La sindrome di Horner nel gatto è una condizione neuro-oftalmologica che dà origine a tutta una serie di sintomi e segni più o meno gravi; la sindrome di Horner esiste anche nell’ambito della medicina umana ed è legata a un danno a carico del sistema nervoso simpatico (si verifica la perdita o si ha un’interruzione dell’innervazione simpatica della periorbita e dell’occhio).
La sindrome di Horner nel gatto (e lo stesso può dirsi per quanto riguarda il cane) tende a esordire improvvisamente ed è solitamente monolaterale (sono cioè colpiti solamente un lato del volto e un solo occhio); non mancano comunque, per quanto siano piuttosto rari, i casi di bilateralità che peraltro sono più complessi da diagnosticare.
La sindrome di Horner non può essere considerata, in sé e per sé, una condizione di particolare gravità (in molti casi, infatti, si registra una remissione spontanea); ciò che però può essere grave è la malattia sottostante che ne ha causato l’insorgere; tale sindrome, quindi, rappresenta un campanello d’allarme che sarebbe sbagliato sottovalutare e che rende necessarie tempestive indagini cliniche.
Cause
Le cause della sindrome di Horner nel gatto possono essere le più disparate; dai dati presenti in letteratura, peraltro, risulta che in circa il 50% dei casi non si riesce a risalire alla causa della malattia (in questi casi si parla di sindrome di Horner idiopatica).
Fra le possibili cause della sindrome di Horner si ricordano le seguenti:
- otite media (o, meno frequentemente, interna)
- trauma oculare
- trauma toracico
- trauma al collo
- atrofia muscolare
- paralisi dei nervi facciali
- tetano
- patologie a carico dei dischi intervertebrali
- tumori del mediastino
- tumori o infiammazioni del nervo trigemino
- infezioni interessanti il sistema nervoso centrale
- mielite
- diabete mellito
- interventi chirurgici
- drenaggio toracico
- ipotiroidismo (non è una causa specifica della malattia, ma può esserlo di alcune neuropatie e, di conseguenza, può avere un legame con la sindrome di Horner)
- ecc.
Sindrome di Horner nel gatto – Sintomi
La sindrome di Horner nel gatto si caratterizza per tutta una serie di sintomi e segni più o meno evidenti tra i quali si ricordano principalmente i seguenti:
- anisocoria (vale a dire asimmetria pupillare; in altri termini le pupille risultano di dimensioni diverse; si tratta di un segno clinico osservabile nel caso in cui la sindrome di Horner sia monolaterale)
- enoftalmo (si ha cioè un infossamento anomalo del globo oculare)
- miosi (restringimento della pupilla; se il problema è monolaterale si osserva anche anisocoria)
- protrusione della terza palpebra (esposizione all’esterno della cosiddetta membrana nittitante, detta appunto terza palpebra, un lembo di tessuto sottile che normalmente si trova sotto la palpebra inferiore nell’angolo interno degli occhi; la sua funzione principale è quella di proteggere l’occhio)
- ptosi palpebrale superiore (abbassamento della palpebra superiore; ne consegue un restringimento della rima palpebrale)
- iperemia della congiuntiva (la congiuntiva risulta più o meno arrossata)
- aumento della temperatura cutanea nella zona interessata
- scolo congiuntivale (in genere è questa la motivazione che induce il proprietario del gatto alla richiesta di una visita veterinaria).
Diagnosi
La diagnosi della sindrome di Horner nel gatto non è banalissima e può creare difficoltà allo specialista veterinario; la diagnosi differenziale deve tenere nella giusta considerazione soprattutto le seguenti malattie oculari: ulcera corneale, uveite e congiuntivite da corpo estraneo; tutte queste condizioni, infatti, hanno in comune molte delle manifestazioni cliniche che caratterizzano la sindrome di Horner.
Considerando l’abbondanza di possibili cause, risulterà di vitale importanza un’anamnesi accurata che prenda in debita considerazione tutta la storia clinica del felino. Fondamentali sono le valutazioni oftalmologica e neurologica.

La sindrome di Horner rappresenta un campanello d’allarme che non va sottovalutato e che richiede tempestive indagini cliniche
A seconda delle caratteristiche del singolo caso potranno rendersi necessari esami clinici più o meno complessi tra cui il test farmacologico con fenilefrina, l’elettroretinografia, la TAC, la risonanza magnetica nucleare,
Sindrome di Horner nel gatto – Terapia
Come detto, circa il 50% dei casi il veterinario non è in grado di risalire all’esatta causa della sindrome di Horner; in queste circostanze si ricorre a una cura sintomatica (terapia medica con fenilefrina); se, invece, si è scoperta la causa sottostante, è necessario intraprendere le cure opportune; se la malattia sottostante può essere risolta, come logica conseguenza la sindrome di Horner finirà per regredire.
La prognosi della sindrome di Horner nel gatto è spesso favorevole; nei casi di sindrome di Horner idiopatica si ha una remissione spontanea che può andare dalle 5 settimane ai 6 mesi circa.