La pulizia dei denti del gatto è molto importante per la sua salute; infatti, come spieghiamo nel nostro articolo Cane e gatto dal dentista, le patologie dentali e quelle a carico della mucosa orale sono molto frequenti nei nostri amici a quattro zampe (si stima che circa l’85% di cani e gatti con età superiore ai 3 anni sviluppino una patologia dentaria, solitamente gengivite o parodontite). C’è quindi un’alta probabilità che il proprietario di un gatto o di un cane si trovi ad affrontare, almeno per una volta, un problema di questo tipo nel corso della vita del proprio amico a quattro zampe.
Un gatto adulto ha una dentatura costituita da 30 denti, mentre i gattini ne possiedono solo 26 (denti da latte o decidui) che fanno la loro comparsa intorno alla terza settimana di vita. La dentatura da latte si completa attorno alle sei settimane di vita e verrà sostituita completamente da quella permanente quando il gatto avrà compiuto 6-7 mesi.
Dei 30 denti, 4 sono i canini, 12 gli incisivi, 8 i premolari e 6 i molari.
Carie e tartaro
Come nel caso dei cani, anche i denti dei gatti sono soggetti alla formazione di carie il cui unico trattamento è l’asportazione del dente interessato; si tratta però di un problema che nei nostri amici felini non è particolarmente frequente perché il loro tipo di alimentazione è prevalentemente carnivoro ed è piuttosto infrequente che si alimentino con cibi ricchi di carboidrati.
Se la carie è poco comune, lo stesso non può dirsi del tartaro; una condizione che si riscontra frequentemente nei gatti, soprattutto in quelli domestici la cui alimentazione è molto ricca di cibi umidi e morbidi.
Per ritardare il più possibile la formazione del tartaro è utile dare spesso al nostro amico del cibo secco (i croccantini, per esempio, sono molto utili perché, sfregando contro la dentatura durante la masticazione, favoriscono la rimozione dei depositi di placca dentaria, depositi dai quali si formerà il tartaro) oppure si possono fargli rosicchiare delle ossa. È comunque molto importante controllare abbastanza spesso la salute della bocca del gatto così da essere in grado di intervenire in tempo.
Il tartaro può essere molto dannoso perché, con l’andare del tempo, si deposita sotto le gengive e ne determina lo scollamento e le irrita; ne conseguono problematiche piuttosto serie quali gengivite, parodontite, stomatite, alitosi, ascessi, perdita dell’appetito e nervosismo.
Vale la pena ricordare che i gatti che sono affetti da problemi non controllati alle gengive hanno maggiori rischi di contrarre malattie a carico di cuore, fegato e reni.

Si stima che circa l’85% di cani e gatti con età superiore ai 3 anni sviluppino una patologia dentaria
Cosa fare
Come detto, nel caso di carie, l’unica soluzione è l’avulsione del dente malato.
Nel caso del tartaro la strategia migliore è quella della prevenzione; oltre agli accorgimenti alimentari suggeriti è opportuno programmare regolari visite orali e accurate pulizie dentali (detartrasi e lucidatura dei denti) presso lo specialista. È poi assolutamente indispensabile effettuare la pulizia quotidiana dei denti; contrariamente a quanto si possa pensare, non si tratta di un’operazione complessa o troppo lunga; richiede soltanto un minimo di pratica che il proprietario potrà acquisire n tempi piuttosto brevi.
È opportuno abituare il gatto alla pulizia dei denti fin da quando è piccolo; per facilitare le operazioni è consigliabile essere in due: una persona tiene alta e ferma la testa del micio, mentre l’altra con una mano tiene mantiene aperta la bocca e con l’altra spazzola i denti. Esistono in commercio spazzolini e dentifrici appositi.
Si deve inizialmente spazzolare in alto e in basso per alcuni secondi; dopo la pulitura è consigliabile dare al nostro amico una piccola ricompensa.
Con il passare del tempo si aumenterà progressivamente la durata della pulizia dentale; si massaggeranno le gengive molto delicatamente e si provvederà alla pulizia della parte posteriore dei denti che è quella più soggetta a problematiche.