I parassiti nel cane sono un problema di comunissimo riscontro in ambito veterinario. I parassiti sono organismi che trascorrono la quasi interezza del loro ciclo vitale sulla superficie o all’interno di altri organismi (i cosiddetti “ospiti”).
Le problematiche che derivano dalle infestazioni parassitarie dipendono da vari fattori (ambientali, immunologici ecc.) e hanno gravità e manifestazioni diverse. Alcuni cani si adattano meglio di altri alle infestazioni da parassiti e sviluppano una sintomatologia non particolarmente importante; altri, invece, non sono in grado di tollerare le conseguenze dell’infestazione e le manifestazioni cliniche possono essere piuttosto pesanti. Alcune infestazioni parassitarie possono essere addirittura fatali per l’animale.
Essenzialmente si possono distinguere due grandi categorie di parassiti: esterni (acari, mosche, pidocchi, pulci e zecche) e interni (ascaridi, coccidi, giardia, nematodi, tenie, tricocefali, vermi uncinati ecc.).
Parassiti dei cani: in che modo colpiscono?
Alcuni parassiti provocano dei danni nutrendosi del sangue o di altri fluidi corporei dell’animale. Ciò può essere causa dell’insorgenza di segni, sintomi e patologie di diversa gravità (si va da fastidi di lieve entità che possono passare addirittura inosservati a problematiche molto complesse come, per esempio, un’anemia molto severa.
Altri parassiti agiscono secernendo sostanze tossiche nell’organismo ospite provocando patologie che, in alcuni casi, possono avere esito fatale.
Alcuni parassiti provocano manifestazioni molto fastidiose quali dolore, prurito intenso, irritazioni ecc., tutte condizioni che hanno conseguenza comportamenti (grattamento, sfregamenti, leccamento ecc.) che contribuiscono spesso a peggiorare il quadro clinico.
Certi parassiti agiscono creando barriere fisiche o meccaniche che causano l’ostruzione di passaggi biologici di vitale importanza per l’ospite; è il caso di quei parassiti che arrivano a ostruire, talvolta parzialmente, talvolta totalmente, vie respiratorie, vasi sanguigni, cavità corporee ecc. con conseguenze spesso gravissime.
Alcuni parassiti causano danni meccanici a causa di alcuni tessuti corporei dell’ospite; ne conseguono lesioni traumatiche o di altro tipo; spesso si registra anche un aumento del rischio di infezioni della sede colpita.
Alcune infestazioni parassitarie sono caratterizzate invece dalla compromissione della digestione e dell’assorbimento delle sostanze nutritive assunte con l’alimentazione. Ne derivano manifestazioni quali calo di peso, stanchezza e insorgenza di patologie gastrointestinali e non solo.
Vi sono poi parassiti che, pur non causando un danno diretto all’ospite, fungono da vettori di microrganismi patogeni; le patologie provocate da questi ultimi vengono annoverate fra le malattie parassitarie dal momento che insorgono soltanto a seguito dell’azione del parassita intermediario. Un esempio è rappresentato dalla malattia di Lyme, patologia infettiva trasmessa dalle zecche le quali trasmettono il microrganismo patogeno responsabile della patologia al cane quando questo viene morso per succhiarne il sangue.
Vi sono anche parassiti che non causano particolari danni, ma possono essere invece particolarmente fastidiosi per il proprietario del cane; si tratta solitamente di quei parassiti visibili a occhio nudo osservabili sul pelo, sulla cute o nelle feci del cane.
Malattie da parassiti nel cane
Le malattie parassitarie del cane sono numerose, molte di esse sono relative a parassiti intestinali fra cui vanno ricordati principalmente gli ascaridi (ascaridiasi), i coccidi (coccidiosi), la giardia (giardiasi), le tenie (teniasi), i tricocefali (tricocefalosi) e i vermi uncinati (anchilostomiasi).
Di seguito una breve trattazione di ognuno di questi parassiti con suggerimenti relativi a diagnosi e trattamento.
Ascaridi
Gli ascaridi sono probabilmente i parassiti intestinali canini e felini che si riscontrano con maggiore frequenza; le due specie più comuni che si riscontrano nei cani sono il Toxocara canis e il Toxascaris leonina; più rara l’infestazione da Bayliscaris, un ascaride che infetta di solito i procioni; l’ascaridiasi può interessare soggetti di qualsiasi età, ma più frequentemente interessano i cuccioli di cane e gatto. Per approfondimenti si rimanda all’articolo Ascaridi nel cane.
Coccidi
I coccidi sono parassiti costituiti da una singola cellula (protozoi) e non sono osservabili a occhio nudo. Possono infestare sia cani che gatti, anche se si deve puntualizzare che sono specifici per l’organismo ospite, ovvero i coccidi che infestano i cani non possono infestare i gatti e viceversa; i generi di coccidi di interesse veterinario sono soprattutto quelli appartenenti ai generi Isospora e Eimeria. Per approfondimenti si rimanda all’articolo Coccidiosi nel cane.
Giardia
La giardiasi canina è causata da un genere di parassiti presenti nel tratto gastrointestinale dell’uomo e di molte specie animali. L’infestazione è molto comune (di norma avviene tramite l’ingestione della forma cistica del parassita in questione), ma non sempre l’animale infetto mostra particolari problemi, infatti, come nel caso della coccidiosi, anche la giardiasi può presentarsi sotto una forma subclinica, ovvero senza che l’animale mostri particolari segni di disagio oppure in modo eclatante attraverso sintomi e segni comuni a molte altre patologie parassitarie come, per esempio, diarrea (con feci spesso particolarmente maleodoranti, di colore chiaro e/o con presenza di grassi e/o feci), perdita dell’appetito, calo ponderale, flatulenza, letargia, debolezza e disidratazione (che talvolta può essere molto grave). Vomito e febbre possono manifestarsi, ma non sono segni comuni.
Si deve ricordare che la giardia può presentare un pericolo anche per l’uomo specialmente nel caso di bambini molto piccoli, persone anziane, donne in gravidanza e soggetti immunocompromessi.
Il parassita viene eliminato per via fecale sotto forma di cisti e può contaminare il terreno e le acque e, conseguentemente, rappresentare una potenziale fonte di infezione per altri animali e per gli uomini.
La diagnosi non è sempre semplice perché il parassita ha dimensioni ridottissime e, per di più, non viene continuamente eliminato per via fecale come nel caso di altri parassiti. Se si sospetta la presenza di giardiasi sono spesso necessari vari esami delle feci e test diagnostici specifici. Peraltro, visto che il parassita è molto comune, non è detto che il parassita in questione sia il responsabile della patologia; eventuali segni e sintomi potrebbero essere dovuti anche a un altro tipo di parassita.
Una volta avuta la certezza diagnostica il trattamento è di tipo farmacologico. In linea generale, anche in cani asintomatici si tende comunque a effettuare il trattamento; questo vale anche nel caso in cui il protozoo non sia stato identificato dai test, ma si abbia comunque il forte sospetto che il cane sia affetto da giardiasi.
Il trattamento farmacologico deve essere associato a una scrupolosa pulizia degli ambienti in cui vive il cane. La disinfezione può essere effettuata con una soluzione di ammoniaca al 5%.

La giardia (o lamblia) è un protozoo parassita dell’intestino tenue del cane, del gatto e dell’uomo
Tenie
Fra i parassiti che possono infestare il cane si devono citare anche le tenie; ne esistono diverse specie; quelle che si riscontrano con maggiore frequenza sono Dipylidium caninum ed Echinococcus granulosus.
Dipylidium caninum è un verme che può raggiungere i 60 cm di lunghezza, ma raramente provoca problemi di una certa serietà nel cane o nel gatto; in alcuni casi però la loro presenza è sintomatica e si possono osservare calo ponderale, nervosismo, prurito nella zona anale e vomito. La trasmissione di questa tenia avviene tramite le pulci. La diagnosi viene fatta tramite l’osservazione diretta del materiale fecale ed eventualmente con l’esecuzione dell’esame delle feci che non sempre però è in grado di individuare le uova di tenia.
Il trattamento viene effettuato con appositi farmaci (cestodicidi) disponibili in varie forme (compresse, iniezioni ecc.); è necessario inoltre effettuare il trattamento per l’infestazione da pulci.
Echinococcus granulosus è un parassita molto piccolo; l’ospite finale è il cane, mentre quelli intermedi sono i suini, i ruminanti e l’uomo; nel cane non crea particolari problemi, mentre negli ospiti intermedi può causare notevoli problemi. Gli ospiti intermedi possono essere contaminati dall’ingestione delle uova presenti nelle feci dei cani infestati; tale ingestione può essere legata all’assunzione di vegetali contaminati oppure dall’essere venuti a contatto con terra contaminata. Dalle uova si sviluppano larve che possono infestare vari organi (cuore, polmoni, cervello ecc.) degli ospiti intermedi; può verificarsi la formazione di cisti di grosse dimensioni che possono causare problemi; in alcuni casi possono addirittura essere fatali. Il trattamento è farmacologico. Il problema si previene lavandosi accuratamente le mani dopo aver lavorato la terra e con una scrupolosa igiene dei vegetali.
Tricocefali
I tricocefali sono parassiti lunghi circa 7 cm; le infezioni da tricocefali sono piuttosto comuni, in particolar modo nei canili. L’infestazione si verifica in seguito all’ingestione di uova espulse per via fecale da un cane infetto. Le uova sono in grado di resistere per mesi o addirittura anni nell’ambiente dove sono state espulse.
Non sempre le infestazioni da tricocefali creano problemi gastrointestinali; se questi sono presenti, di norma se l’infestazione è importante, si manifestano sotto forma di diarrea e feci miste a sangue e muco. Infestazioni di poco conto sono generalmente asintomatiche. Uno dei problemi legati a questo tipo di infestazione è l’anemia (i tricocefali si nutrono di sangue) con conseguente sensazione di malessere generale.
La diagnosi viene effettuata tramite un esame delle feci. Il trattamento si avvale di antiparassitari.
Vermi uncinati
I vermi uncinati sono parassiti di dimensioni piuttosto ridotte, ma ciononostante possono creare problemi di notevole serietà; le specie più frequentemente riscontrate nei cani sono Ancylostoma caninum, Ancylostoma braziliense e Uncinaria stenocephala.
Ancylostoma caninum infetta generalmente i cani piuttosto piccoli; molto rara l’infestazione di soggetti in età adulta. L’animale si infetta ingerendo le larve che schiudono dalle uova espulse con le feci; un’altra modalità di infestazione è quella tramite la penetrazione nell’organismo attraverso la cute; da qui passano nella circolazione sanguigna e giungono all’intestino. Questo parassita è localizzato soprattutto nei campi e nei prati erbosi e quindi è buona norma ripulire le zampe dei nostri amici dopo le passeggiate in campagna o nei boschi; a maggior ragione questo vale per i cani da caccia. Questo parassita può causare segni e sintomi piuttosto pesanti, vomito, dolore addominale, sangue nel materiale fecale (le feci di solito sono piuttosto scure), letargia, dermatite negli spazi interdigitali e condizioni generali non buone; nei cuccioli si può verificare un forte stato anemico.
Ancylostoma braziliense e Uncinaria stenocephala possono essere causa di diarrea importante, perdita dell’appetito, calo ponderale, letargia e dermatite a livello degli spazi interdigitali.
La diagnosi richiede l’effettuazione di un esame delle feci. Il trattamento consiste nella somministrazione di farmaci antiparassitari. L’eventuale stato anemico potrebbe richiedere, a seconda della serietà del caso, una trasfusione di sangue.

L’Ancylostoma duodenale può infettare esseri umani, cani e gatti,
Parassiti dei cani – Altre malattie
Oltre a quelle citata nei paragrafi precedenti, altre malattie parassitarie canine di notevole importanza sono le seguenti: