La mastite nel cane è una patologia di riscontro comune in ambito veterinario; interessa in particolar modo le femmine di cane che hanno partorito da poco tempo e quelle che stanno allattando; meno frequente, ma comunque possibile, l’insorgenza della malattia nei casi di gravidanza isterica (anche pseudogravidanza o, più popolarmente, falsa gravidanza) e nelle femmine non gravide.
La mastite è un’infiammazione delle ghiandole mammarie che può essere associata anche a un processo infettivo; l’interessamento può coinvolgere una più ghiandole.
Cause
La mastite nel cane è più comune nelle femmine gravide e in quelle che allattano perché sia durante la gravidanza che nel corso dell’allattamento si ha, generalmente, una riduzione delle difese immunitarie; ne consegue una maggiore vulnerabilità alle infezioni batteriche; i patogeni più comunemente responsabili sono gli stafilococchi, gli streptococchi e l’Escherichia coli. L’aggressione batterica può essere facilitata dai microtraumi causati dai cuccioli ai capezzoli della mamma.
Anche un eccessivo ristagno di latte da eccessiva produzione può essere alla base dell’insorgenza della patologia; questa evenienza è generalmente più comune nei casi di gravidanza isterica.
La mastite non è una malattia banale e non deve essere trascurata; nelle femmine che allattano c’è il concreto rischio che l’infezione batterica sia trasmessa ai cuccioli con conseguenze gravissime.
Mastite nel cane – Sintomi e segni
I sintomi e i segni della mastite nel cane sono numerosi; non è detto che tutti si manifestino, ma la concomitanza di alcuni di essi, soprattutto nel caso di femmine di cane in stato interessante o che stanno allattando deve essere presa in seria considerazione dal proprietario.
Tra le principali manifestazioni della mastite nel cane si ricordano:
- perdita di appetito (spesso è il primo sintomo della mastite)
- apatia
- facile irritabilità
- febbre
- vomito
- tachicardia (battito cardiaco accelerato; si consideri che negli adulti di grossa taglia la norma è di circa 60 pulsazioni al minuto; nei cani di piccola taglia è invece di 90)
- capezzoli dolenti e/o ulcerati
- indurimento delle mammelle
- aumento della temperatura delle ghiandole mammarie
- secrezioni mammaria purulente o emorragiche
- formazione di ascessi
- infiammazione delle mammelle
- cancrena delle ghiandole mammarie
- shock settico.
Spesso si nota anche un’alterazione del colore del latte.
Le mammelle più comunemente interessate dalla mastite sono quelle inguinali.
Come si vede la sintomatologia della mastite nel cane è piuttosto varia, ma si deve tenere presente che in alcuni casi a carattere cronico l’unico sintomo presente è la mancata crescita dei cuccioli; se questa evenienza si verificasse, quindi, anche in assenza di altre manifestazioni è opportuno prendere in considerazione la possibilità di mastite cronica.
Diagnosi
La diagnosi di mastite nel cane è basata sull’anamnesi e sull’esecuzione di vari esami, in particolare esami del sangue (emocromo), coltura microbiologica del latte ed ecografia mammaria.
Gli esami del sangue possono evidenziare la presenza di leucocitosi (aumento generalizzato dei globuli bianchi); in particolare risultano aumentati i granulociti neutrofili.
La mastite nel cane, nelle femmine non gravide, deve essere distinta dal carcinoma infiammatorio della mammella, una forma tumorale caratterizzata da una notevole aggressività. Si tratta di un tipo di tumore apparentemente simile alla mastite e che, data la sua pericolosità richiede una diagnosi tempestiva.

La diagnosi di mastite nel cane deve essere tempestiva perché si possono avere gravi conseguenze sia per la madre che per i cuccioli
Mastite nel cane – Rimedi
La cura della mastite nel cane deve essere tempestiva; la malattia infatti può avere conseguenze pesanti, sia per la madre, sia per i cuccioli in allattamento.
La terapia si basa sulla somministrazione di rimedi farmacologici, ovvero antibiotici ad ampio spettro per un periodo piuttosto lungo (perlomeno 15-20 giorni); è comunque opportuno eseguire un antibiogramma che permetta di individuare il patogeno responsabile in modo da scegliere un antibiotico mirato. In linea generale, gli antibiotici più comunemente somministrati sono l’amoxicillina, l’amoxicillina+acido clavulanico, la cefalexina e la cefoxitina.
La cura della mastite nel cane prevede altresì la somministrazione di farmaci antinfiammatori che serviranno a ridurre l’infiammazione delle ghiandole mammarie e il dolore.
Può essere d’aiuto l’applicazione di impacchi caldi allo scopo di ridurre la congestione mammaria.
Nel caso di rottura di un ascesso, è possibile che il veterinario consigli l’applicazione a base di iodopovidone (principio attivo del farmaco Betadine).
Se lo specialista veterinario lo ritiene opportuno, potrebbe eseguire un lavaggio intra-mammario, per mezzo di un’apposita sonda, con soluzione fisiologica e/o un farmaco antibiotico.
Se i cuccioli sono già svezzati, la residua produzione di latte può essere ridotta con il ricorso alla cabergolina, un farmaco antiprolattinico.
Nei casi più gravi non si può escludere il ricorso a rimedi chirurgici ovvero il drenaggio degli ascessi della mammella e il debridement (cioè la rimozione del tessuto devitalizzato o contaminato). La mastectomia è l’extrema ratio in casi di notevole gravità.
Per quanto riguarda l’allattamento al seno, non c’è una concordanza assoluta tra i vari autori; la maggioranza sembra essere concorde nel non interrompere l’allattamento naturale perché i farmaci antibiotici passano nel latte materno e, quindi, anche se questo è infetto, non rappresenta un particolare problema per il cucciolo; va però tenuto presente che la qualità del latte sarà inferiore a quella un allattamento normale; è opportuno somministrare ai piccoli dei probiotici; lo scopo è quello di prevenire attacchi diarroici.
Sarà invece necessario ricorrere all’allattamento artificiale nel caso in cui siano presenti ascessi delle ghiandole mammarie oppure nel caso di mastite gangrenosa (in genere causata da stafilococchi); si deve infatti evitare la cosiddetta sindrome da latte tossico.

Femmina di dogo argentino. Normalmente, le femmine di cane hanno cinque paia di mammelle, due paia toraciche, due paia addominali e un paio inguinali.
Mastite nel cane – Prevenzione
Non esiste un metodo che garantisca una prevenzione certa della mastite nel cane; alcune misure profilattiche però ridurre il rischio di insorgenza della malattia; sono essenzialmente due:
- accurata igiene delle mammelle materne
- accurata igiene dei cuccioli in allattamento.
È fondamentale tagliare le unghie ai piccoli; se sono troppo lunghe, infatti, possono causare delle ferite alle mammelle della mamma facilitando così l’entrata dei batteri.