Il mastocitoma nel cane è un tipo di tumore cutaneo di frequente riscontro; come facilmente si intuisce dalla denominazione si tratta di un tumore che origina dai mastociti, cellule che hanno un ruolo di primaria importanza nei processi infiammatori e nei fenomeni allergici; al loro interno sono presenti dei granuli che contengono varie sostanze, fra cui istamina ed eparina; quando è in corso un evento che attiva i mastociti, i granuli al loro interno rilasciano le sostanze in essi contenuti (processo di degranulazione). I mastociti difendono l’organismo soprattutto a livello di cute, apparato gastroenterico, apparato respiratorio e fegato.
Il mastocitoma è spesso indicato dagli addetti ai lavori con la sigla MCT.
Il mastocitoma può colpire qualsiasi cane, ma alcune razze canine mostrano una maggiore predisposizione a questo tipo di tumore: beagle, boston terrier, bovaro del bernese, boxer, bull terrier, bulldog francese, bulldog inglese, carlino, labrador retriever, rhodesian ridgeback, schnauzer, shar pei. Raramente sono colpiti i cuccioli e i soggetti molto anziani; la fascia di età che risulta maggiormente colpita è quella che va dagli 8 ai 10 anni.
Il mastocitoma nel cane può manifestarsi ovunque, ma, più comunemente, insorge sugli arti, sul tronco e nella regione perineale.
Il comportamento di questo tipo di tumore è molto variabile e, conseguentemente, poco prevedibile; alcune forme risultano facilmente curabili, altre sono invece particolarmente aggressive; in alcuni casi il tumore resta confinato a una determinata zona, in altri casi, sicuramente più complessi da gestire, si hanno processi di metastatizzazione (le zone maggiormente interessate da focolai metastatici sono il fegato, la milza e i linfonodi regionali; meno frequentemente è interessato il polmone); è questa variabilità di comportamento e di gravità che rende molto difficile fare previsioni attendibili sulla prognosi; i medici veterinari tendono a non sbilanciarsi troppo a tale riguardo. Quello che è certo è che, in linea generale, una diagnosi tempestiva offre maggiori possibilità di intervenire con successo.
Dai dati presenti in letteratura si evince che i mastocitomi con localizzazione nel perineo, nello scroto, sulle dita e sul muso siano caratterizzati da maggiore aggressività.
Mastocitoma nel cane – Cause
Le cause del mastocitoma nel cane non sono note; tra le varie ipotesi, quelle che sembrano maggiormente plausibili sono relative a eventi traumatici, processi infiammatori a carattere cronico e virus oncogeni.
Mastocitoma nel cane – Sintomi e segni
I sintomi e i segni che caratterizzano il mastocitoma nel cane sono numerosi.
Il tumore può fare la sua comparsa sotto forma di uno più noduli o peduncoli localizzati a livello di cute e/o sottocute; la forma è estremamente variabile; la superficie del nodulo può essere ulcerata o edematosa; i noduli possono essere alopecici (non vi è la presenza di peluria).
Di norma la consistenza del nodulo è piuttosto dura, ma non mancano casi in cui la lesione è più soffice al tatto.
Se ci si accorge della presenza di uno o più noduli sulla superficie cutanea o nel sottocute, è opportuno evitarne la manipolazione; la palpazione, infatti, può favorire il rilascio delle sostanze presenti all’interno dei mastociti con conseguente comparsa di vari sintomi sistemici.
Fra i vari sintomi e segni che potrebbero insorgere in caso di mastocitoma si devono ricordare soprattutto i seguenti, più o meno generici:
- aumento delle dimensioni dei linfonodi
- arrossamento e prurito locali
- prurito generalizzato
- ritardo nella cicatrizzazione delle ferite
- ulcere gastrointestinali
- calo dell’appetito
- diarrea
- vomito
- perdita di peso
- melena.
Diagnosi
Nel caso siano stati rinvenuti uno o più noduli sulla superficie cutanea del cane, è opportuna una visita specialistica. Se il medico veterinario, dopo l’esame fisico e il racconto del proprietario relativamente a eventuali manifestazioni cliniche, sospetta la presenza di mastocitoma nel cane, ordinerà l’esecuzione di un esame citologico; questo test è spesso sufficiente a porre la diagnosi. Sono però necessari altri esami per cercare di valutare il grado di gravità e di diffusione del tumore.
È per esempio opportuno effettuare un agoaspirato dei linfonodi regionali, un esame che può darci utili indicazioni relativamente alla presenza di metastasi.
Gli esami di laboratorio generalmente richiesti sono l’emocromo, lo strato leucocitario-piastrinico (test noto anche come buffy-coat), gli esami della coagulazione, il prelievo di midollo osseo.
Per quanto riguarda gli esami strumentali, in genere, si effettuano un’ecografia addominale e una radiografia toracica.
L’esame istologico sarà eseguito dopo l’intervento chirurgico; grazie a esso sarà possibile stadiare il tumore e rendersi conto del suo grado di avanzamento. Sono definiti quattro gradi (da I a IV); maggiore è il grado, maggiore è la gravità della malattia.

Il mastocitoma nel cane è un tumore dal comportamento estremamente variabile
Mastocitoma nel cane – Terapia
La terapia d’elezione nel mastocitoma del cane è la chirurgia; non è infrequente che però, prima dell’intervento chirurgico, si ricorra a una terapia antistaminica e con farmaci antiacidi allo scopo di ridurre la sintomatologia derivante dal rilascio delle varie sostanze (istamina in primis) contenute nei granuli dei mastociti.
L’intervento chirurgico comporta generalmente l’asportazione di molto tessuto; molti chirurghi, infatti, preferiscono asportare anche una parte di tessuto sano circostante la lesione tumorale; lo scopo è quello di minimizzare le probabilità di recidiva, un’evenienza purtroppo non infrequente nel caso del mastocitoma nel cane. Non sempre, comunque, è possibile un’asportazione completa di tutto il tumore.
Un’operazione chirurgica per un mastocitoma nel cane ha costi piuttosto elevati (nell’ordine di centinaia di euro) che si innalzano nel caso in cui si renda necessaria una plastica cutanea a causa dell’estesa rimozione di tessuto.
Il ricorso alla radioterapia è praticamente di prassi nel caso in cui il chirurgo non abbia potuto rimuovere per intero la massa tumorale; lo stesso può dirsi anche nel caso in cui l’istologia abbia rivelato un tumore allo stadio II o allo stadio III, a prescindere che il tumore sia stato rimosso completamente oppure no. La radioterapia è ovviamente il trattamento d’elezione nel caso di mastocitoma non operabile.
Altra opzione terapeutica alternativa oppure utilizzabile in associazione alla radioterapia è la chemioterapia.

Quella del bulldog inglese è una delle razze canine maggiormente predisposte allo sviluppo di mastocitoma
Prognosi
Come anticipato nella prima parte dell’articolo non è semplice fare una prognosi sicura; molti sono i fattori in gioco: stadiazione, aggressività, possibilità di rimozione completa della massa, presenza o no di metastasi, condizioni generali di salute del cane. In un cane in buone condizioni di generali di salute, in cui il tumore è stato diagnosticato precocemente, senza presenza di metastasi e totalmente asportabile, la prognosi è generalmente molto buona. La prognosi è invece riservata, se non infausta, nei casi più complessi (stadiazione più avanzata, presenza di metastasi ecc.). Non sono infrequenti le recidive.