezione (che è piuttosto lungo, si va infatti dai due ai cinque mesi circa) possono fare la comparsa diversi sintomi e segni:
- febbre elevata (che può essere intermittente)
- perdita dell’appetito (e conseguente calo di peso)
- ingrossamento linfonodale periferico
- stanchezza e letargia
- dolori muscolari
- malessere generalizzato
- zoppia (possono essere coinvolti uno o più arti).
Con il passare del tempo, in genere il cane accusa dolori articolari e, molto frequentemente, fa la sua comparsa un gonfiore a livello di carpo, gomito, ginocchio e tarso.
La zoppia tende a risolversi spontaneamente nel giro di qualche giorno dopodiché, ogni 15-30 giorni, torna a fare la sua comparsa. Ciò si verifica più volte (2 o 3, in genere).
Tipica è l’insorgenza di poliartrite.
La malattia di Lyme è una patologia multisistemica e se non viene diagnostica e trattata per tempo po’ coinvolgere altri organi fra cui fegato, reni e cuore con tutto ciò che può conseguirne, anche cronicamente.
Per amor di precisione, si deve aggiungere che alcuni cani, pur essendo colpiti dall’infezione, non sempre sviluppano la sintomatologia in modo molto evidente. In alcuni casi, addirittura, la sintomatologia è così aspecifica che non è immediato pensare che il cane abbia contratto la borreliosi.
Diagnosi
La diagnosi richiede un’accurata anamnesi, il riscontro dei vari sintomi che caratterizzano la malattia e l’esecuzione dei vari test ematici che possono rivelare la presenza del processo infettivo.
Gli anticorpi anti-Borrelia burgdorferi fanno la loro comparsa dopo un periodo variabile dalle 4 alle 6 settimane circa dopo il morso della zecca e possono essere presenti per anni, sia nei cani andati incontro a guarigione spontanea sia in quelli che sono stati sottoposti a trattamento farmacologico.
Dai dati presenti in letteratura non risultano alterazioni ematologiche/ematochimiche indicative della borreliosi canina, ma sia le urine che il liquido articolare possono mostrare segni di infiammazione.
Nei cani in cui si è avuto un danno renale, è possibile che si manifesti proteinuria.

Una zecca sulla cute di un cane
Malattia di Lyme nel cane – Terapia
La borreliosi è una malattia insidiosa, ma la sua prognosi è solitamente buona nel caso in cui sia diagnosticata e trattata precocemente e in modo adeguato.
Trattandosi di un’infezione batterica, la terapia si basa sulla somministrazione di farmaci antibiotici (fra quelli che vengono spesso prescritti si ricordano l’azitromicina, l’amoxicillina e la doxiciclina). La terapia deve essere protratta per un periodo di almeno 3 settimane.
A secondo dei segni e sintomi presenti, oltre ai farmaci antibiotici, il veterinario potrà prescrivere altri principi attivi (per esempio i FANS).
Vaccinazione e prevenzione
Sono diversi i vaccini disponibili per la malattia di Lyme nei cani; negli USA ne esistono 4 tipi basati sulle proteine di Borrelia burgdorferi; in Europa la situazione è più complessa vista la presenza di più genospecie patogene e sono in commercio vaccini anche per le infezioni da Borrelia garinii e Borrelia afzelii.
Vale però la pena ricordare che le linee guida attuali considerano la vaccinazione contro la malattia di Lyme nel cane come non essenziale e da riservarsi soprattutto a quei cani che hanno un alto rischio di esposizione, vale a dire che vivono o che si recano in zone in cui il rischio di esposizione alle zecche è elevato nonché a quelli che vivono in aree geografiche in cui la patologia è endemica.
Importante è la prevenzione. Il trattamento anti-zecca dovrebbe essere effettuato prima che inizino i periodi più a rischio, vale a dire il bimestre febbraio-marzo; in commercio esistono prodotti appositi dotati. Il trattamento dovrebbe durare alcuni mesi (perlomeno fino a ottobre).
Fondamentale anche un controllo sull’animale (specialmente ascelle, inguine, testa e torace) dopo che si sono frequentate zone a rischio (boschi, aree rurali ecc.). Se si individua una zecca bisogna rimuoverla al più presto, prima coprendola con un liquido oleoso (alcol, acetone, vaselina), quindi asportandola con un paio di pinzette facendo attenzione che il rostro non rimanga nella pelle.
Se nei giorni successivi si nota un arrossamento sarà bene rivolgersi al medico, che potrà fare una diagnosi accurata.