Le patologie dell’accrescimento del cucciolo di cane sono molto comuni; alcune di esse sono precocemente diagnosticabili, mentre i primi sintomi di alcune di esse possono essere subdoli e dare inizio a una cascata di reazioni purtroppo inarrestabili (artrosi). È per questo motivo che è di notevole importanza far valutare il proprio cucciolo da un ortopedico.
Di seguito una breve trattazione delle patologie del cucciolo più importanti.
Displasia dell’anca – Nota anche come CHD (Canine Hip Dysplasia), la displasia dell’anca è una patologia che interessa l’articolazione coxo-femorale. Generalmente la patologia si presenta nei cani di età compresa tra i 4 e i 12 mesi, anche se esistono casi in cui la malattia si è presentata molto più tardi. Grazie a un’accurata visita ortopedica associata a uno screening radiografico, questa forma di displasia può essere diagnosticata quando il cucciolo ha soltanto due-tre mesi.
Vista la sua importanza, questa condizione patologica è trattata in un articolo a parte: Displasia dell’anca del cane.
Displasia del gomito – Con questa espressione si fa riferimento a un gruppo di entità patologiche relative ad anomalie dello sviluppo dell’articolazione omero-radio-ulnare. Sono quattro le malattie che appartengono a questo gruppo: l’osteocondrite disseccante (anche OCD) del gomito (ricordiamo che l’OCD, dai termini inglesi Osteochondritis dissecans, è una patologia che nelle razze canine colpisce principalmente spalla, gomito, ginocchio e garretto), la mancata unione del processo anconeo (UAP), la frammentazione del processo coronoideo mediale dell’ulna (FPC) e l’incongruenza articolare (IA).
I segni e i sintomi della malattia possono fare la loro insorgenza in qualsiasi periodo della vita del cane, ma più frequentemente si osservano dei picchi nel periodo che va dai 4 ai 12 mesi. Una diagnosi precoce del problema può essere fatta verso i 4-5 mesi di età tramite un’accurata visita ortopedica eventualmente associata a un esame radiografico.
Vista la sua importanza, l’argomento è trattato con un articolo a sé stante: Displasia del gomito nel cane.

Fra le razze maggiormente esposte all’insorgenza di displasia del gomito c’è quella del rottweiler
Displasia del ginocchio – Nota anche come lussazione congenita della rotula, è una patologia a carattere ereditario. Essenzialmente si tratta di una malformazione dell’articolazione femoro-tibio-rotulea che porta ad alterazioni dell’anatomia del ginocchio, cosa che, a sua volta, conduce a una lussazione mediale oppure laterale (talvolta sono presenti entrambe) della rotula. La lussazione mediale è quella di più frequente riscontro; quella laterale, più rara, interessa solitamente le razze canine di taglia grande.
Fra le razze maggiormente interessate dalla displasia del ginocchio vi sono l’akita inu, il barboncino, il bichon frisé, il bouledogue francese, il cavalier king Charles spaniel, il chihuahua, il labrador retriever, il lhasa apso, i mastini, il maltese, il pinscher ecc.
La patologia riconosce quattro gradi di gravità; nel primo grado la rotula si trova in sede, ma può essere lussata manualmente e torna subito, spontaneamente, in sede; nel secondo grado la rotula è in sede, ma può essere lussata manualmente e non rientra spontaneamente in sede; nel terzo grado la rotula è lussata, ma può essere ridotta manualmente, mentre nel quarto grado la rotula è lussata e non può essere ridotta manualmente.
Il sintomo principale della displasia del gomito del cane è una zoppia che nei casi di minor gravità (primo e secondo grado) ha carattere saltuario ed è limitata ai momenti in cui si verifica la lussazione della rotula; nei casi di terzo e quarto grado, la zoppia è più costante e si giunge poi a una totale e costante sottrazione dell’arto all’appoggio.
La patologia può insorgere molto presto, già quando il cane ha un’età di poche settimane; di norma si manifesta quando il cane ha pochi mesi, ma talvolta viene anche riscontrata occasionalmente in esemplari adulti non sintomatici.
Il trattamento è chirurgico e, a seconda dei gradi di gravità del problema, può essere più o meno impegnativo. La precocità dell’intervento è fondamentale.

Quella dell’akita inu è una delle razze più colpite dalla displasia del ginocchio
Osteonecrosi asettica della testa del femore – Si tratta di una patologia che colpisce l’articolazione dell’anca. È nota anche come necrosi avascolare della testa del femore o malattia di Legg-Calvè-Perthes. Il problema interessa cani di piccola taglia di età compresa tra i 4 e i 12 mesi.
Essenzialmente è un disturbo dell’ossificazione della testa del femore legato a un problema di vascolarizzazione locale che induce un processo necrotico; la struttura ossea che va incontro a necrosi finisce per cedere; con essa finisce per cedere anche la cartilagine sovrastante. Tutte ciò porta ad un’alterazione della morfologia dell’articolazione che a sua volta porta a deformità più o meno gravi che possono influenzare il corretto sviluppo dell’acetabolo portando a un suo appiattimento.
La patologia si manifesta con una zoppia, di norma unilaterale, che insorge gradualmente e tende ad aggravarsi nel giro di poche settimane; il dolore si intensifica e conduce a una grave zoppia e all’atrofia muscolare di coscia e groppa.
La malattia viene diagnosticata tramite esame radiografico che mette in evidenza le alterazioni indotte dalla patologia; soltanto in pochissimi casi il problema si risolve in modo spontaneo; di norma è necessario intervenire chirurgicamente (resezione della testa del femore). L’intervento non è scevro da complicanze che in alcuni casi possono essere anche di una certa gravità.
Osteocondrodisplasia, acondroplasia e condrodistrofia – Si tratta di patologie che riconoscono cause diverse fra loro, ma le cui manifestazioni cliniche sono piuttosto simili. Il risultato di queste patologie è generalmente un nanismo non armonico caratterizzato da uno sviluppo normale del tronco e da arti corti. In alcuni casi il problema interessa non soltanto le ossa lunghe, ma anche le vertebre; ciò conduce a un nanismo armonico.
In alcune razze (il tipico esempio è il basset hound) il nanismo, insorto in modo causale, è stato in seguito selezionato dall’uomo al fine di creare soggetti che potessero essere facilitati nella caccia in tana.
La patologia può avere un grado di gravità più o meno lieve; nei casi meno gravi il problema si limita a una statura ridotta legata al raccorciamento articolare senza che siano presenti altre problematiche di tipo clinico; nei casi più gravi possono manifestarsi incurvamento articolare progressivo, articolazioni ingrossate e deformi, ridotta abilità negli esercizi fisici, lassità articolare, arti angolati lateralmente ecc. I soggetti colpiti da gravi alterazioni finiscono spesso per sviluppar alterazioni osteoartritiche con dolore articolare.
Osteodistrofia ipertrofica – Si tratta di una condizione patologica non particolarmente frequente che interessa i cani di taglia grande e di taglia gigante di età compresa fra i 2 e gli 8 mesi. Le razze maggiormente colpite sono l’alano, il boxer, il dobermann, il labrador retriever e il weimaraner. Di norma sono i soggetti maschi quelli più frequentemente colpiti dalla patologia in questione. Sì è osservato che la patologia tende a manifestarsi con più frequenza nei mesi autunnali.
La zona interessata dalla malattia è la regione metafisaria distale e prossimale delle ossa lunghe. Caratterizza la patologia un intenso processo infiammatorio. Le cause della malattia sono ignote.
A livello clinico la malattia si manifesta con inappetenza e dolenzia spesso associata a febbre. In alcuni casi si ha una leggera zoppia senza febbre, mentre in altri si ha una forte zoppia, con conseguente riluttanza al movimento, associata a febbre che può essere decisamente elevata.
Le zone vicine alle articolazioni appaiono gonfie, dolenti e calde. Il problema si manifesta sempre bilateralmente.
L’esame radiografico mette in evidenza le zone interessate da flogosi ossea e la reazione del periostio. L’andamento della patologia è talvolta altalenante; in alcuni casi possono verificarsi episodi di tipo clinico che conducono al decesso dell’animale. Non esiste una terapia di tipo specifico; si può solo agire con un’intensiva terapia di supporto.
Osteopatia cranio-mandibolare – Nota anche come mascella di gomma, è una patologia ossea proliferativa, non particolarmente frequente, le cui cause non sono state ancora identificate.
Di norma la malattia coinvolge i rami mandibolari e la bolla timpanica, ma in alcuni casi vengono coinvolte anche altre ossa del cranio e alcune ossa lunghe. Le razze maggiormente interessate dal problema sono il cairn terrier, il West Highland white e lo scottish terrier; meno frequentemente la patologia colpisce l’alano, il boston terrier, il bulldog, il dobermann e il labrador retriever.
I sintomi fanno solitamente la loro comparsa in un’età compresa fra i 5 e i 7 mesi; si hanno dolore e difficoltà nella masticazione. Spesso il cucciolo ha difficoltà, se non impossibilità, ad aprire la bocca; può anche essere presente scialorrea; la zona mandibolare appare tumefatta e ingrossata; in alcuni casi si registra febbre a carattere intermittente che cessa dopo la somministrazione di farmaci antibiotici e recidiva nel momento in cui si sospende la terapia.
La patologia si caratterizza per il suo andamento altalenante con fasi di acutizzazione seguite ad altre di remissione. Il problema è che il grado di apertura della bocca tende a ridursi in modo progressivo e raramente si ha un miglioramento in questo senso.
La diagnosi si basa sulla segnalazione dei sintomi e sull’osservazione, ma la conferma può essere data soltanto dopo un esame radiografico.
Soltanto in rari casi la patologia ha esito fatale e termina la sua evoluzione una volta che il cane ha raggiunto i 9 mesi di età. Nel corso della patologia è necessario intraprendere una terapia di supporto.

Quella dello scottish terrier è una delle razze più colpite dall’osteopatia cranio-mandibolare
Panosteite eosinofilica – Nota anche come enostosi, la panosteite eosinofilica è una patologia a eziologia sconosciuta che colpisce generalmente cani la cui età va dai 5 ai 12 mesi circa; in alcuni casi, invero rari, il problema riguarda cani di età superiore. Solitamente la panosteite eosinofilica interessa il pastore tedesco maschio, ma possono esserne colpiti anche l’alano, l’airedale terrier, il basset hound, il dobermann, il golden retriever, il labrador retriever, il samoiedo, il San Bernardo e lo schnauzer nano.
I segmenti scheletrici interessati possono essere uno o più; l’interessamento può essere contemporaneo oppure in successione; sono le ossa lunghe quelle maggiormente colpite dal problema, costituito essenzialmente da un processo infiammatorio di tutte le componenti dell’osso (midollo, corticale ossea e periostio). La malattia si manifesta con una zoppia, più o meno intensa, che può insorgere improvvisamente o in modo subdolo. La zoppia può manifestarsi in cicli della durata di 2 o tre settimane; talvolta il soggetto mostra zoppia a un arto e poi all’altro. Non è sempre agevole localizzare la zona che provoca il dolore.
Una visita ortopedica è fondamentale in quanto sono diverse le patologie le cui manifestazioni cliniche sono simili a quella della panosteite; la questione fondamentale è che, molte di tali patologie, a differenza della panosteite, non sono benigne e autolimitanti. In alcuni casi, peraltro, può esservi la contemporanea presenza di panosteite e altre malattie di tipo osteoarticolare.
Il trattamento della malattia consiste sostanzialmente nella somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei che non vanno utilizzati indiscriminatamente per non nascondere l’eventuale presenza di altre patologie che interessano l’apparato osteoarticolare.
L’attività fisica deve essere adeguata alla situazione.
Ritenzione del core cartilagineo ulnare – In passato questa patologia era ritenuta esclusiva dell’alano, ma in seguito è stata riscontrata anche in cani di razza diversa, generalmente quelli di taglia grande e di taglia gigante di età compresa fra i 4 e gli 8 mesi circa. Ne sono colpiti sia i soggetti di sesso maschile che quelli di sesso femminile. Le cause della malattia sono tuttora ignote. Alcuni autori la ritengono una forma di osteocondrosi disseccante; ma tale interpretazione non è condivisa unanimemente.
La patologia consiste essenzialmente in un ritardo della maturazione del core (la parte centrale) della cartilagine dell’ulna; la cartilagine non ossifica e, conseguentemente, si verifica un ritardo dell’accrescimento del segmento interessato. Giova ricordare che nell’avambraccio sono presenti radio e ulna; il loro regolare e contemporaneo accrescimento è alla base di uno sviluppo armonico della parte; se ciò non avviene (nel caso della patologia in questione è l’ulna che non si sviluppa regolarmente) si ha come conseguenza una deviazione angolare dell’arto in questione.
La sintomatologia consiste in una progressiva deviazione, generalmente bilaterale, di carpo e metacarpo. Raramente il soggetto avverte dolore. Per quanto la patologia possa avere un’evoluzione benigna è necessario che il cane sia attentamente monitorato nel tempo al fine di prevenire eventuali problemi di tipo articolare a carattere secondario. Di notevole importanza sono la gestione della dieta e dell’attività fisica.