L’otoematoma nel cane è un problema di frequente riscontro nell’ambito della pratica veterinaria; nella gran parte dei casi, è conseguente alla presenza di otite; infatti, il cane in cui si è instaurata un’infiammazione dell’orecchio, tende a grattarsi di frequente le orecchie e a scuotere forte e di continuo la testa ed è proprio questo costante scuotimento la causa principale della raccolta di sangue nel padiglione auricolare (tecnicamente otoematoma o ematoma dell’orecchio). Si tratta di un tipo di lesione che, ovviamente, può colpire qualsiasi razza di cane, ma, dal momento che è spesso l’otite la patologia sottostante, le razze più colpite da questa malattia sono quelle in cui è più facile riscontrare la formazione di otoematoma (razze con orecchie lunghe e pendenti come basset hound o cocker spaniel o cani con molto pelo all’interno del padiglione come, per esempio, i barboncini).
L’otoematoma nel cane tende a insorgere piuttosto rapidamente ed è opportuno ricorrere quanto prima all’intervento di uno specialista veterinario.
Con il passare del tempo, la lesione tende a cambiare caratteristiche; inizialmente è apprezzabile una formazione piuttosto soffice, mobile al tatto, che è piena di liquido; con il passare del tempo, se non trattato, l’ematoma tende a ispessirsi e indurirsi e può addirittura essere causa di una deformazione del padiglione auricolare.
Otoematoma nel cane – Cause
La formazione di un otoematoma nel cane, come già accennato, è spesso riconducibile alla presenza di un’otite; possono comunque esserci anche cause differenti come, per esempio, una parassitosi auricolare, la presenza di una formazione tumorale, un processo allergico ecc.
Il meccanismo comunque è pressoché lo stesso a prescindere dalla patologia sottostante; il cane avverte fastidio e/o prurito all’orecchio, si gratta, scuote la testa, struscia l’orecchio per terra, provocando alla fine uno stravaso di sangue nel padiglione auricolare.
Come vedremo, l’otoematoma può essere efficacemente trattato (e varie sono le cure possibili), ma è altrettanto importante individuare e curare adeguatamente la malattia sottostante che lo ha provocato (l’otoematoma non è una patologia, ma semplicemente un segno da essa determinato).
Il ristagno di sangue nell’orecchio è essenzialmente facilitato dal fatto che all’interno del padiglione non c’è molto tessuto cutaneo; di conseguenza, il riassorbimento di sangue è difficoltoso e comunque molto lento.
Otoematoma nel cane – Diagnosi
Anche un occhio non particolarmente esperto può riconoscere abbastanza facilmente un otoematoma; si tratta infatti di un rigonfiamento soffice al tatto, con liquido all’interno, caldo e talvolta dolente e di dimensioni variabili. È comunque consigliabile non azzardare diagnosi fai-da-te e ricorrere piuttosto alla consulenza del proprio veterinario di fiducia che sarà in grado di identificare se la neo-formazione è in effetti un otoematoma oppure una manifestazione di altro tipo (potrebbe per esempio trattarsi di una cisti oppure di un tumore).
Se la lesione è effettivamente un otoematoma, è necessario individuare il processo patologico che lo ha determinato, così da pianificare un’efficace strategia di cura. Una terapia corretta risolverà la malattia di base e, di conseguenza, preverrà le recidive.

L’otoematoma nel cane è spesso conseguente alla presenza di un’otite
Otoematoma nel cane – Come curarlo
Dando per scontata la cura per la malattia sottostante, lo specialista veterinario dovrà anche intervenire per risolvere l’otoematoma.
In linea puramente teorica, in alcune situazioni, invero piuttosto rare, si potrebbe anche scegliere un approccio di non intervento; in sostanza, se si è certi che non vi è la presenza di processo infettivo, si potrebbe lasciare l’ematoma si riassorba da solo. È una possibilità più accademica che pratica; porta con sé infatti due problematiche di non poco conto: il processo di riassorbimento richiede molto tempo per le ragioni che sono state spiegate precedentemente e, inoltre, potrebbero esserci delle sequele di tipo estetico (deformazione del padiglione). Quindi, a meno che non ci siano più che valide ragioni per seguire questa strategia (e solo il veterinario potrà stabilirlo), è più sensato ricorrere ad altri approcci terapeutici.
Una soluzione migliore è senz’altro quella del drenaggio, tecnica che ci permette di far evacuare tutto il sangue che si è accumulato a livello del padiglione auricolare. Purtroppo questa soluzione è efficacemente applicabile soltanto a lesioni non troppo estese e di recente formazione; se questo è il caso, è una modalità di intervento efficace e non particolarmente invasiva.
È altresì possibile tentare la risoluzione del problema con una terapia medica; alcuni ambulatori utilizzano una preparazione di piastre concentrate (PRP, Platelet Rich Plasma); il PRP è ottenuto in seguito a un piccolo prelievo di sangue dall’animale; il sangue è poi sottoposto a determinati processi e in seguito inoculato nel padiglione auricolare del cane. Si tratta di una terapia che non necessita del ricorso all’anestesia. Alcuni autori riportano che il processo di guarigione richiede circa due settimane. Si tratta indubbiamente di un approccio interessante, ma non è praticato in tutti gli ambulatori e che non è detto sia efficacemente applicabile a situazioni di una certa gravità.
A tutt’oggi, la strategia terapeutica d’elezione nei confronti dell’otoematoma nel cane è l’intervento chirurgico; si tratta ovviamente di un approccio più invasivo, ma che è di gran lunga il più efficace nel caso di ematomi cronici o molto estesi. Gli obiettivi della chirurgia sono molteplici: curare la lesione, prevenire le recidive ed evitare problematiche di tipo estetico. Ovviamente i risultati migliori si ottengono intervenendo precocemente; più tardi si interviene, infatti, maggiori sono i rischi che il risultato dal punto di vista estetico sia inferiore alle attese.
Costo dell’intervento chirurgico
La variabilità dei prezzi è notevole; in linea generale un intervento per otoematoma ha un prezzo che si aggira sui 150 euro circa.