La parvovirosi canina (gastroenterite virale) è una patologia di origine virale che colpisce i cani, soprattutto i cuccioli. È causata dal parvovirus, un virus estremamente contagioso e particolarmente resistente, soprattutto negli ambienti esterni, che può causare miocardite o gastroenterite. La miocardite è però in via di scomparsa, probabilmente per un’immunità acquisita dagli animali nel corso del tempo, e oggi la malattia causa soprattutto gastroenterite.
Le forme più gravi possono provocare la morte del cane colpito, immediata o nell’arco di 2-3 giorni. Come nel caso di altre patologie di origine virale nei cani, non esiste una cura specifica per questa malattia. Si interviene con terapie di sostegno per aiutare l’animale a superare la fase più critica, rinforzandone l’organismo e contrastando le conseguenze secondarie della malattia.
Per evitare che il cane si ammali si ricorre al vaccino, che il veterinario stabilirà quando e come somministrare.
Il virus della parvovirosi canina
La malattia è causata da un virus, il parvovirus canino (anche CPV, sigla di Canine Parvovirus), comparso per la prima volta nella seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso tra i cani domestici in Europa.
La comparsa del virus determinò un’epidemia di miocardite e gastroenterite diffusa tra i cani di tutto il mondo. Oggi la malattia è meno frequente, grazie anche allo sviluppo di vaccini efficaci, ma non è stata debellata.
Il virus viene espulso con le feci dei cani infetti. La trasmissione della malattia avviene quando un animale sano entra in contatto orale con le feci infette (trasmissione oro-fecale) o comunque quando lecca o ingerisce qualcosa che è stato contaminato dal virus.
Il parvovirus è particolarmente resistente ed è in grado di sopravvivere anche per mesi negli ambienti esterni, inoltre può diffondersi ovunque, anche nell’ambiente domestico, veicolato da animali e oggetti infetti. È anche resistente all’azione dei detergenti normalmente usati per la pulizia della casa. La candeggina (diluizione 1:30 con acqua) è efficace come disinfettante contro questo virus.
Il cane e il contagio da gastroenterite virale
Come detto, il contagio è di tipo oro-fecale, ossia ha luogo tramite il contatto tra la bocca del cane e feci o oggetti contaminati dal virus. L’ambiente tipico in cui avviene il contagio è quello esterno, per esempio un parco cittadino frequentato da molti cani o un altro ambiente dove i cani socializzano.
Le possibilità di infezione sono piuttosto alte, dal momento che il virus:
- è resistente;
- può sopravvivere a lungo nell’ambiente esterno e sugli oggetti su cui si deposita;
- è contenuto in abbondanza nelle feci degli animali infetti.
Fortunatamente, solo il 20% circa degli animali infetti sviluppa la malattia. Inoltre, con opportuni cicli di vaccinazioni potrete risparmiare al vostro amico a quattro zampe questo rischio.
Gastroenterite virale nel cane – Vaccino
L’avvento di vaccini efficaci ha consentito di ridurre l’impatto della parvovirosi canina, che non va comunque sottovalutata: si deve consultare il veterinario in modo da stabilire il piano di vaccinazioni appropriato per il cucciolo che entra in famiglia.
Il cane appena nato gode di un certo periodo di protezione grazie agli anticorpi provenienti dall’organismo della madre. Sono anticorpi che però diminuiscono nel corso del tempo, lasciando i nostri piccoli amici vulnerabili nei confronti di una serie di patologie, compresa la gastroenterite virale causata dal parvovirus, perciò si provvede generalmente ad avviare la profilassi vaccinale attorno alle 6-8 settimane di vita del cucciolo, in modo da ridurre al minimo le possibilità che contragga l’infezione. Possibilità che comunque sono più elevate nel periodo in cui gli anticorpi materni riducono la loro efficacia e l’organismo del cucciolo non ha ancora risposto in modo completo al vaccino.
Anche un cane adulto che non sia mai stato vaccinato può ricevere la vaccinazione. Come sempre, si deve fare riferimento al proprio veterinario di fiducia per stabilire le modalità e i tempi corretti per assicurare una protezione ottimale ai nostri amici a quattro zampe.

Da tempo esistono vaccini efficaci contro il virus che causa la parvovirosi canina
Gastroenterite virale nel cane – Sintomi e segni
Il periodo di incubazione tra il momento dell’infezione e la comparsa dei primi sintomi è generalmente di 3-7 giorni. Il virus aggredisce dapprima i linfonodi nella gola, dove resta in incubazione per poi riprodursi e invadere il flusso sanguigno. Quindi aggredisce tipicamente il midollo spinale e le pareti intestinali; nel midollo spinale attacca le cellule del sistema immunitario, mentre sulle pareti dell’intestino aggredisce villi e microvilli, provocando conseguenze gravi per l’organismo.
L’animale malato in genere può presentare vomito, diarrea emorragica, inappetenza, depressione, febbre alta. Diarrea e vomito portano in breve tempo a una condizione di disidratazione che può avere conseguenze fatali, specialmente negli animali più giovani nei quali, in assenza di interventi terapeutici, la morte sopraggiunge entro poco tempo.
Diagnosi
Una visita tempestiva da parte del veterinario consente di intervenire rapidamente sia per arrivare a una diagnosi, sia per avviare una terapia. I sintomi di questa patologia sono comuni anche ad altre malattie, perciò il veterinario dovrà visitare accuratamente l’animale e procedere anche a test clinici per capire esattamente quale sia il problema.
Il test ELISA (sigla dell’inglese Enzyme Linked ImmunoSorbent Assay, comunemente detto test immunoenzimatico) può essere eseguito con relativa rapidità e aiutare a determinare la presenza di infezione da parvovirus, anche se può dare falsi negativi e falsi positivi, in determinate circostanze. In ogni caso questo test, combinato con altri test clinici, può dare al veterinario indicazioni opportune per arrivare alla diagnosi.
Parvovirosi canina – Cura
La gastroenterite virale è una malattia grave e contagiosa, pertanto l’animale colpito va isolato da altri animali e, generalmente, deve essere ricoverato in clinica veterinaria per la somministrazione tempestiva e adeguata dell’insieme di cure necessarie.
Non esiste una cura specifica contro il parvovirus, bensì si somministrano terapie dirette alla migliore gestione delle sue conseguenze sull’organismo colpito.
Si cerca perciò innanzitutto di migliorare la qualità della vita dell’animale malato, contrastando:
- dolore
- vomito
- diarrea.
Si agisce poi combattendo gli scompensi causati dalla malattia, quali:
- disidratazione
- alterazioni metaboliche
- alterazioni elettrolitiche
- infezioni batteriche.
Si somministreranno perciò fluidi per via orale, sottocutanea o endovenosa, farmaci per combattere vomito e diarrea, antibiotici per combattere le infezioni batteriche causate dai danni alle pareti intestinali. In casi particolarmente gravi può essere necessario ricorrere alla trasfusione di sangue o ad altre cure specifiche. Bisogna poi provvedere all’alimentazione del cane, che eventualmente in un primo periodo potrà avvenire mediante un sondino.
Nel caso di diagnosi tempestiva e trattamento terapeutico adeguato, nella maggior parte dei casi si ha una buona guarigione, con recupero completo e sviluppo di immunità al virus.
Gastroenterite virale nel cane – Prevenzione
Data l’impossibilità di controllare l’ambiente esterno e visto che non è certo consigliabile ridurre il nostro amico a quattro zampe a un… carcerato tra le mura di casa, la migliore via per assicurargli il massimo della protezione possibile è affidarsi al veterinario per l’opportuno ciclo di vaccinazioni.
Sarà sempre il veterinario a indicarci, nel caso di un cucciolo, quale sia il momento opportuno per cominciare a portare il nostro piccolo amico fuori di casa e fargli conoscere alti cani, senza correre inutili rischi di contrarre l’infezione.