L’osteosarcoma nel cane è un tumore di riscontro relativamente comune; tra i tumori ossei primari è quello che si registra con la maggiore frequenza; rappresenta infatti circa l’80% dei tumori ossei maligni che insorgono nei cani.
L’osteosarcoma (talvolta indicato dagli addetti ai lavori con la sigla OSA) colpisce soprattutto i cani che si trovano nella fascia di età compresa tra i 7 e gli 11 anni; non mancano comunque casi di osteosarcoma in cani di più giovane età.
L’osteosarcoma nel cane interessa più comunemente le razze canine grandi e giganti; in particolare si segnalano le seguenti:
- alano
- boxer
- deerhound (levriero scozzese)
- dobermann
- golden retriever
- pastore tedesco
- rottweiler
- San Bernardo
- setter irlandese.
Secondo alcuni autori, il sesso non sembra essere un fattore particolarmente rilevante riguardo allo sviluppo dell’osteosarcoma, nel senso che non si rileva, in linea generale, un maggiore sviluppo del tumore in un sesso piuttosto che in un altro; secondo alcune ricerche, però, sembra che i cani maschi siano più comunemente predisposti agli osteosarcomi che interessano gli arti anteriori o posteriori, fatta eccezione per alcune razze (alano, rottweiler e San Bernardo).
Mentre, in linea generale, tutte le razze elencate tendono a sviluppare un osteosarcoma agli arti, nel boxer si registra una maggiore prevalenza allo sviluppo di osteosarcoma a livello del cranio.
L’osteosarcoma nel cane è un tumore grave, molto aggressivo e che ha la tendenza a metastatizzare in modo piuttosto rapido; la sede più comunemente interessata dalle metastasi da osteosarcoma è il polmone, meno frequentemente il fegato e la cute; la presenza di metastasi rende ancora più complesso il percorso terapeutico.
Osteosarcoma nel cane – Le zone colpite
L’osteosarcoma può teoricamente colpire qualsiasi struttura ossea, ma la maggior parte di casi interessa la regione distale del radio, la regione prossimale dell’omero e quella distale del femore. Fra le varie altre sedi che possono essere colpite da questa forma tumorale si segnalano le coste, il cranio, la mandibola, la mascella, l’orbita, la scapola e le vertebre.
L’osteosarcoma può causare una sovrapproduzione di tessuto osseo oppure una sua lisi; talvolta si manifestano entrambi i fenomeni.

L’alano risulta fra le razze canine più colpite da osteosarcoma
Cause
Le cause dell’osteosarcoma nel cane non sono note; le uniche cose davvero certe è che alcune razze sono maggiormente predisposte all’insorgenza di questa forma di tumore; alcuni autori fanno notare che l’aver subito in precedenza fratture ossee può rappresentare un fattore di rischio.
Osteosarcoma nel cane – Sintomi e segni
In riferimento alla forma più comune di osteosarcoma nel cane, quella cioè che interessa gli arti anteriori o posteriori, il segno clinico più evidente è la zoppia, indice di un dolore piuttosto accentuato. Altri possibili sintomi e segni sono:
- tumefazione e gonfiore nella zona in cui si è sviluppato il tumore;
- frattura ossea.
La localizzazione del tumore in altri segmenti ossei può dare luogo a diversi altri sintomi; se poi si sono sviluppate metastasi, le manifestazioni cliniche possono essere davvero moltissime; nel caso di metastasi al polmone, per esempio, si possono avere sintomi respiratori come affanno, tosse, respirazione difficoltosa ecc. Un osteosarcoma che ha interessato il cranio può essere causa di sintomi neurologici.
Diagnosi
La diagnosi di osteosarcoma nel cane non è immediata; l’anamnesi e l’esame fisico sono sicuramente suggestivi, ma la certezza della diagnosi richiede l’esecuzione di test di laboratorio e strumentali.
Alti livelli di fosfatasi alcalina, rilevabili con gli esami del sangue, sono in genere indicativi di una prognosi meno favorevole.
Gli esami di imaging come la radiografia e la TAC rappresentano un aiuto indispensabile, ma la diagnosi differenziale si pone con diverse forme tumorali come, per esempio, il condrosarcoma, il fibrosarcoma, le cisti ossee ecc.
Dirimente, come in molti altri casi di tumore, risulteranno la biopsia e il conseguente esame istopatologico.
Osteosarcoma nel cane – Terapia
La scelta della terapia deve tenere conto di diversi fattori, non ultima la stadiazione del tumore (stabilita dall’esame istopatologico).
Altri fattori che devono essere tenuti in considerazione sono l’estensione del tumore, la sua localizzazione, la presenza di metastasi (peraltro piuttosto probabile vista la notevole tendenza alla metastatizzazione che caratterizza l’osteosarcoma), le condizioni di salute generali del cane (un conto è un cane, che a prescindere dal tumore, ha un buon stato di salute, un altro è un paziente con patologie pregresse).
Si deve poi valutare con tutta onestà, se la terapia altro non sia che accanimento terapeutico oppure se sia un intervento effettivamente in grado di migliorare la qualità di vita del paziente e di allungarne l’aspettativa di vita.
In linea generale, nel caso di un osteosarcoma che interessi un arto, si ricorre all’amputazione dello stesso; la chirurgia è poi di solito seguita dalla chemioterapia.
In alcuni casi, comunque, è possibile intervenire chirurgicamente preservando l’arto colpito.

La certezza della diagnosi di osteosarcoma può essere ottenuta soltanto a seguito di biopsia
Osteosarcoma nel cane – Sopravvivenza
Gli osteosarcomi che si sviluppano a carico del cranio, delle vertebre, della mandibola, della mascella ecc. hanno in genere una prognosi poco favorevole, anche dopo la chirurgia e il trattamento chemioterapico.
Per quanto riguarda i tempi di sopravvivenza, in media, con la combinazione di chirurgia e chemioterapia, si aggirano sui 16-18 mesi.
In alcuni casi l’intervento chirurgico è impraticabile; in queste situazioni si può prendere in considerazione la radioterapia che comunque riveste un mero ruolo palliativo; serve cioè a diminuire il dolore e a migliorare la qualità della vita.