I sintomi di avvelenamento nel cane sono molti ed è importante riconoscerli perché spesso un intervento tempestivo può salvare la vita all’animale. Non si deve pensare che l’avvelenamento sia causato solo da sostanze chimiche, perché esistono molte cause che possono provocare intossicazioni più o meno gravi, per esempio:
- alcuni cibi, anche se in questo specifico caso sarebbe più opportuno parlare di intossicazione, perché le conseguenze di un avvelenamento vero e proprio, meno frequente di quello causato da altre sostanze, dipendono dalla quantità ingerita e dal peso dell’animale (più sono piccoli, minore è la quantità del cibo che può provocare seri danni). Alcuni cibi di cui occorre valutare attentamente la quantità data al cane sono il cioccolato e l’uva. Per i dettagli, si legga l’articolo cioccolato e cani.
- le piante: i principi attivi contenuti in alcuni vegetali sono tossici per il cane. L’elenco è lungo, ma si possono citare le ortensie, la stella di Natale, il mughetto, i ciclamini, la digitale, l’oleandro, l’edera, il giglio, il pothos o il pomodoro. Molte di queste piante sono velenose in tutte le due parti (come il mughetto) o solo in determinate (come l’ortensia in cui la tossicità è concentrata nei fiori o il pomodoro, nelle foglie). I principi tossici sono una “difesa” della pianta nei confronti degli animali, per allontanare i predatori dalle parti pregiate (di solito fiori, bacche o tuberi). Per un elenco esaustivo delle piante da evitare, si consulti l’articolo sul cane in giardino.
- I detergenti: i prodotti schiumogeni per la pulizia del corpo o della casa, come i detersivi per i piatti e gli shampoo. Alcuni hanno un’azione caustica, come gli sgrassanti e quelli che contengono ammoniaca acido cloridrico o muriatico o solforico.
- I solventi: l’acetone contenuto nei solventi per unghie o in quello per vernici e in generale molti derivati del petrolio (benzina, gasolio).
- Glicole etilenico: presente in molti prodotti antigelo o di uso domestico, deve la sua pericolosità al fatto che è tossico non solo per ingestione, ma anche se il cane ne respira i fumi (è assimilabile infatti anche per via polmonare)
- Pesticidi: sono numerosi e riguardano quei prodotti per la lotta a insetti o alle piante infestanti (diserbanti fogliari, anti-germinativi). Anche i lumachicidi, in genere venduti in granuli azzurri, a base di metaldeide, sono tossici per il cane. Fortunatamente, per combattere animali molesti si usano sempre meno veri e propri veleni, come la stricnina, un tempo molto utilizzata.
- Ratticidi: le esche avvelenate posizionate per i ratti sono una fonte molto comune di avvelenamento. La loro pericolosità deriva dal fatto che sono spesso associati a esche appetibili (bocconi di cibo o ricoperti da zucchero) e anche che i sintomi di avvelenamento possono presentarsi anche due o tre giorni dopo l’ingestione.
- Animali: molto pericoloso è il rospo comune (Bufo bufo), che produce sulla sua pelle un veleno. Il cane può assimilarlo perché, attratto all’animale, comincia a leccarlo insistentemente. Per sua natura, il rospo, in questa situazione, non si allontana, ma rimane fermo, aggravando la situazione. Il cane, leccando insistentemente, può essere avvelenato dalle tossine prodotte dalle ghiandole del rospo che sono assimilabili anche solo per contatto cutaneo (dalla lingua o dalla pelle del muso) e non solo se la bava del rospo è ingerita. Altri animali pericolosi sono le salamandre e le vipere. Il morso di vespe o api può essere pericoloso se l’attacco al cane è massiccio (molte punture contemporanee) o se dai ponfi si sviluppa un’infezione.

I fiori delle ortensie sono tossici per i cani
Sintomi di avvelenamento nel cane: quali sono?
Le tossine naturali e i veleni possono agire su molti distretti del corpo del cane, come il sistema digerente, il sistema nervoso, il cuore, il cervello, il fegato, il pancreas o i reni. Nei casi più gravi i sintomi di avvelenamento nel cane possono evolvere verso l’infarto, il coma e la morte, oppure può insorgere un’insufficienza renale. I sintomi sono molteplici e possono comparire singolarmente o in sequenza, secondo la gravità dell’avvelenamento:
- diarrea o aumentata salivazione con comparsa di vomito: si tratta del primo meccanismo di difesa del cane che cerca di espellere la sostanza tossica. Spesso compare per avvelenamento di solventi.
- Tremori e difficoltà a muoversi fino alla completa letargia. Questi sintomi compaiono quando la tossina ha effetto sul sistema nervoso.
- Aritmie cardiache (tachicardia), con alterazioni della pressione, blocco cardiaco fino all’infarto: sono effetti che hanno alcune tossine sul cuore (come la digitale contenuta nell’omonima pianta).
- Anemie, riduzione della coagulazione per effetti sul midollo osseo, gonfiori alle articolazioni (sintomi tipici dei ratticidi).
- Difficoltà di respirazione e convulsioni (tipici dell’avvelenamento da solventi o l’inalazione di ammoniaca o acidi di detersivi e solventi)
- Ustioni, a livello dell’epidermide o delle pareti dell’esofago, stomaco o intestino (tipici dell’ingestione di sostanze caustiche)
- Pupille dilatate e ipertermia (tipici dell’avvelenamento da lumachicida a base di metaldeide)
Cosa fare? I rimedi
Se si notano i sintomi di avvelenamento nel cane occorre portare l’animale dal veterinario: l’avvelenamento è infatti un’emergenza medica e la tempestività potrebbe salvargli la vita. Molto importante poi è evitare di prendere accorgimenti senza sapere quale tipo di sostanza ha provocato l’avvelenamento. Infatti, le azioni da intraprendere sono diverse a seconda della sostanza tossica ingerita. Quindi è importante riferire al veterinario eventuali circostanze in cui il cane avrebbe potuto ingerire la tossina (un intervento con diserbanti in giardino, un giro al parco, l’incontro con un rospo, la presenza di qualche pianta tossica in giardino o in casa). Per esempio, nel caso l’avvelenamento sia da prodotti schiumogeni, non si deve somministrare acqua perché questa peggiorerebbe la situazione. Anche il latte è da evitare perché alcune sostanze tossiche sono solubili nei grassi e far bene il latte aumenterebbe l’assimilazione della sostanza tossica.
In alcuni casi, può essere opportuno causare il vomito nel cane, in altri (come nell’avvelenamento da sostanze caustiche) è controproducente. Il veterinario quindi sarà in grado di valutare i sintomi di avvelenamento nel cane e somministrare la cura del caso, e potrà intervenire in molti modi:
- Con una lavanda gastrica e la somministrazione di antidoti (se esistono): questo è il caso di avvelenamento da ratticidi, dove oltre alla lavanda gastrica si somministra vitamina K per contrastare gli effetti anticoagulanti del veleno.
- somministrando farmaci (come i gastroprotettori per lo stomaco in caso di avvelenamento da sostanze caustiche)
- monitorando costantemente l’attività cardiaca e la pressione.
Si sottolinea di nuovo di non sottovalutare i primi sintomi e nel dubbio di un possibile avvelenamento, portare il cane dal veterinario senza aspettare come evolve la situazione, perché alcuni veleni hanno effetto rapidissimo (anche due o tre ore, come nel caso della metaldeide).