Se si decide di viaggiare con il cane è necessario essere bene informati su quelli che sono gli obblighi relativi a vaccinazioni e documenti così da non andare incontro a contrattempi che in alcuni casi potrebbero rivelarsi non solo fastidiosi, ma anche parecchio costosi.
Diamo ovviamente per scontato che il nostro amico a quattro zampe sia il benvenuto nella struttura nella quale andremo a soggiornare e di aver verificato che la salute del nostro beniamino sia compatibile con la trasferta.
Di seguito illustreremo gli adempimenti cui attenersi in riferimento a tre categorie di destinazione: Italia, Paesi dell’Unione Europea, Paesi extracomunitari.
A prescindere dalla destinazione, comunque, la prima domanda da farsi è: siamo in regola con le vaccinazioni? Un corretto programma vaccinale, infatti, mette il nostro amico al sicuro dalle più comuni patologie infettive (cimurro, epatite infettiva, gastroenterite infettiva, leptospirosi, rabbia e tracheo-bronchite infettiva).
Viaggiare con il cane in Italia
Il libretto sanitario deve essere tenuto correttamente; esso costituisce infatti il principale promemoria della situazione sanitaria del nostro amico; sul libretto si possono reperire le informazioni relative a eventuali interventi medico-chirurgici e profilattici cui è stato sottoposto l’animale.
La compilazione del libretto è un compito riservato al nostro veterinario e deve essere sostituito dal passaporto comunitario, che ha una sezione apposita per le segnalazioni sanitarie, nel caso in cui si oltrepassino i confini del nostro Paese; il passaporto viene rilasciato dalla ASL di competenza ed è obbligatorio dal 1° ottobre 2004 (vedasi Regolamento CE n. 998/2003 e successive modifiche del 30 marzo 2004). Il libretto viene rilasciato dall’Azienda Sanitaria Locale previa verifica della presenza di microchip indicativo che viene iniettato sotto la cute dell’animale da un veterinario autorizzato in una zona del corpo che verrà specificata sul passaporto insieme al numero identificativo del microchip.
Oltre a essere sottoposto vaccinazioni obbligatorie è opportuno che il nostro cane sia difeso, con gli appositi presidi sanitari, da infestazioni parassitarie esterne (acari, pulci e zecche, scabbia canina ecc.) e infestazioni interne (vermi piatti, vermi tondi ecc.). Ulteriori informazioni sono disponibili nell’articolo Malattie parassitarie del cane.
In diverse regioni meridionali e in Sardegna è particolarmente diffuso Echinococcus granulosus, una delle tenie che, in generale, si riscontrano con maggiore frequenza; Echinococcus granulosus è un parassita molto piccolo; l’ospite finale è il cane, mentre quelli intermedi sono i suini, i ruminanti e l’uomo; nel cane non crea particolari problemi, mentre negli ospiti intermedi può causare notevoli problemi.
In Sardegna, nella costa sud della Toscana (Argentario), nell’Isola d’Elba, in Sicilia e in alcune regioni del Sud il pericolo principale è rappresentato dai flebotomi (pappataci), insetti che possono trasmettere una seria patologia, la leishmaniosi canina. Nel nostro Paese esistono diversi repellenti che possono essere utilizzati per difendersi da tali insetti, per esempio:
- Scalibor protector band collare
- Exspot fiale spot on
- Advantix fiale spot on.
Le soluzioni spot-on rappresentano, a motivo della loro comodità di applicazione e praticità d’uso, la formulazione più comunemente utilizzata; la soluzione è praticamente inodore, l’applicazione è piuttosto veloce e non vi è rilascio di polvere né nell’ambiente né sul pelo del cane. Si consulti inoltre l’articolo Vaccinazione per la leishmaniosi canina.
È consigliabile, quando ci si trova a soggiornare in queste zone, non far dormire il cane all’aperto di notte.
Se la nostra destinazione è il nord Italia o una zona pianeggiante e umida è sicuramente opportuno fornire una protezione al nostro amico dalla filariosi cardiopolmonare, una grave patologia che colpisce le razze canine; la malattia è provocata da un parassita della famiglia dei Nematodi chiamato Dirofilaria immitis, generalmente detto filaria. Per informazioni sulla prevenzione si consulti l’articolo Filariosi cardiopolmonare nel cane.
Altra patologia di cui tenere conto è la leptospirosi, una malattia di origine batterica che colpisce i cani, ma anche molti altri animali domestici e selvatici. È una malattia pericolosa, soprattutto per i cani più giovani, che aggredisce reni e fegato e che può trasmettersi all’uomo. La vaccinazione per la leptospirosi va eseguita con le corrette modalità, soprattutto in termini temporali. Anche se i padroni dei cani sono abituati a proteggere periodicamente i loro amici a quattro zampe con vaccinazioni plurivalenti, si deve consultare il veterinario per il rischio specifico di infezione da leptospirosi. La copertura del vaccino contro questa infezione non dura infatti quanto le altre, ma termina prima, per cui il cane rischia di avere un periodo in cui è più a rischio.
Viaggiare con il cane nei Paesi Comunitari
Come detto, per viaggiare all’interno della Comunità Europea con il nostro amico a quattro zampe è necessario il passaporto europeo per cani, gatti e furetti. Si ricorda che per ottenere il passaporto è necessario che il cane (o il gatto o il furetto) abbia già il microchip, sia iscritto all’anagrafe veterinaria dell’ASL di competenza e abbia effettuato la vaccinazione antirabbica. Il passaporto può essere richiesto dopo 21 giorni dall’effettuazione della vaccinazione antirabbica e non ha scadenza.
Sul passaporto vengono riportate numerose informazioni, sia anagrafiche (identità del cane, numero del microchip ecc.), sia sanitarie (data della vaccinazione antirabbica e data entro la quale deve essere effettuato il richiamo, eventuali altre vaccinazioni ecc.).
La vaccinazione antirabbica è l’unica vaccinazione obbligatoria per poter oltrepassare il confine di Stato.
Qualche problema nel viaggiare oltre confine potrebbero averlo i possessori di un cane di età inferiore ai 3 mesi; molti Stati europei, infatti, non consentono l’introduzione all’interno dei propri confini di animali che non abbiano terminato il protocollo vaccinale antirabbico (per esempio Gran Bretagna, Irlanda, Malta e Svezia). Per scongiurare problemi è consigliabile rivolgersi, prima di organizzare il viaggio, all’Ufficio Consolare del Paese nel quale si vuole recarsi con il nostro amico e verificare se vi sono problemi per l’introduzione di cani di età inferiore all’interno dei suoi confini nazionali. Se anche non vi sono problemi in questo senso, si tenga presente che il passaporto è comunque un documento necessario e che in esso deve essere attestato il fatto che l’animale ha soggiornato fin dalla nascita nello stesso luogo senza entrare in contatto con animali selvatici potenzialmente infettati dal virus della rabbia; oppure dovrà essere accompagnato dalla madre vaccinata da cui è ancora dipendente.
In alcuni Paesi della Comunità Europea le regole sono più restrittive che in altri; facciamo riferimento a Gran Bretagna, Irlanda, Malta e Svezia; quando ci si reca in questi Stati, infatti, oltre al possesso del passaporto è obbligatorio che il cane venga sottoposto test di verifica degli anticorpi per il virus della rabbia (titolazione anticorpale).
Se si è diretti in Finlandia, Irlanda, Malta, Regno Unito e Svezia è obbligatorio sottoporre gli animali che ci accompagnano alla profilassi per l’Echinococcus granulosus e a un trattamento contro le zecche (quest’ultimo trattamento non è obbligatorio se ci si reca in Finlandia).
Sul passaporto europeo devono essere riportati dal veterinario di fiducia i trattamenti nei confronti di zecche e Echinococcus che sono stati effettuati prima del viaggio, secondo le modalità prescritte dalle norme nazionali dei Paesi nei quali si è diretti.
Si deve tenere presente comunque che la titolazione anticorpale non va rinnovata nel caso di cani che siano stati regolarmente sottoposti a rivaccinazione senza interruzione del protocollo di vaccinazione prescritto dal laboratorio di fabbricazione.

Per viaggiare all’interno della Comunità Europea con il nostro amico a quattro zampe è necessario il passaporto europeo per cani, gatti e furetti.
Viaggiare con il cane nei Paesi extracomunitari
Chi decide di recarsi in Andorra, Città del Vaticano, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, Svizzera e Repubblica di San Marino sappia che vigono le stesse disposizioni che regolamentano gli ingressi di animali nei Paesi della Comunità Europea.
Se invece ci si reca in Paesi diversi da quelli sopracitati, è opportuno contattare l’Ambasciata di riferimento in Italia oppure l’Ente del Turismo del Paese di destinazione.
Coloro che, per esempio, vogliono recarsi in Canada oppure negli USA dovranno essere muniti di Certificato internazionale di origine e sanità, documento che va richiesto a un veterinario autorizzato oppure alla ASL di competenza. Il certificato è generalmente valido per 30 giorni, ma in alcuni Paesi le norme sono più restrittive (è il caso del Brasile dove il certificato ha una validità molto breve, appena 5 giorni).
Quindi, prima di partire per un viaggio fuori dai confini comunitari è opportuno informarsi con molto scrupolo per non andare incontro a brutte sorprese; in certi Paesi per esempio, se ricorrono le condizioni, il cane potrebbe essere messo in quarantena e separato dal proprio padrone.