La torsione gastrica (o sindrome dilatazione-torsione gastrica o anche GDV, acronimo dei termini inglesi Gastric Dilatation Volvulus) è un grave evento patologico che interessa in particolar modo i cani di taglia medio-grande e gigante, è rara nei cani di piccola taglia ed eccezionale nei gatti.
Essa rappresenta, da un punto di vista medico, un caso di emergenza assoluta; se non diagnosticata per tempo e trattata in modo appropriato, l’animale va incontro a morte certa.
Le razze a rischio di dilatazione-torsione gastrica sono numerose; fra queste si ricordano (in ordine di decrescente di rischio): alano tedesco, San Bernardo, weimaraner, setter irlandese, gordon setter, barbone medio, basset hound, dobermann, bobtail, german shorthaired pointer, newfoundland, pastore tedesco ecc.
GDV: dilatazione dello stomaco e torsione gastrica
Di fatto, parlando di dilatazione-torsione gastrica, si fa riferimento a due condizioni fra loro distinte; una è la dilatazione, l’altra è il volvolo.
In caso di dilatazione lo stomaco subisce una distensione a causa di un accumulo interno di gas e liquidi; in alcuni casi, una condizione di dilatazione viene complicata dall’insorgere di un volvolo (nella quasi totalità dei casi la dilatazione si verifica sempre prima del volvolo gastrico, ma in letteratura sono stati descritti casi di torsione gastrica senza precedente dilatazione); in quest’ultimo caso lo stomaco può essere interessato da una rotazione; se la rotazione è pari o inferiore a 180 gradi si parla più correttamente di torsione, se invece la rotazione è superiore a 180 gradi si ha il volvolo vero e proprio.
La dilatazione è generalmente più facilmente riscontrabile nei soggetti più giovani, mentre la torsione si manifesta più frequentemente nei cani più adulti e in quelli anziani (in questi soggetti, lo stomaco si muove più liberamente intorno al proprio asse maggiore).
La sindrome GDV interessa entrambi i sessi senza nessuna particolare prevalenza.
La rotazione dello stomaco può verificarsi in senso orario (situazione più frequente) oppure in senso antiorario. Dal momento che alla parete dello stomaco è adesa la milza, è possibile che si verifichi anche una rotazione di quest’ultimo organo (torsione splenica secondaria); la torsione della milza contribuisce ad aggravare un quadro clinico già di per sé particolarmente complesso.
Il verificarsi di un volvolo gastrico ha varie conseguenze; il piloro fuoriesce dalla sua sede finendo fuori posizione (alla sinistra della giunzione gastroesofagea). Si verifica a questo punto un restringimento duodenale che impedisce all’aria e ai liquidi di uscire dallo stomaco attraverso il canale pilorico; si hanno poi torsione e occlusione della giunzione gastroesofagea; il cane a questo punto non è più in grado né di eruttare né di vomitare; ne consegue un ristagno di liquidi e gas all’interno dello stomaco che gradualmente si dilaterà a causa della fermentazione dei materiali ristagnanti. Ne risulterà una contaminazione del flusso sanguigno che avrà come conseguenza un processo necrotico a carico della parete gastrica. La cascata di eventi è drammatica: setticemia, disidratazione acuta, shock circolatorio, aritmia cardiaca, perforazione gastrica e peritonite.

Esame radiografico che evidenzia la presenza di GDV; si può notare la presenza della sonda
Dilatazione-torsione gastrica – Sintomi e segni
Di norma la dilatazione-torsione gastrica ha uno sviluppo improvviso.
I segni che classicamente caratterizzano il problema sono agitazione, irrequietezza, salivazione intensa, tentativi improduttivi di vomitare, rigonfiamento addominale e difficoltà nella deambulazione. Se si esercita una certa pressione sull’addome, il nostro amico generalmente si lamenta. Non sempre però la dilatazione-torsione gastrica si manifesta nel modo classico; in alcuni casi, infatti, nella fase iniziale, non si hanno segni di rigonfiamento dell’addome che può risultare semplicemente un po’ più teso del normale, il cane può non essere irrequieto, ma, al contrario, mostrare una certa letargia.
Fra i segni che compaiono più tardivamente e precedono di poco la situazione di shock si hanno aumento della frequenza cardiaca, polso debole, respiro affannoso e veloce, debolezza, gengive e lingua pallide, collasso ecc.
Nel caso di torsioni gastriche a carattere cronico i sintomi sono più subdoli e meno appariscenti; non si registrano, per esempio, le alterazioni a carico dell’apparato cardiocircolatorio e il materiale è sempre in grado di attraversare la giunzione pilorica. Si hanno poi dimagramento, alterazioni del senso dell’appetito (disoressia), vomito, ingrossamento splenico ecc.

L’esame radiografico mette in evidenza la GDV; notevole è la presenza di gas (la parte più scura)
Sindrome dilatazione-torsione gastrica – Terapia
Come detto, la sindrome dilatazione-torsione gastrica rappresenta una vera e propria emergenza clinica. Pertanto, se si sospetta che il nostro cane sia interessato dal problema è necessario recarsi senza indugio dal proprio veterinario di fiducia.
La terapia standard prevede innanzitutto un intervento intensivo per risolvere lo stato di shock; il veterinario poi procederà con una decompressione dello stomaco che sarà seguita, non appena l’animale avrà raggiunto un grado di stabilizzazione tale da poter sopportare un’operazione chirurgica, da un intervento noto come gastropessi, procedura operatoria che ha lo scopo di riposizionare e fissare lo stomaco prevenendo in tal modo anche le recidive.
Anni addietro i tassi di mortalità per GDV erano decisamente elevati; nell’ultimo decennio, però, i notevoli progressi della medicina veterinaria d’urgenza hanno consentito di ridurre drasticamente il numero di morti legate alla patologia in questione.
Prevenzione
Si possono mettere in atto vari accorgimenti per cercare di minimizzare il rischio di GDV. Ecco alcuni suggerimenti:
- Dare da mangiare ai nostri amici almeno due volte al giorno: un solo pasto giornaliero, infatti, causa un digiuno troppo prolungato con insorgenza di eccessive fame e ingordigia e conseguente deglutizione di aria tra un boccone e l’altro.
- Evitare l’attività fisica subito prima e tanto meno subito dopo il consumo dei pasti.
- Ritardare il pasto se precedentemente è accaduto un fatto stressante per il cane.
- Rispettare gli stessi intervalli temporali tra un pasto e l’altro e fornire le stesse dosi di cibo.
- Non somministrare grosse quantità di acqua di abbeverata in una volta sola.