La rinotracheite nel gatto (rinotracheite felina) è una malattia virale respiratoria che si riscontra con una notevole frequenza; si tratta di una patologia che interessa le vie aeree superiori e che può causare notevoli problemi, in particolar modo nei gatti più piccoli.
La rinotracheite felina è una malattia caratterizzata da una notevole contagiosità; la trasmissione della malattia può verificarsi soprattutto attraverso il contatto diretto (saliva, feci, secrezioni oronasali e secrezioni oculari). È comunque possibile la trasmissione indiretta attraverso oggetti, attrezzature, ambienti in comune ecc.
Nell’ambiente esterno l’herpesvirus ha una sopravvivenza inferiore a quella del calicivirus.
La rinotracheite nel gatto colpisce più frequentemente i gatti di giovane età, i cuccioli che non sono stati vaccinati, i randagi e quelli che vivono in comunità (gattili).
Le infezioni da herpesvirus causano sintomi per un periodo solitamente più lungo rispetto a quelle da calicivirus (2-4 settimane contro 1-2 settimane).
Un lato particolarmente negativo della rinotracheite nel gatto è che la malattia può decorrere in modo cronico; l’animale quindi, una volta superata la fase acuta, resta comunque un portatore cronico di malattia; inoltre l’infezione potrebbe riattivarsi in seguito a eventi stressanti (un grave trauma, una patologia importante, un intervento chirurgico ecc.).
La rinotracheite nel gatto è una malattia che non può essere assolutamente sottovalutata; se trattata in ritardo o comunque curata non adeguatamente può avere sequele importanti come per esempio congiuntivite cronica con perdita dell’occhio nel caso si venissero a formare delle ulcere.
I gatti a cui è stata diagnosticata una forma di rinotracheite dovrebbero essere isolati.
Rinotracheite nel gatto – Cause
La gran parte dei casi di rinotracheite nel gatto è attribuibile a due tipologie di virus, l’herpesvirus felino (FHV, noto anche come virus della rinotracheite felina) e il calicivirus felino (FCV); in quest’ultimo caso si parla più specificamente di calicivirosi felina.
La rinotracheite felina causata da herpesvirus felino è generalmente più grave dell’infezione causata da calicivirus.
Nota – Al momento attuale è noto un solo ceppo di herpesvirus felino, mentre sono stati identificati numerosi ceppi di calicivirus felino.

La rinotracheite nel gatto è una malattia che può causare diversi disturbi, anche a livello oculare
Rinotracheite nel gatto – Sintomi e segni
Molti sintomi e segni della rinotracheite nel gatto insorgono sia nel caso in cui l’infezione sia sostenuta da herpesvirus, sia nel caso in cui l’agente causale sia un calicivirus; alcune manifestazioni però sono più comuni in una forma piuttosto che nell’altra e altri sintomi sono assenti in una forma, ma presenti nell’altra. Le differenze possono indirizzare quindi la diagnosi sull’infezione da herpesvirus piuttosto che su quella da calicivirus o viceversa.
Le differenze che si riscontrano nella sintomatologia dipendono soprattutto dalla sede in cui i due tipi di virus tendono a replicarsi; l’herpesvirus si replica soprattutto nelle mucose del naso, in quelle della trachea e in quelle congiuntivali; il calicivirus tende invece a replicarsi non solo in dette sedi, ma anche nella mucosa orale e nei polmoni.
I sintomi e i segni della rinotracheite nel gatto sono numerosi; in particolare si ricordano i seguenti (fra parentesi è riportata la frequenza per entrambi i virus, la prima riguarda il calicivirus, mentre la seconda l’herpesvirus)
- ulcere orali (molto comuni, sporadiche)
- ulcere nasali (comuni, assenti)
- scolo nasale (comune, molto comune)
- scolo oculare (comune, molto comune)
- febbre (comune, comune)
- inappetenza (sporadica, comune)
- depressione (sporadica, molto comune)
- starnuti (sporadici, molto comuni)
- ipersalivazione (rara, comune)
- congiuntivite (comune, molto comune)
- cheratite ulcerativa (assente, sporadica)
- zoppia (comune, assente)
- polmonite (sporadica, rara).
Da questo elenco si può notare come, per esempio, la contemporanea presenza ulcere orali, ulcere nasali e zoppia, farebbe propendere per la diagnosi di infezione da calicivirus piuttosto che da herpesvirus.
Talvolta ai sintomi e segni ricordati sopra si aggiunge la dispnea (difficoltà nella respirazione); tale manifestazione si verifica quando si ha un eccessivo accumulo di secrezioni nelle vie respiratorie.
Le ulcere orali, molto comuni nella rinotracheite da calicivirus possono rendere difficoltosa l’alimentazione; possono conseguirne disidratazione, perdita di appetito e conseguente deperimento.
Diagnosi
La diagnosi di rinotracheite nel gatto può comportare alcune difficoltà perché sono diverse le malattie respiratorie con sintomatologia simile, anche se alcune particolari manifestazioni (per esempio la zoppia) possono aiutare il processo diagnostico; la distinzione dell’agente patogeno coinvolto richiede l’esecuzione di esami di laboratorio.

La diagnosi di rinotracheite non è immediata perché varie malattie respiratorie hanno sintomatologia simile
Rinotracheite nel gatto – Cura
Non esiste una cura specifica per la rinotracheite nel gatto; la terapia è sostanzialmente di supporto e sintomatica; lo scopo è quello di ridurre il dolore, i fastidi e migliorare le condizioni generali di salute.
L’igiene del naso e degli occhi è molto importante perché si avrà un miglioramento nella respirazione e si lenirà il fastidio da irritazione. Per la pulizia del naso possono essere utili lavaggi con soluzione fisiologica.
Di fondamentale importanza sono sia la reidratazione e l’alimentazione; nei gatti con ulcere orali è consigliabile ricorrere a cibi molto morbidi (meglio se frullati).
La terapia antibiotica ad ampio spettro per via generale è consigliata per prevenire o trattare eventuali sovrainfezioni batteriche, un’evenienza non poi così infrequente.
La terapia antibiotica locale (pomate) è utile per i problemi oculari; anche in questo caso si devono evitare problematiche ulteriori causate da infezioni batteriche.
Altri farmaci che trovano utilità sono gli antinfiammatori e gli antipiretici per trattare il dolore, ridurre l’infiammazione e debellare la febbre.
È importante procedere con la disinfezione degli ambienti e degli oggetti contaminati con ipoclorito di sodio al 5% con diluzione 1:32.
Sono caldamente raccomandate le vaccinazioni contro l’herpesvirus e contro il calicivirus. Per approfondimenti su quest’ultimo punto si consulti la scheda Vaccinazioni del gatto.